"Come il fuoco illumina la notte e scalda, così il fuoco interiore, il fuoco dello Spirito Santo, deve illuminare le nostre tenebre e accendere in noi il desiderio delle cose celesti".
Il giorno di Sabato Santo è aliturgico, cioè privo di celebrazioni in tutte le chiese cattoliche, in attesa della Veglia solenne. Nella nostra parrocchia di Flumeri, come programmato da don Claudio, la veglia viene celebrata nella chiesa Madre a partire dalle ore 23:00.
Mentre Giovedì Santo predomina la solennità dell’istituzione dell’Eucaristia e nel Venerdì Santo la mestizia, il dolore e la penitenza per la Passione e morte di Gesù, con la sua sepoltura; nel Sabato Santo invece predomina il silenzio, il raccoglimento, la meditazione, per Gesù che giace nel sepolcro prima della gioia della Domenica di Pasqua con l’annuncio della Risurrezione.
Con la riforma liturgica Conciliare, tutto è ritornato come alle origini e il Sabato ha ripreso il significato del giorno della meditazione e penitenza. Non vi sono celebrazioni liturgiche, né Sante Messe; è l’unico giorno dell’anno che non si può ricevere la Comunione, tranne nel caso di Viatico per gli ammalati gravi, tutto è silenzio nell’attesa dell’evento della Resurrezione.
La Veglia pasquale, madre di tutte le Veglie celebrate dalla liturgia cristiana viene benedetto il fuoco, il “cero pasquale”, l’acqua battesimale.
«Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte, risorge vincitore dal sepolcro».
Il mistero pasquale, celebrato solennemente in questi giorni del triduo ed in ogni preghiera liturgica della Chiesa, si pone al centro della nostra fede come colonna portante di tutta la vita cristiana. Il cero pasquale, preparato e acceso nella prima parte della veglia, dopo la benedizione del fuoco nuovo, rappresenta Cristo risorto, questo cero, di grandezza maggiore rispetto agli altri per poter essere ben visibile da tutti, è fin dai primi secoli uno dei segni più espressivi della veglia pasquale e della risurrezione. Il secondo segno principale del tempo pasquale è l'acqua benedetta, in ambito cristiano l'acqua viene a significare Cristo stesso.
Ma ci sono anche altri segni, entrando nelle chiese, notiamo la presenza dell'addobbo floreale , ci parla di festa.
Viviamo bene questo tempo liturgico, ricco di grazia e di salvezza, perché insieme, come Chiesa, possiamo crescere sulla strada del suo amore e portare a tutti l'annuncio di gioia e di pace che ci dona il Risorto.
F.A.
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