lunedì 13 febbraio 2023

Terremoto Turchia-Siria

 

La paura è tanta, quando ripetutamente si sente tremare la terra sotto i piedi, ….. paura di rientrare nelle case non  più stabili.

Noi irpini conosciamo bene l'esperienza drammatica del terremoto e sentiamo il dovere, sia come cittadini sia come cristiani, di rispondere all'appello per gli aiuti umanitari rivolti alla Turchia e alla Siria, dove le rigide temperature aggiungono ulteriori difficoltà. Inizialmente, sono state le parrocchie e i conventi ad aprire i loro centri di accoglienza per coordinare gli sforzi umanitari.

Questa catastrofe rappresenta una prova di solidarietà sia per noi cristiani sia per la comunità internazionale, che si trova a fronteggiare separazioni e conflitti di vario genere. È fondamentale che tutti si impegnino per far emergere un senso di umanità in questa situazione. È giunto il momento di agire con determinazione per assistere coloro che sono nel bisogno. Oltre alle sfide politiche, la comunità internazionale deve mettere da parte gli interessi personali per agire in modo coerente con il bene comune e la storia giudicherà le sue azioni.

Ma cosa possiamo fare a livello locale, come comunità parrocchiale? Don Claudio Lettieri, incaricato regionale per le missioni e presidente dell'associazione Anatolè, ha convocato i membri della nostra comunità per pianificare interventi e fornire aiuti concreti. In un gesto significativo, il nostro parroco ha accompagnato Sua Eccellenza Massimiliano Palinuro a Roma, su richiesta del Santo Padre, dimostrando l'importanza dell'impegno solidale.

Palinuro, missionario italiano, è stato nominato vicario apostolico di Istanbul e amministratore apostolico di Costantinopoli dal 14 settembre 2021. La sua nuova posizione rappresenta una sfida importante.

Don Claudio ha informato che l'associazione Anatolè ha già inviato i primi 50.000 euro per gli aiuti. La Caritas di Roma ha attivato un fondo al quale chiede alle persone e alle comunità di contribuire per organizzare aiuti concreti alle Chiese in Turchia e Siria. Questo impegno è rafforzato dalla partecipazione alla colletta nazionale promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana.

In ogni parrocchia, domenica 26 marzo (V di Quaresima), le offerte raccolte durante le celebrazioni eucaristiche saranno destinate a questo fondo, rappresentando un segno tangibile di solidarietà. Sarà un momento cruciale per esprimere la nostra vicinanza anche attraverso la preghiera unitaria.

La Turchia ha una carenza di operatori e si affida principalmente al volontariato. La Caritas consiglia ai donatori di non inviare generi alimentari o materiali, ma piuttosto di contribuire finanziariamente. In Turchia, la Caritas, in collaborazione con le autorità locali, sta offrendo assistenza agli sfollati in luoghi sicuri all'aperto. In Siria, la Caritas locale era già attiva nella maggior parte delle aree colpite prima del terremoto, fornendo programmi di assistenza umanitaria, sanitaria e riabilitazione economica. Questa è un'area particolarmente complessa, che già ospitava sfollati a causa di conflitti in corso.


F.A.

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