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L’amicizia è uno dei legami più preziosi che possiamo coltivare nella nostra vita. Insieme all’amore, è una relazione che alimenta la nostra crescita interiore e dà un senso di pienezza all’esistenza. Tuttavia, non sempre l’amicizia viene ricambiata con la stessa sincerità con cui viene offerta. È nei momenti di difficoltà, dopo numerosi tentativi di ottenere sostegno morale senza ricevere nulla in cambio, che ci si rende conto di quanto gli sforzi possano essere ignorati. Pazienza. Quando tendiamo le mani con fiducia e riceviamo solo rifiuti, indifferenza o diniego, il dolore che ne deriva è profondo. La delusione si fa strada nel cuore, lasciandoci un senso di abbandono e di vuoto. È difficile accettare che chi credevamo vicino, chi avrebbe dovuto dare l’esempio di sincerità e lealtà, ci abbia invece ignorati. La fiducia è il fondamento dell’amicizia, e quando viene tradita, tutto crolla. Nulla ferisce più della consapevolezza che le parole di un amico erano solo illusioni, che le “belle parole” si rivelano essere solo retorica destinata a svanire. A quel punto, sorge spontanea la domanda: è possibile perdonare? Il perdono, la giustificazione o la comprensione sono scelte personali, ma non sempre rappresentano la soluzione giusta. A volte, la risposta più saggia è lasciar perdere e allontanarsi. Non per rancore, ma per proteggere se stessi, per non continuare a vivere nell’illusione che le cose possano cambiare quando ormai la realtà è evidente. Continuare a rincorrere chi non ha mai avuto intenzione di esserci davvero, non solo come segno di amicizia, ma anche come dovere legato al ruolo che ricopre, significa solo prolungare la propria sofferenza. Meglio perdere queste persone, perché non arricchiscono la nostra vita, ma la svuotano di significato. D’altronde, spesso è proprio chi ha condiviso con noi momenti importanti che poi viene meno. L’amicizia vera non ha bisogno di bugie, né di giustificazioni come “non sapevo”. Essa si nutre di fiducia, lealtà e rispetto reciproco. Se questi valori vengono calpestati, è giusto prendere le distanze, accettando che non tutti sono capaci di offrire un’amicizia sincera. Alla fine, il miglior modo per superare la delusione è voltare pagina e aprirsi a nuove possibilità. Non lasciare che il dolore dell’indifferenza cambi il tuo modo di essere. Continuare a credere nella bellezza dell’amicizia, perché esistono ancora persone che sapranno apprezzarla davvero.  Per fortuna, sono tanti gli amici autentici e disinteressati, quelli che nei momenti più bui sanno offrire il loro sostegno sincero. Il loro affetto e la loro solidarietà illuminano la strada. Gli amici veri non chiedono nulla in cambio, sanno ascoltare senza giudicare e tendono una mano quando il cammino si fa difficile. È meraviglioso riconoscere e custodire queste preziose amicizie, doni autentici della vita.

( F.A.)

 https://www.settimananews.it/chiesa/il-clericalismo-bifronte/?utm_source=chatgpt.com

Papa Francesco vede nel clericalismo una distorsione che ostacola la vera natura della Chiesa come comunità di fedeli, promuovendo invece una visione gerarchica e autoritaria che allontana dalla missione evangelica.

Papa Francesco ha più volte espresso una forte critica nei confronti del clericalismo, considerandolo una delle perversioni più gravi all'interno della Chiesa. Egli definisce il clericalismo come un atteggiamento di superiorità e distanza nei confronti del popolo di Dio, che perverte la natura stessa della Chiesa.

In un discorso del 25 ottobre 2023, durante la XVII Congregazione Generale del Sinodo, il Papa ha sottolineato come il clericalismo rappresenti una "frusta" e un "flagello" che deturpa il volto della Chiesa e schiavizza il popolo fedele. Ha espresso dolore nel vedere giovani sacerdoti attratti da abiti ecclesiastici elaborati, definendo tale comportamento uno scandalo. Inoltre, ha criticato la trasformazione della Chiesa in un "supermercato della salvezza", dove i sacramenti sono trattati come merci con un listino prezzi, attribuendo questo fenomeno al clericalismo.

Papa Francesco ha anche evidenziato che il clericalismo non è limitato al clero, ma può manifestarsi anche tra i laici che adottano atteggiamenti elitari o aristocratici. Ha sottolineato l'importanza di riconoscere la dignità del sacerdozio dei battezzati e di evitare una mentalità che vede il sacerdozio ministeriale come superiore, poiché ciò porta a una perversione della natura della Chiesa.

Inoltre, il Papa ha messo in guardia contro l'uso del discorso religioso come strumento di dominio sugli altri, sottolineando che il clericalismo può portare a una strumentalizzazione della fede per fini di potere, danneggiando l'esperienza religiosa nella sua dimensione più personale.

 (Rosa di Maggio)




42esimo Convegno diocesi di Ariano- Lacedonia

Sta per iniziare il 42esimo Convegno ecclesiale della Diocesi di Ariano Lacedonia, un appuntamento molto atteso che si terrà dal 29 agosto al primo settembre. In questo contesto, i fedeli si preparano a vivere giorni di intensa riflessione e preghiera, con l’obiettivo di affrontare insieme alcune delle grandi questioni del nostro tempo. Il Vescovo Sergio Melillo ha descritto il Convegno come “segno di una Chiesa viva”, capace di interrogarsi e di camminare con le persone, soprattutto in questi territori segnati dalle difficoltà socio-economiche, mancanza di lavoro e spopolamento.


L’inizio del Convegno è carico di aspettative. Per molti, questo evento rappresenta non solo una tappa nel cammino di fede, ma anche un momento di confronto aperto sui temi che toccano la vita quotidiana. Le problematiche locali come la mancanza di lavoro e lo spopolamento rendono l’incontro ancora più significativo: la comunità cerca risposte concrete che possano infondere speranza e fornire strumenti per affrontare le sfide.

La partecipazione dei fedeli e il coinvolgimento delle realtà sociali e pastorali della diocesi sono elementi centrali del Convegno, che vuole essere un’occasione di crescita e di rinnovamento spirituale. Come sottolineato da sua Eccellenza Melillo, il Convegno si inserisce nel percorso di preparazione al Giubileo, un tempo di grazia e di riscoperta del significato più alto della speranza cristiana. Uno dei temi cardine del Convegno sarà la riflessione sull’identità dell’uomo, con la domanda fondamentale: “Chi è l’uomo?”. Questo interrogativo non è solo filosofico, ma tocca profondamente la vita di ciascuno, l’importanza di riscoprire l’uomo come “partner di Dio”, una visione che invita i fedeli a riconoscere il valore della propria esistenza e a vivere la fede come un’esperienza di collaborazione con il divino.

Il secondo tema del Convegno, dedicato alla sfida tra l’uomo e l’intelligenza artificiale, suscita particolare interesse. La rapida evoluzione della tecnologia e l’emergere di nuove forme di intelligenza non umana pongono interrogativi profondi sul futuro dell’umanità. La Chiesa si pone come guida in questa riflessione, cercando di capire cosa significhi essere umani in un mondo sempre più dominato dalle macchine.

Questo Convegno offrirà spunti per affrontare queste domande con uno sguardo cristiano, che sappia riconoscere le potenzialità della tecnologia ma anche i rischi di una visione riduttiva dell’uomo. Cosa distingue l’uomo dalle macchine? Qual è il suo ruolo in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale sembra voler replicare, se non superare, le capacità umane? Le risposte a queste domande sono attese con grande interesse, poiché possono influenzare il modo in cui la comunità vive la propria fede e affronta le sfide etiche del futuro.

Prepariamoci dunque a vivere un Convegno che, nelle intenzioni, non sarà solo un evento di discussione, ma un momento di rinnovamento spirituale e comunitario. Il desiderio è quello di uscire da questi giorni con una rinnovata consapevolezza del proprio ruolo di cristiani nel mondo, pronti a portare avanti un cammino di fede che sappia rispondere alle esigenze del presente con speranza e coraggio.

Inoltre questi giorni si inseriscono in un percorso di preparazione al Giubileo, un periodo che invita a riflettere sul significato della speranza cristiana e a cercare nuove vie per testimoniare il Vangelo nella società.

F.A.

 


PROGRAMMA 5-15-e 16 agosto 2024

in via Olivieri n.20

Lunedì 5 AGOSTO Dalle ore 17:00:

  • Benvenuto ai bambini saharawi: Inizio della celebrazione con un caloroso benvenuto ai nostri ospiti d'onore.
  • Celebrazione della Cultura Saharawi:
    • Degustazione di cibo saharawi: Un viaggio culinario tra i sapori autentici del Sahara, con piatti tradizionali preparati dai nostri ospiti.
    • Esibizione di balli e canti tipici: Un momento di gioia e condivisione, dove i bambini saharawi ci incanteranno con le loro danze e musiche tradizionali… ed altro ancora…..
    • Laboratorio di henné: Dimostrazione e possibilità di partecipare al laboratorio di henné

 

 Giovedì 15 AGOSTO Ore 16:30: Saluti delle autorità locali: Le autorità locali daranno il loro benvenuto ufficiale ai piccoli Ambasciatori di Pace, riconoscendo l'importanza della loro visita.

Ore 17:30: Partecipazione alla traslazione del Giglio di Grano: Un evento tradizionale di Flumeri al quale i bambini saharawi parteciperanno, condividendo con noi questa importante tradizione flumerese.

Ore 21:00: Cena : Una serata conviviale con cibi deliziosi, dove la comunità si unirà ai bambini per una cena speciale

 

Venerdì 16 AGOSTO    Ore 13:00: Pranzo: Un'occasione per assaporare insieme i piatti tipici della nostra cucina irpina.

Dalle ore 15:00: intrattenimento e dimostrazione gastronomica:

·     Preparazione della pasta fresca, della pizza-focacce e taralli: Scopriremo insieme come si preparano alcune delle specialità irpine più amate. I bambini avranno l'opportunità di impastare, preparare e gustare le nostre specialità. 

·     Altre Specialità Irpine: Degustazione e scoperta di altri piatti tipici della nostra tradizione culinaria.


UNISCITI A NOI IN QUESTI GIORNI DI FESTA E CONDIVISIONE PER ACCOGLIERE CON GIOIA I NOSTRI PICCOLI OSPITI E CELEBRARE INSIEME LA PACE E LA CULTURA!

Non perdere questa occasione unica per immergerti nelle tradizioni, nella storia e nella vita del popolo Saharawi!

Per informazione e prenotazioni puoi  telefonare la 3462860659



Missione a San VitoLa devozione a Maria

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 MISSIONE MARIANA- 
EDUCARE ALLA FEDE ATTRAVERSO LA PREGHIERA FAMILIARE

Ieri 2 maggio 2024 è stato un giorno di grande gioia con l'avvio della missione mariana promossa dall'Associazione Cattolica di Flumeri nelle zone rurali. La serata di apertura, del primo gruppo, si è tenuta presso la casa dei coniugi Giuseppe Raduazzo e Carmen.  Oltre  agli adulti anche  bambini e  ragazzi devoti si sono riuniti per recitare il Santo Rosario con entusiasmo, concentrati sul mistero luminoso.

I giovani sono stati al centro dell'attenzione, considerati i prediletti di Maria e di Gesù, il loro grande amico e compagno di vita eterna. Tutti i presenti hanno espresso il desiderio che essi siano portatori gioiosi del messaggio di Gesù, pregando affinché mantengano la loro innocenza e generosità, ispirati dai genitori che li guidano con educazione, gentilezza, e bontà, rendendo così la loro vita più bella.

È fondamentale pregare affinché i genitori e tutti i parenti mantengano sempre la purezza dei loro cuori, riflettendo il mistero divino nelle loro vite, poiché le nuove generazioni  necessitano di amore, delicatezza, e un buon esempio per crescere. È un compito importante affidarli a Maria Santissima, nostra Madre del cielo e Stella della nostra vita, pregando ogni giorno per la sua guida e protezione.

Il Santo Rosario, che sarà recitato per cica 7 giorni presso i coniugi Raduazzo è una parte fondamentale per la vita familiare, vissuta da tutti i membri con grande entusiasmo, tutto ciò offre un’ esperienza significativa di fede. La vera comprensione della preghiera si ottiene attraverso l'atto stesso di pregare.

    F.A.

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Il Santo Rosario

La parola Rosario significa "Corona di Rose". La Madonna ha rivelato che ogni volta che si dice un'Ave Maria è come se si donasse a Lei una bella rosa e che con ogni Rosario completo Le si dona una corona di rose.  Il Santo Rosario è considerato una preghiera completa, perché riporta in sintesi tutta la storia della nostra salvezza. Con il Rosario infatti meditiamo i "misteri" della gioia, della luce, del dolore e della gloria di Gesù e Maria. È una preghiera semplice, umile così come Maria. In tutte le apparizioni la Mamma celeste ci ha invitato a recitare il Santo Rosario come arma potente contro il Male, per avere la vera pace.


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