In questo particolare momento, in cui siamo chiusi nelle nostre case per l'isolamento o in quarantena, la lettura dei classici sull'amicizia si rivela estremamente benefica.
Un'autore da considerare è Cicerone, il quale, nel suo "Laelius de amicitia," ci offre un dialogo filosofico immaginario tra Gaio Lelio, Gaio Fannio Strabone e Quinto Mucio Scevola nel 129 a.C., poco dopo la morte di Scipione Emiliano. Questo dialogo solleva le fondamentali questioni legate alla natura dell'amicizia. Cicerone fornisce un trattato pratico in cui enfatizza il valore della genuinità e della gratuità nell'amicizia, piuttosto che l'interesse personale. Ci offre istruzioni preziose su come costruire relazioni autentiche con gli amici. Cicerone scrive: "Chi concepisce l’amicizia in funzione dell’interesse distrugge il suo vincolo più dolce, perché noi non godiamo tanto dall’utilità che ci viene dall’amico, quanto dal suo stesso affetto; e quel che ci viene da lui è gradito, quando ci viene assieme al suo amore."
Un altro autore rilevante è Montaigne, che nei suoi "Saggi sull'Amicizia" analizza i comportamenti umani durante situazioni di dominio autoritario.
L'amicizia si configura come un antidoto contro la solitudine che sperimentiamo nel distanziamento sociale imposto per contrastare la diffusione del coronavirus. Ognuno di noi ha la possibilità di contrastare la tristezza e la paura prendendosi cura degli amici, riallacciando contatti attraverso e-mail o videochiamate con coloro che non abbiamo sentito per un po' o che intuiamo abbiano bisogno di un supporto morale. In quest'emergenza, poiché le opportunità di creare comunità fisiche, come quelle scolastiche o parrocchiali, nei cinema o nei teatri, sono limitate, ci rendiamo conto che l'essere umano è fondamentalmente un animale sociale, e quando siamo soli, ci sentiamo incompleti.
Tuttavia, c'è una via d'uscita che ci consente di recuperare la forza e la speranza: coltivare relazioni individuali con gli amici. È un modo per prendersi cura delle persone care che hanno bisogno di sostegno e conforto. Ci rendiamo conto che siamo essenziali per il loro benessere, che possiamo dare un significato alle loro giornate e contribuire al loro morale. Attraverso queste conversazioni, avremo la sensazione di aver fatto del bene in circostanze difficili, agendo come medici per le anime inquiete dei nostri amici. L'amicizia con gli altri conferisce significato e forza alla nostra vita. La nostra vita assume una dimensione completamente diversa quando rimaniamo fedeli agli amici.
L'amicizia durante la pandemia di Coronavirus non è importante solo a livello individuale, ma assume anche una rilevanza politica per l'intera società. Sui social media, spesso leggiamo parole negative da parte di coloro che tendono a creare piccole fazioni e a lanciare accuse contro chiunque ritengano un nemico. Purtroppo, a volte anche i nostri amici cadono in questa trappola delle reazioni impulsive. Questo fenomeno rappresenta solo la punta dell'iceberg dei gravi rischi che l'umanità corre. Invece di cercare solidarietà contro un nemico comune, molti individui in tutto il mondo sembrano più interessati a diffondere odio e divisioni a livello politico e umano. Pensano che, per sopravvivere, ognuno debba pensare a se stesso, come accadde quando i naufraghi del Titanic abbandonarono persino i propri conoscenti per ottenere un posto su una scialuppa di salvataggio. Vogliono combattere la guerra contro il virus creando nuove guerre tra gli esseri umani.
F.A.
In questo contesto, il gusto e il piacere dell'amicizia possono rappresentare una terapia preziosa, un baluardo contro l'odio e la divisione.
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