venerdì 22 agosto 2025

Digiuno e preghiera per un mondo ferito

 

Questo 22 agosto, lasciamoci guidare da Maria: digiuniamo, preghiamo, riconciliamoci. La pace inizia dal cuore di ciascuno e, se vissuta insieme, può trasformarsi in fiume che attraversa la storia. 
"Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio." (Mt 5,9)

La Chiesa è invitata a un gesto antico e sempre attuale: digiunare e pregare per la pace. Papa Leone XIV ci ricorda che senza perdono non può esistere una vera convivenza tra i popoli. Viviamo tempi drammatici, nei quali le guerre continuano a seminare  morte. Di fronte a questo scenario, la tentazione più grande è l la rassegnazione. Ma la fede ci chiede altro: ci chiede di credere che la pace è  possibile, fatta di gesti quotidiani, di riconciliazione e di coraggio Maria, invocata come Regina della Pace, ci accompagna in questo cammino. Non è una devozione astratta: la sua intercessione diventa forza viva per tutti coloro che, nel silenzio e nella semplicità, scelgono di non arrendersi alla logica della violenza. Il digiuno e la preghiera non sono solo atti personali: sono un segno profetico. In un mondo che grida vendetta e potere, i cristiani rispondono con un grido diverso: “Signore, concedici la pace, asciuga le lacrime di chi soffre, apri vie nuove tra i popoli”.

 F.A.

mercoledì 13 agosto 2025

In attesa del Ferragosto



Il 15 agosto in Italia è una giornata che unisce due ricorrenze di origini molto diverse: il Ferragosto e la festa dell’Assunzione di Maria Vergine, “ anima e corpo”.

Il termine Ferragosto viene dal latino Feriae Augusti, cioè “il riposo di Augusto”, introdotto dall’imperatore Ottaviano Augusto nel 18 a.C. Era un periodo di feste e sospensione dei lavori, collocato a metà agosto, quando si concludevano i raccolti e ci si preparava alle semine autunnali.
Queste celebrazioni erano un’occasione per ringraziare le divinità per i frutti della terra e concedere riposo agli animali da tiro, ornati con ghirlande di fiori. Con il passare dei secoli, le feste di metà agosto si intrecciarono ad altre ricorrenze pagane legate a varie divinità.

Con l’avvento del cristianesimo, il 15 agosto assunse un nuovo significato: quello dell’Assunzione di Maria in cielo. Secondo la tradizione cattolica, al termine della sua vita terrena, Maria fu accolta in corpo e anima nella gloria celeste. Pur non essendo raccontato nei Vangeli, questo mistero è radicato nella fede e nella liturgia fin dai primi secoli.
La data venne fissata come festa mariana sia in Occidente che in Oriente: nella Chiesa Cattolica è conosciuta come Assunzione di Maria, mentre nella Chiesa Ortodossa si parla di Dormizione della Madre di Dio. Secondo la tradizione ortodossa, Maria morì realmente (la “dormizione” indica una morte serena), e il suo corpo fu glorificato e portato in cielo, ma senza la definizione dogmatica proclamata dai cattolici.
Nel 1950 papa Pio XII proclamò ufficialmente il dogma dell’Assunzione con la costituzione apostolica Munificentissimus Deus.

La coincidenza del 15 agosto nasce dalla sovrapposizione di calendari: per i Romani era già un giorno di festa grazie alle Feriae Augusti; la Chiesa scelse di sovrapporvi la celebrazione mariana, trasformandone il significato e orientandolo alla fede. Così oggi la metà di agosto è, allo stesso tempo, riposo di metà estate e glorificazione di Maria, Madre di Dio.

In Italia, Ferragosto è sinonimo di gite, pranzi all’aperto, fuochi d’artificio e feste patronali. In molte località, soprattutto nel Sud, le processioni in onore dell’Assunta – con statue portate a spalla e accompagnate da bande musicali – restano una tradizione viva. È uno dei pochi giorni in cui il Paese si ferma quasi del tutto, unendo in una sola data storia antica, fede e vita comunitaria.

F.A.

 

venerdì 8 agosto 2025

OGGI, A FLUMERI, L’ALZATA DEL GIGLIO DI GRANO

 


8 agosto 2025, ha  inizio  l’atteso ciclo di festeggiamenti in onore del santo patrono San Rocco e della tradizione del giglio di grano. Ad aprire il programma, l’emozionante Alzata del giglio, segno del profondo legame tra la comunità flumerese e le proprie radici culturali.

Sin dalle prime ore del pomeriggio, i fedeli si ritroveranno presso il Campo del Giglio, dove verrà sollevato l’imponente obelisco alto circa 31 metri, realizzato in legno e rivestito di paglia e grano, a omaggio del Santo. L’Alzata segna l’inizio di una serie di eventi ricchi di fede, folklore e partecipazione.

La settimana prosegue con la novena in onore di San Rocco e dell’Assunta, scandita da messe,  e processioni. Particolarmente toccante è la Tirata del Giglio programmata per il 15 agosto: l’obelisco, trainato da un trattore (che ha sostituito i buoi), e trascinato  dai fedeli anche con  funi.

Il significato del legame tra il Giglio e San Rocco

L’abbinamento tra il Giglio di Grano e San Rocco è ricco di valore simbolico: l’obelisco, formato da elementi vitali della terra come paglia e grano, diventa una manifestazione tangibile di gratitudine per un raccolto prosperoso e per la protezione del santo durante le calamità. 

F.A.

lunedì 4 agosto 2025

ORGANIZZARE LA SPERANZA. La Diocesi si ritrova per riflettere e ripartire insieme

 


Dal 28 al 31 agosto 2025, la Diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia vivrà un momento di comunione, ascolto e rinnovamento spirituale grazie alla 43ª edizione del Convegno Diocesano, dal titolo Organizzare la Speranza.

In un tempo attraversato da tante incertezze, il Convegno si propone come spazio per tornare a interrogarsi sul senso della speranza cristiana e su come renderla concreta nella vita personale, comunitaria e sociale. Il titolo richiama alla responsabilità: organizzare la speranza significa, infatti, incarnarla in scelte e azioni reali.

Sarà un vero e proprio laboratorio ecclesiale, dove diverse voci — teologiche, culturali, artistiche, educative — offriranno stimoli e strumenti per immaginare una Chiesa sempre più generativa e capace di futuro.

«Il Convegno è il tempo in cui la nostra Diocesi si ferma, ascolta e si orienta — ha detto il Vescovo Mons. Sergio Melillo —. Non per rifugiarsi in parole, ma per ritrovare forza e direzione. In mezzo a crisi e fatiche, la speranza non è un sentimento vago: è una scelta concreta di fiducia nel Vangelo».

La partecipazione è aperta a tutti. L’evento si concluderà domenica 31 agosto con la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo nella Cattedrale di Ariano Irpino.

F.A.

domenica 3 agosto 2025

10° ANNIVERSARIO EPISCOPALE DI MONS. SERGIO MELILLO – CELEBRAZIONE SOLENNE AD ARIANO IRPINO

 

Sabato 9 agosto 2025, la nostra Diocesi di si stringerà attorno al suo pastore, Mons. Sergio Melillo, per celebrare il decimo anniversario del suo ministero episcopale. L’appuntamento è alle ore 18:30 nella  Cattedrale di Ariano Irpino, dove si terrà una la concelebrazione eucaristica di ringraziamento presieduta dallo stesso Vescovo.

Nel corso di questi dieci anni, Mons. Melillo ha accompagnato la comunità  di Ariano -Lacedonia con uno stile pastorale dialogico e profondamente evangelico. Figura di riferimento per molte realtà ecclesiali e culturali del territorio, è stato per anni docente di Ecclesiologia, contribuendo alla formazione di numerosi docenti di religione della diocesi, molti dei quali oggi impegnati nella scuola e nella pastorale.

La sua attenzione alla Parola, alla liturgia e alla vita delle persone ha caratterizzato un episcopato segnato dalla prossimità concreta e da un forte senso di corresponsabilità. Non a caso, il suo motto episcopale <<Misericordiae Vultus Patris Iesus>> — Il volto della misericordia del Padre è Gesù — ha ispirato numerose scelte pastorali, sempre orientate a far emergere il volto accogliente e misericordioso della Chiesa.

Quella del 9 agosto sarà una celebrazione non solo solenne, ma anche familiare e comunitaria, in cui la Diocesi renderà grazie per un cammino condiviso e rinnovato nello Spirito, con lo sguardo rivolto al futuro.

F.A.

 

 

Un milione di giovani per il Giubileo


 

Si è chiuso a Tor Vergata il Giubileo dei Giovani, con oltre un milione di partecipanti riuniti per due giorni di preghiera, festa e testimonianza. La celebrazione eucaristica presieduta da Papa Leone XIV ha segnato il momento culminante dell’evento. Nel suo messaggio, il Pontefice ha lanciato un forte appello alla pace, ricordando i giovani colpiti dalla guerra: “Siamo con i ragazzi di Gaza e dell’Ucraina. Un altro mondo è possibile, se scegliamo il dialogo al posto delle armi”.
La notte precedente si era trasformata in una veglia gioiosa: musica, balli e incontri tra culture hanno animato la spianata, evocando lo spirito della GMG del 2000. Tra i partecipanti anche ragazzi provenienti dagli istituti penali minorili, protagonisti di un progetto artistico collettivo che ha lasciato un’opera permanente nella stazione di Torre Angela.

La macchina organizzativa ha retto bene l’impatto, con metropolitane potenziate e sicurezza gestita senza incidenti. Il deflusso, iniziato subito dopo l’Angelus, è stato lento ma ordinato. Le autorità cittadine hanno parlato di un successo anche sul piano logistico, nonostante le tonnellate di rifiuti da smaltire a fine evento.

Con l’annuncio del prossimo incontro mondiale a Seul nel 2027, Leone XIV ha salutato i giovani con gratitudine, definendo l’evento “una cascata di grazia per il mondo intero”.

F.A.


venerdì 1 agosto 2025

5 Agosto – Il Giorno dei Saharawi

  

Un ricordo che resta, una causa che continua

Il 5 agosto si celebra la Giornata della Cultura Saharawi, istituita negli anni ’80 dal Fronte Polisario per mantenere viva l’attenzione sul diritto del popolo saharawi all’autodeterminazione.
Una giornata simbolica, che invita alla riflessione, alla solidarietà e alla memoria.

Un esempio concreto di questo spirito si è vissuto proprio lo scorso anno, il 5 agosto 2024, a Flumeri, dove si è tenuta la "nostra" prima, toccante edizione della Giornata della Cultura Saharawi. L’iniziativa ha saputo creare un ponte autentico tra popoli, culture e generazioni.
La solidarietà non si misura in numeri, ma in gesti e presenze sincere.

Le degustazioni di piatti tradizionali saharawicouscous, harira, dolci ai datteri – hanno raccontato, attraverso i sapori, ciò che le parole spesso non riescono a esprimere: identità, radici, resistenza.
Le decorazioni con henné, i racconti all’interno della tenda saharawi, le immagini della vita nei campi profughi hanno toccato le coscienze e acceso interrogativi profondi.

Quell’evento,  è stato un atto di memoria attiva, un modo per dare visibilità a un popolo troppo spesso dimenticato, costretto da decenni all’esilio e alla precarietà nei campi di Tindouf, in Algeria.

Il 5 agosto resta una data per ricordare, ma anche per non restare indifferenti. La causa saharawi è ancora aperta. Il loro diritto all’autodeterminazione, pur riconosciuto da molte risoluzioni internazionali, è ancora negato.

Che questo giorno sia, ogni anno, un invito a scegliere da che parte stare.
Con chi resiste. Con chi spera. Con chi non ha mai smesso di lottare per un futuro di pace.

F.A.

Intervista ai piccoli ambasciatori saharawi

Per rendere ancora più viva la memoria della Giornata della Cultura Saharawi svoltasi a Flumeri nel 2024, condivido alcune risposte raccolte durante un momento di ascolto e dialogo con i veri protagonisti di quella giornata: i bambini saharawi.
Attraverso le loro parole, semplici e sincere, emerge uno sguardo meravigliato sul mondo.

Questa intervista, è una testimonianza viva di quanto la solidarietà lasci un segno profondo.

Intervistatore:

Chi di voi mi risponde?
Alzate la mano per rispondere...

Domande e risposte:

1. Come vi siete sentiti quando siete arrivati in Italia?
Mi sento felice e un po' emozionato! Tutto è nuovo e diverso.

2. Cosa hai provato quando hai visto per la prima volta il nostro Paese?
Ero molto curioso e stupito. Le case sono molto grandi e diverse e ci sono tanti colori ovunque!

3. Che cosa ti ha raccontato la tua famiglia riguardo a questa visita?
Mi hanno detto che sarebbe stata un'esperienza speciale, che avrei incontrato persone nuove e fatto tante cose interessanti.

4. Cosa ti hanno detto i tuoi tutor sull'Italia e sulla nostra ospitalità?
Mi hanno detto che gli italiani sono molto accoglienti e che avremmo imparato molto sulla loro cultura.

5. Hai sentito parlare della visita dei tuoi familiari in Italia 20 anni fa?
Sì, la nostra tutor Lehbelia mi ha raccontato che, da piccola, è stata in Italia, ha ricevuto assistenza medica e ha avuto tanti amici.

6. Quali sono le cose che ti piacciono di più dell'Italia finora?
Mi piacciono i gelati e i parchi giochi. È tutto molto bello!

7. Ci sono cose che ti sorprendono molto rispetto al tuo paese d'origine?
Sì, qui ci sono tanti alberi e fiori ovunque, e le case sono molto grandi rispetto alle nostre tende.

8. Cosa pensi dei luoghi che hai visitato finora?
Sono tutti bellissimi! Mi è piaciuta molto la villa con tanti giochi, e il centro della città con tutte le luci.

9. C'è qualcosa che ti ha preoccupato? Hai avuto paura?
Sì, ho avuto paura quando ho visto il dinosauro alla Biogem. Poi ho capito che non era vero. Dopo mi sono sentito al sicuro e felice qui. Tutti sono molto gentili e premurosi.

10. Hai incontrato persone che parlano la tua lingua?
No, non ho incontrato nessuno.

11. Quali sono le tue aspettative per questo soggiorno in Italia?
Spero di avere tanti amici, imparare nuove cose e divertirmi tanto.

12. Che tipo di attività ti piacerebbe fare?
Andare al mare, giocare nei parchi e imparare a fare la pizza! Ci hanno promesso che la prepareremo a Flumeri e faremo anche i cicatielli. Torneremo tra qualche giorno.

13. Qual è la cosa più interessante che hai imparato finora?
Che gli italiani amano molto il cibo e che ci sono tante feste divertenti.

14. Come ti senti quando pensi alla tua famiglia?
Mi manca, ma so che sono felici per me e che stanno bene.

15. Cosa ti piace fare con i tuoi amici qui?
Giocare a calcio! Abbiamo già fatto una partita a Carpignano, è stato divertentissimo. Mi piacerebbe anche andare in bicicletta.

16. Hai visto qualcosa che ti ricorda casa tua?
Non proprio, tutto qui è molto diverso.

17. Cosa ti manca di più?
La mia famiglia e i miei amici del campo profughi.

18. Riesci a sentirli mentre sei qui?
Sì, parliamo spesso al telefono e raccontiamo tutto quello che facciamo.

19. C’è qualcosa che hai visto qui che non avevi mai visto prima?
Sì, il mare! È enorme e bellissimo. Mi piacerebbe anche vedere la neve.

20. Qual è stato il tuo primo pensiero atterrando in Italia?
"Wow, questo posto è enorme! Non vedo l'ora di esplorarlo!"

21. Hai provato qualche cibo italiano? Quale ti è piaciuto di più?
Pizza e spaghetti! Mi piacciono tantissimo. Ma le patatine fritte mi fanno impazzire!

22. Cosa pensano i tuoi amici italiani di te?
Sono molto curiosi e vogliono sapere tutto su di me e sulla mia vita nel deserto.

23. Cosa vorresti dire alla tua famiglia?
Che mi sto divertendo tanto e ho fatto molti amici. Non vedo l’ora di raccontargli tutto!

24. Come pensi che questa esperienza cambierà la tua vita?
Mi ha già insegnato tanto. Ora so quanto il mondo è grande e diverso.

25. Hai visto animali che non conoscevi?
Sì, ho visto una lumaca! È stato incredibile.

26. Hai visto film o cartoni italiani?
Sì, ho visto Dumbo. Mi è piaciuto moltissimo.

27. Cosa ti piace della casa dove stai?
Il letto grande e comodo! A casa dormo sui tappeti, in tenda. Non abbiamo materassi.

28. Hai trovato un oggetto o un souvenir che ti piace?
Sì, i giocattoli! Vorrei prenderli per i miei fratellini. E portare anche le caramelle.

29. Hai provato dolci italiani? Quale ti è piaciuto di più?
Sì, ho provato il gelato. È delizioso!

30. Qual è il tuo cibo preferito a casa? Hai trovato qualcosa di simile qui?
Il couscous! Oggi Margherita lo sta preparando e sento il profumo… non vedo l’ora di mangiarlo. Ho tanta fame!




LA LITURGIA DEL GIORNO domenica 31 luglio 2022

XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Verde Antifona d'ingresso O Dio,...