domenica 8 marzo 2020

AMICIZIA TRADITA

FINALITA’ EDUCATIVA
Comprendere  che l’amicizia, insieme all’ amore, è uno di quei rapporti umani che alimenta la nostra ricchezza interiore, che dà senso alla vita. Valutare la sensazione di abbandono  e di  di vuoto che si avverte  quando ci accorgiamo del tradimento di un amico. Che fare allora? È possibile perdonare?


L’amicizia si nutre di fiducia. Nella crescita, il primo ostacolo che incontriamo è imparare a fidarci delle persone che ci circondano. Come potrebbe, infatti, una persona rivelare i propri pensieri e i sentimenti profondi se temesse di essere rifiutata o tradita? La fiducia e l’amicizia vanno di pari passo. E con esse cammina insieme anche la lealtà. Nell’ amicizia niente è più lodevole della lealtà, essa è la nutrice e la custode della vera amicizia. Un aspetto particolare e importante dell’amicizia è la riservatezza. Fa molto male ascoltare qualcuno sciorinare segreti confidati ad un amico. Perciò: «Se pungi un occhio lo fai piangere, se tocchi qualcuno sul vivo reagirà duramente. Se tiri sassi agli uccelli scappano, se insulti un amico l'amicizia è finita…Anche se hai usato la spada contro un amico, non disperare: potete tornare amici. Se hai criticato un amico a tu per tu, non temere perché potete riconciliarvi; invece se l'hai insultato con arroganza, se hai tradito le sue confidenze o l'hai attaccato a tradimento, qualsiasi amico se ne andrà» (Sir 22,19-22).
CANZONI E VIDEO
Mostrare il video Sull’amicizia di Massimo Troisi
Nell’ amicizia si possono anche compiere errori, si può essere egoisti, si può addirittura tradire. Ti è mai successo? Cosa hai fatto?
Aprire la condivisione con gli adolescenti senza cadere in colpevolizzazioni o giudizi affrettati su altre persone.
In un tempo adeguato chiedere agli adolescenti che scelgano fra le seguenti canzoni quella nella quale si sentono meglio rappresentati spiegando perché.
Bell’amica (Gianna Nannini): riferita a un’amica che ruba il ragazzo
C’è qualcosa che non va (Finley): dedica a un amico che ha fatto una cosa sbagliata rovinando un’amicizia.
Don’t speak (No Doubt): parla di due amici e lei dice a lui che si sente come se fosse la fine del loro rapporto, e che non vuole delle spiegazioni perché le farebbe male solo a parlarne.
Girlfriend (Avril Lavigne): riferita a un’amica che ruba il ragazzo.
Ha ha you’re dead (Green Day): potrebbe essere riferita alla morte di un’amicizia
Invidia (Laura Bono): riferita a un’amica che vorrebbe rubarvi il ragazzo
Me ne fotto (Olli Vincent): un chiaro messaggio a chi parla alle spalle dell’amico
Mezze verità (Sottotono): per quelli che non danno niente senza ricevere qualcosa in cambio
Ti voglio bene (Tiziano Ferro): fine dell’amicizia con una delle tre persone a lui più care.
Thank you (Simple Plan): parla di un’amicizia tradita e che l’altro un giorno rimpiangerà di aver perso.
Shamandalie (Sonata Arctica): un’amicizia finita male
No it isn’t (Plus 44): un’amicizia finita male e la delusione conseguente


AMICIZIA TRADITA NELLA VITA, NEI LIBRI E NELLA LETTERATURA

di Ylenia Jessica Micale Scrittori, poeti, saggisti, uomini e donne, sin dai tempi più remoti hanno discusso vivamente su uno dei sentimenti universali più importanti, l’amicizia, immortalando i loro pensieri nelle loro opere o tra le pagine di qualche romanzo che non passa mai di moda, proprio per il valore intrinseco di questo sentimento. Tutti sappiamo cos’è l’amicizia ma pochi l’hanno conosciuta veramente. Quel che è certo è che essa è una merce rara. Come ogni cosa c’è sempre la possibilità che venga corrotta da altri fattori, quali l’opportunismo e la convenienza. Si considerano amici quelli con cui è possibile scambiarsi i favori, divertirsi e ridere insieme, coloro da cui si spera di ottenere un qualcosa o coloro con cui si resta in contatto per non rimanere soli senza, però, realizzare mai un vero dialogo. Ma la vera amicizia cos’è? Il buon Aristotele l’ha definita un "frutto che matura lentamente" e in questo non può che aver ragione, così come ha ragione la scrittrice Susanna Tamaro che la paragona ad una tazza annerita dal tempo, costruita con pazienza e fedeltà, metaforicamente intesi come un mattone e una radice, poiché la pazienza è l’antidoto alla fretta, la fedeltà al consumo. Naturalmente gli esseri umani non sono perfetti e gli errori sono inevitabili. Crescendo impariamo a conoscere le delusioni e i tradimenti ma ciò non deve impedirci di credere in questo sentimento o di sperare in nuove amicizie. Come scrisse Epicuro "non è da stimare né chi s'abbandona con facilità all'amicizia né chi vi esita, ma è necessario correre rischi per amore dell'amicizia." Il segreto dell’amicizia, secondo Jean de la Bruyère, sta nel perdonarsi scambievolmente i piccoli difetti. Per l’appunto, i piccoli difetti possono essere perdonati ma, per ciò che concerne i tradimenti veri e propri, il perdono si fa più ostico. Gesù è stato capace di perdonare Giuda, il suo infimo traditore, e insegna il perdono… ma quanti di noi sono veramente disposti a perdonare?
Dipende dalla tipologia di tradimento risponderebbe qualcuno. Se fosse ancora vivo, Dante risponderebbe che "tradire chi si fida di noi è molto più grave che tradire colui che sta sull'avviso". Non ha simpatia il poeta per i traditori che colloca nell'abisso più profondo dell’Inferno. Ma tradire l'amico, secondo il suo parere e quello di molti, significa commettere il crimine più imperdonabile. All’interno della grande varietà di opere letterarie che affrontano questo tema, si può citare l’opera shakespeariana Othello e ricordare il tradimento di Iago nei confronti del suo signore. Ecco, Lago rappresenta il classico machiavellico, figura del male che cerca di manipolare Othello, con la sua finta amicizia. Infatti, egli stesso confessa, nell’atto I dell’opera, che certuni "prodigando ai padroni le apparenze dello zelo, riescono a fare il proprio interesse, e quando si son foderati i mantelli, fanno omaggio a se medesimi". Dice anche: "questa è gente d'un certo carattere, e confesso che io sono uno di costoro, perché, signor mio, com'è certo che siete Roderigo, se io fossi il Moro non vorrei esser Iago, ché servendo lui, io servo me solo". Attraverso questa tragedia, e in generale attraverso tutte le intrigate vicende shakespeariane, è curioso e interessante scoprire i marchingegni della mente umana che condizionano anche la nostra quotidianità Un libro che negli ultimi anni ha riscontrato una certa eco nella scena letteraria è sicuramente Il cacciatore di aquiloni, primo romanzo dello scrittore americano di origine afgana Khaled Hosseini, pubblicato in Italia nel 2004. Si tratta di una storia di amicizia tra due bambini che poi diventano due uomini, di un tradimento e di un rimorso che rimarrà sempre nell’animo di uno dei protagonisti. La guerra fa da sfondo a tutto il romanzo. E’ banale pensare di poter riassumere il libro in poche parole: solamente con un’accurata lettura è possibile comprendere la profondità della storia e cogliere le sfumature che fanno la differenza. Quando perdiamo un amico, quando siamo feriti da un suo inatteso tradimento, quanto ci piacerebbe pensare che un giorno la sorte ci rivelerà di colpo che quel tradimento non è mai veramente avvenuto per poter così ricomporre i cocci del nostro animo ferito. Quanto vorremmo scoprire che si è solo trattato di un malinteso, di uno sbaglio proprio come accade nel romanzo l’Amico Ritrovato di Fred Uhlman e poterci così, come il protagonista Hans Schwarz, quantomeno riappacificare con la memoria del nostro vecchio amico. Talvolta la vita ci fa questi regali…

ATTIVITÀ E DINAMICA
“L’amicometro” Tutti i ragazzi sono forniti di un foglio e una penna. Sul foglio dovranno costruire una tabella contenente i nomi di tutti i ragazzi presenti (proprio compreso) . A turno, in cerchio, ogni ragazzo avrà a disposizione 30 secondi per rispondere ad una domanda sull’amicizia che sarà uguale per tutti
¨ Come ti comporteresti se un amico… ? In base alla risposta, gli altri ragazzi daranno un voto al grado di amicizia che quest’ultimo sa esprimere che va da 0 a 100. Anche il ragazzo interpellato dovrà darsi un voto. Alla fine, in maniera anonima, verranno raccolte le schede e sommati i risultati stilando un classifica. Su questa classifica si potrebbe intavolare una discussione sul perché qualcuno viene reputato meno amico di un altro.
«Più del burro untuosa han la bocca, ma solo guerra covano in cuore. Più fluide dell'olio le loro parole, che sono invece spade sguainate» (v. 22). L 'antitesi tra immagini pacifiche, rotonde, fluide e immagini belliche, metalliche e secche rende simbolicamente il dramma dell'ipocrisia che questo supplica esprime in forma vivissima. Alla base, infatti, c'è la storia di un tradimento: «Non è un nemico che mi ha insultato, l'avrei sopportato! Ma sei tu, mio caro compagno, tu altro me stesso, mio amico, confidente mio, legato a me da dolce amicizia» (vv. 13-15). Tutto il lessico dell'amicizia e dell'intimità è qui concentrato per rendere più amara la sorpresa del tradimento. Di fronte al crollo di questo valore sacro il poeta vede piombare nel buio tutto il suo mondo. Gerusalemme stessa gli sembra la città del delitto ove fanno la ronda Rissa e Violenza, al cui centro siedono Crimine, Sciagura e Malizia, mentre la spianata del Tempio è occupata da oppressione e Frode (vv. 10- 12). Il desiderio è quello di avere ali di colomba per fuggire nel deserto, lontano da questo mondo traditore.
Salmo 55
Preghiera di un uomo tradito e umiliato
1 Al maestro del coro. Per strumenti a corda. Maskil. Di Davide.
2 Porgi l'orecchio, Dio, alla mia preghiera,
non nasconderti di fronte alla mia supplica.
3 Dammi ascolto e rispondimi;
mi agito ansioso e sono sconvolto
4 dalle grida del nemico, dall'oppressione del malvagio.
Mi rovesciano addosso cattiveria
e con ira mi aggrediscono.
5 Dentro di me si stringe il mio cuore,
piombano su di me terrori di morte.
6 Mi invadono timore e tremore
e mi ricopre lo sgomento.
7 Dico: «Chi mi darà ali come di colomba
per volare e trovare riposo?
8 Ecco, errando, fuggirei lontano,
abiterei nel deserto.
9In fretta raggiungerei un riparo
dalla furia del vento, dalla bufera».
10 Disperdili, Signore, confondi le loro lingue.
Ho visto nella città violenza e discordia:
11 giorno e notte fanno la ronda sulle sue mura;
in mezzo ad essa cattiveria e dolore,
12 in mezzo ad essa insidia,
e non cessano nelle sue piazze sopruso e inganno.
13 Se mi avesse insultato un nemico,
l'avrei sopportato;
se fosse insorto contro di me un avversario,
da lui mi sarei nascosto.
14 Ma tu, mio compagno,
mio intimo amico,
15 legato a me da dolce confidenza!
Camminavamo concordi verso la casa di Dio.
16 Li sorprenda improvvisa la morte,
scendano vivi negli inferi,
perché il male è nelle loro case e nel loro cuore.
17 Io invoco Dio
e il Signore mi salva.
18 Di sera, al mattino, a mezzogiorno
vivo nell'ansia e sospiro,
ma egli ascolta la mia voce;
19 in pace riscatta la mia vita
da quelli che mi combattono:
sono tanti i miei avversari.
20 Dio ascolterà e li umilierà,
egli che domina da sempre;
essi non cambiano e non temono Dio.
21 Ognuno ha steso la mano contro i suoi amici,
violando i suoi patti.
22 Più untuosa del burro è la sua bocca,
ma nel cuore ha la guerra;
più fluide dell'olio le sue parole,
ma sono pugnali sguainati.
23 Affida al Signore il tuo peso
ed egli ti sosterrà,
mai permetterà che il giusto vacilli.
24 Tu, o Dio, li sprofonderai nella fossa profonda,
questi uomini sanguinari e fraudolenti:
essi non giungeranno alla metà dei loro giorni.
Ma io, Signore, in te confido.

COMMENTO DI DON LINO PEDRON
Questo canto di un uomo tradito e calunniato dagli amici esprime la desolazione di chi si è sentito colpito dalla falsità dei suoi stessi amici. Questo salmo è la voce di Cristo contro i giudei e Giuda. Ilario, nel suo commento, scriveva: "Gesù non si lamenta di dover subire la passione, ma di doverla subire da parte di un suo discepolo. Egli non si lamenterebbe di dover prendere questa croce, fonte di salvezza per il mondo, dalle mani di chi ignorava come nemico chi egli fosse. Egli, invece, si lamenta perché la deve accogliere dalla mano di un amico. Un amico che egli aveva chiamato alla dignità di apostolo, che aveva costituito suo araldo, mandandolo davanti a lui per annunziare la sua venuta, che aveva stabilito come principe del suo regno, a cui aveva rivelato le sue origini, la sua missione e soprattutto la sua filiazione divina...!". Geremia scrive: "Chi mi darà nel deserto un rifugio per viandanti? Io lascerei il mio popolo e mi allontanerei da esso perché sono tutti adulteri e una massa di traditori" (9,1)Ma l'uomo non ha ali, non può chiudere gli occhi davanti alla realtà, non può fuggire verso un deserto di silenzio. Davanti a lui si erge con violenza e arroganza il male che è un po' il pane quotidiano della storia e della società. Disgustato dall'insicurezza, dalla falsità e dall'ipocrisia degli uomini, l'uomo si rivolge a una roccia sicura e stabile che è Dio. L'abbandono fiducioso del credente in Dio è giustificato dal fatto che Dio stesso si fa carico di provvedere a lui. Dalla delusione degli uomini nasce la fiducia in Dio. Questo salmo esprime la dolorosa esperienza dell' "homo homini lupus". La più pesante croce della vita è quella che un uomo pone sulle spalle di un altro. Anche a Gesù i patimenti sono imposti dai suoi fratelli. Essi pensavano addirittura che la loro mortale ostilità contro Gesù e i suoi discepoli (Gv 16,2- 3) fosse un doveroso servizio reso a Dio. Una delle cose più amare dovette essere per lui il vile tradimento di Giuda. Gesù predice anche ai suoi il tradimento da parte delle persone più care (Mc 13,12-13). Il cristiano che prega questo salmo scorge all'orizzonte la Passione del Signore e la Passione della chiesa, nella quale Gesù è ancora e sempre perseguitato e tradito.

DAVANTI ALL’ AMICIZIA TRADITA POSSIAMO SCEGLIERE DUE STRADE:

Amarezza, disgusto, distanza…
oppure

PERDONO
perché si possa ricominciare
o semplicemente vivere nella serenità e nella pace.
Qual è la strada che tu scegli?
E se fossi tu a tradire come vorresti essere trattato?


PREGHIERA
A te, Signore, amante della vita, Amico dell’uomo,
innalzo la mia preghiera
per l’amico che mi hai fatto incontrare
sul cammino del mondo.
Uno come me, ma non uguale a me.
Fa’ che la nostra sia l’amicizia di due esseri
che si completano con i tuoi doni,
che si scambiano le tue ricchezze,
che si parlano con il linguaggio
che tu hai posto nel cuore.
Aiutaci a guardare con quello sguardo,
che comprende senza che l’altro chieda.
Aiutaci ad avere un cuore grande,
che sa partire prima che l’altro esprima.
Aiuta la nostra amicizia
Affinché non divenga chiusura;
dalle il respiro della vera libertà,
la forza di resistere nelle difficoltà,
il coraggio di andare oltre
il desiderio dell’egoismo.
La volontà di cedere per amore,
di amare anche oltre l’errore,
di giungere al sommo dell’amore: perdonare.
Perché soltanto quando si sa perdonare,
si può credere all’ amore.
Fa’ che le nostre mani
siano protese in un gesto di pace.
Fa’ che le nostre parole
siano dolci ma anche forti.
Fa’ che il nostro sorriso,
come le nostre lacrime,
non siano una maschera,
ma esprimano la profondità e la verità
dei sentimenti più sinceri e autentici.



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