Dal Vangelo secondo Luca - Lc 13,18-21
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami». E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
PAROLE DEL SANTO PADRE
La speranza è questo vivere in tensione, sempre; sapere che
non possiamo fare il nido qui: la vita del cristiano è “in tensione verso”. Se
un cristiano perde questa prospettiva, la sua vita diventa statica e le cose
che non si muovono, si corrompono. Pensiamo all’acqua: quando l’acqua è ferma,
non corre, non si muove, si corrompe. Un cristiano che non è capace di essere
proteso, di essere in tensione verso l’altra riva, gli manca qualcosa: finirà
corrotto. Per lui, la vita cristiana sarà una dottrina filosofica, la vivrà
così, lui dirà che è fede ma senza speranza non lo è. […]
Se noi vogliamo essere uomini e donne di speranza, dobbiamo
essere poveri, poveri, non attaccati a niente. Poveri. E aperti verso l’altra
riva. La speranza è umile, ed è una virtù che si lavora – diciamo così – tutti
i giorni: tutti i giorni bisogna riprenderla, tutti i giorni bisogna prendere
la corda e vedere che l’ancora sia fissa là e io la tengo in mano; tutti i
giorni è necessario ricordare che abbiamo la caparra, che è lo Spirito che
lavora in noi con piccole cose. […]
Per questo, la speranza è una virtù che non si vede: lavora
da sotto; ci fa andare a guardare da sotto. Non è facile vivere in speranza, ma
io direi che dovrebbe essere l’aria che respira un cristiano, aria di speranza;
al contrario, non potrà camminare, non potrà andare avanti perché non saprà
dove andare. La speranza – questo sì, è certo – ci dà una sicurezza: la
speranza non delude. Mai. Se tu speri, non sarai deluso. Bisogna aprirsi a
quella promessa del Signore, protesi verso quella promessa, ma sapendo che c’è
lo Spirito che lavora in noi. Che il Signore ci dia, a tutti noi, questa grazia
di vivere in tensione, in tensione ma non per i nervi, i problemi, no: in
tensione per lo Spirito Santo che ci getta verso l’altra riva e ci mantiene in
speranza. (Omelia da Santa Marta, 29 ottobre 2019)
Riflessione:
Il Vangelo di oggi presenta due parabole di Gesù che ci
insegnano che il Regno di Dio inizia in modo piccolo ma cresce e trasforma
gradualmente. Una parabola parla di un granello di senape che diventa un grande
albero, offrendo rifugio agli uccelli. L'altra parabola parla del lievito che
trasforma l'intera massa di farina. Ci invitano a riconoscere il potenziale di
crescita e trasformazione nel Regno di Dio e a contribuire attivamente alla sua
espansione attraverso la nostra fede e azione.
F.A.
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