domenica 27 agosto 2023

Madre Giuseppina Arcucci: Una Vita di Fede e Servizio

 

Nel cuore della Chiesa cattolica, le persone di fede straordinaria emergono come luminose stelle, illuminando il cammino dei fedeli con il loro esempio di amore, compassione e dedizione. 


Una di queste stelle brillanti è Madre Giuseppina Arcucci, la fondatrice della Congregazione delle Suore dello Spirito Santo, il cui cammino verso la beatificazione è motivo di grande gioia e ispirazione per la comunità di Ariano Irpino Lacedonia.

L'Infanzia e la Crescita Spirituale

Madre Giuseppina Arcucci nacque l’ 11 aprile del 1860 e morì ad Ariano Irpino il 21 gennaio del 1940.

La Fondazione della Congregazione delle Suore dello Spirito Santo

Il momento decisivo nella vita di Madre Giuseppina Arcucci avvenne quando ricevette una chiara ispirazione divina mentre si trovava ad un “bivio” e sotto la guida dello Spirito Santo, decise di fondare una congregazione religiosa dedicata a servire i bisogni spirituali e materiali delle persone. La Congregazione delle Suore dello Spirito Santo, un atto che avrebbe lasciato un'impronta indelebile sulla società fu riconosciuta dalla Santa Sede il 23 dicembre del 1948.

La Missione delle Suore dello Spirito Santo

La missione delle Suore dello Spirito Santo, fondata da Madre Giuseppina Arcucci, è stata profondamente influenzata dalla sua fede, compassione e dedizione al servizio. Le suore si sono impegnate  nell’ educazione delle fanciulle in una vasta gamma di opere ,l'assistenza agli orfani, l'educazione dei giovani. La congregazione ha esteso il suo ministero in diverse parti del mondo, Filippine e Indonesia portando il messaggio dell'amore di Cristo.

Il Riconoscimento della Santità

La vita di Madre Giuseppina Arcucci è stata segnata da una profonda spiritualità e da un amore incondizionato per Dio e per il prossimo. La sua dedizione al servizio ha toccato innumerevoli vite, diffondendo la luce della speranza e della carità. Il suo esempio di vita ha ispirato molte persone a seguire una strada di fede e servizio.

Madre Giuseppina Arcucci sarà beatificata, un riconoscimento ufficiale della sua santità e della sua straordinaria dedizione alla causa di Cristo. La sua beatificazione sarà  un momento di gioia e celebrazione per la Chiesa cattolica e per tutti coloro che sono stati toccati dalla sua vita e dal suo ministero.

Eredità Duratura

L'eredità di Madre Giuseppina Arcucci vive attraverso le Suore dello Spirito Santo e tutte le persone che sono state influenzate dalla sua vita e dal suo insegnamento. La sua testimonianza continua a ispirare coloro che cercano di seguire il cammino di Cristo attraverso il servizio disinteressato e la compassione per gli altri.

In conclusione, Madre Giuseppina Arcucci è un esempio straordinario di fede, dedizione e amore per Dio e per il prossimo. La sua vita è un faro di speranza e carità, e la sua beatificazione è un momento di gioia per la Chiesa cattolica. Che la sua vita e il suo esempio continuino a ispirare le generazioni future a vivere secondo gli insegnamenti di Cristo e a dedicarsi al servizio degli altri con amore e compassione.

F.A.


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Madre Giuseppina Arcucci: Una Vita di Devozione e Dedicazione

I disegni di Dio sono imperscrutabili, e la vita di madre Giuseppina Arcucci ne è un esempio eloquente. Nata il 11 aprile 1860 a Palermo, esattamente un mese prima del celebre sbarco a Marsala dei 'Mille' di Giuseppe Garibaldi, la sua vita avrebbe seguito un percorso straordinario di fede e dedizione religiosa.

 Giuseppina proveniva da una famiglia borbonica. Suo padre, Giovanni Arcucci, era un ufficiale dell'esercito borbonico, mentre sua madre si chiamava Maria di Maggio. La giovane Ernestina, come fu chiamata al battesimo, era la terzogenita della famiglia, preceduta da Pasquale e Beatrice. 

La sua infanzia fu segnata da un periodo tumultuoso a Palermo, con l'agitazione rivoluzionaria in corso. Bande di facinorosi e la mafia cittadina seminavano il caos, rendendo la città pericolosa per molte famiglie. Nel mezzo di questo tumulto, la famiglia Arcucci decise di fuggire il 11 maggio 1860, mentre il capofamiglia era impegnato altrove. Durante la fuga, la piccola Ernestina fu accidentalmente separata dalla famiglia e andò perduta. 

Nei mesi successivi, la famiglia cercò disperatamente di ritrovare la neonata, ma fu solo alla fine della guerra che Ernestina fu rintracciata a Gaeta, probabilmente grazie all'interessamento di Garibaldi. La famiglia si riunì finalmente a Foggia.

Il padre, tenente Giovanni Arcucci, continuò la sua carriera militare nell'esercito italiano, anche se con un grado ridotto a causa delle sue origini borboniche. La famiglia si trasferì al Presidio Militare dell'Aquila, dove visse in relativa tranquillità dal 1863 al 1873. Durante questo periodo, nacquero altri tre figli.

 Ernestina, nel frattempo, frequentò l'Istituto S. Paolo, dimostrando un notevole talento nello studio e nella disciplina. Nel 1877, a 17 anni, conseguì il diploma di maestra e iniziò a insegnare in un istituto religioso delle Suore del Preziosissimo Sangue, spinta dalla sua crescente vocazione religiosa. Fu mandata a Ariano Irpino, dove le suore stavano cercando di sostituire le Benedettine dopo la loro soppressione nel 1876.

Nel 1882, Ernestina vestì l'abito religioso e divenne suor Giuseppina. Dimostrò abilità nell'insegnare, nell'arte del cucito, e nell'organizzazione scolastica. Alla morte del vescovo Francesco Trotta nel 1889, il nuovo vescovo mons. Andrea D'Agostino divenne il suo padre spirituale e stabilì un rapporto caloroso con le suore di madre Giuseppina.

Nel 1901, mons. D'Agostino riconobbe la necessità di fondare una nuova congregazione religiosa. Con il suo sostegno, il gruppo di suore guidato da madre Giuseppina divenne le "Suore dello Spirito Santo". Il vescovo si prese cura della loro formazione spirituale mentre madre Giuseppina organizzava e gestiva la congregazione.

 Nonostante alcune difficoltà e controversie, madre Giuseppina perseverò nella sua missione. Fu oggetto di articoli diffamatori e ingiuriosi, ma sopportò le offese con grazia cristiana. Alla fine, il suo impegno a favore del benessere dell'Istituto e della comunità la rese rispettata da tutti.

 Madre Giuseppina Arcucci continuò a guidare la sua congregazione con dedizione durante la Prima Guerra Mondiale, aiutando i poveri, gli orfani e coloro che avevano bisogno. Si occupò delle vittime dei frequenti terremoti in Irpinia e vide l'apertura di una Scuola Magistrale nel 1936.

Morì  il 21 gennaio 1940 all'età di 80 anni, ma la sua eredità di devozione, dedizione e servizio vive attraverso le "Suore dello Spirito Santo" che lei ha fondato. La sua vita è un esempio di come la fede e la perseveranza possano superare le avversità e portare alla realizzazione di opere significative per la comunità e per la fede.

 

 

 

 

 

 

sabato 26 agosto 2023

Incontro con Vescovo Sergio Melillo: Missione dei Docenti di Religione

 Congresso Eucaristico 17-24 settembre 2023

"Il 26 Agosto 2023: Incontri con Sua Eccellenza Vescovo Sergio Melillo presso la Chiesa di Santa Anna ad Ariano Irpino"


Nella serata del 26 agosto 2023, la Chiesa di Santa Anna ad Ariano Irpino ha ospitato un incontro  per i docenti di religione cattolica della comunità. La presenza di Sua Eccellenza Vescovo Sergio Melillo ha reso questa occasione unica.

L'evento ha avuto inizio con la preghiera del vespro, un momento di profonda spiritualità che ha creato un'atmosfera di riflessione all'interno della chiesa da poco restaurata.

Il momento culminante è stato il discorso di Sua Eccellenza. Con parole misurate ma significative, ha rivolto un saluto in occasione dell'inizio del nuovo anno scolastico 2023-24. Il suo messaggio ha stimolato la riflessione sulla missione degli educatori di religione cattolica, sottolineando l'importanza di non limitarsi a trasmettere conoscenze religiose, ma di essere guide spirituali e custodi dei valori morali ed etici.

L'incontro con Sua Eccellenza Vescovo Sergio Melillo ha rappresentato un momento di profonda riflessione per i docenti di religione cattolica. Ha rafforzato l' impegno nella missione educativa.

Desideriamo ringraziare Sua Eccellenza per la sua presenza e il suo contributo. Ci sentiamo onorati di aver avuto l'opportunità di ascoltare il suo messaggio e di apprendere dalla sua saggezza. Continueremo a lavorare con zelo e dedizione, consapevoli dell'importanza della nostra missione e dell'ispirazione ricevuta in questa serata.

Grazie,  Eccellenza Vescovo, per la sua guida. Siamo pronti ad affrontare il nuovo anno scolastico con determinazione, consapevoli del nostro ruolo nella formazione dei giovani e nel servizio alla comunità. Che la sua benedizione ci accompagni in questo percorso.

F.A.


LA LITURGIA DEL GIORNO domenica 27 agosto 2023

XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Signore, tendi l'orecchio, rispondimi.
Tu, mio Dio, salva il tuo servo, che in te confida.
Pietà di me, o Signore, a te grido tutto il giorno. (Sal 85,1-3)

Colletta
O Dio, che unisci in un solo volere le menti dei fedeli,
concedi al tuo popolo di amare ciò che comandi
e desiderare ciò che prometti,
perché tra le vicende del mondo
là siano fissi i nostri cuori dove è la vera gioia.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA
Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide.

Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore a Sebna, maggiordomo del palazzo:
«Ti toglierò la carica,
ti rovescerò dal tuo posto.
In quel giorno avverrà
che io chiamerò il mio servo Eliakìm, figlio di Chelkìa;
lo rivestirò con la tua tunica,
lo cingerò della tua cintura
e metterò il tuo potere nelle sue mani.
Sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme
e per il casato di Giuda.
Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide:
se egli apre, nessuno chiuderà;
se egli chiude, nessuno potrà aprire.
Lo conficcherò come un piolo in luogo solido
e sarà un trono di gloria per la casa di suo padre».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE
Rit: Signore, il tuo amore è per sempre.

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.

Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.

Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso l’umile;
il superbo invece lo riconosce da lontano.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani.

SECONDA LETTURA
Da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie!
Infatti,
chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore?
O chi mai è stato suo consigliere?
O chi gli ha dato qualcosa per primo
tanto da riceverne il contraccambio?
Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Mt 16,18)
Alleluia, alleluia.
Tu sei Pietro e su questa pietra
edificherò la mia Chiesa
e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
Alleluia.

VANGELO
Tu sei Pietro, e a te darò le chiavi del regno dei cieli.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
Facendoci voce di ogni creatura, dal cuore della Chiesa eleviamo con fiducia al Padre la nostra comune preghiera.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, Signore.

1. Per la santa Chiesa: saldamente unita alla croce di Cristo, testimoni al mondo che solo in essa è la vera salvezza. Preghiamo.
2. Per il papa e tutti i ministri del Vangelo: sostenuti dalla preghiera e dalla carità dei fedeli, possano compiere efficacemente il loro servizio di amore. Preghiamo.
3. Per tutti i popoli: si aprano gli uni agli altri in spirito di collaborazione e rendano possibile una pace duratura. Preghiamo.
4. Per i disabili: siano rimossi ovunque barriere e ostacoli che impediscono o rendono difficoltoso il libero accesso e l’incontro tra le persone. Preghiamo.
5. Per noi qui convocati: questa celebrazione ci insegni a offrire con libertà e con gioia il nostro culto spirituale. Preghiamo.

Nella tua immensa bontà accordaci, o Padre, quanto ti abbiamo chiesto con fede e resta sempre con noi, perché abbiamo la forza di compiere il bene. Per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
O Signore, che ti sei acquistato
una moltitudine di figli
con l'unico e perfetto sacrificio di Cristo,
concedi a noi, nella tua Chiesa,
il dono dell'unità e della pace.
Per Cristo nostro Signore.

 

Antifona di comunione
Con il frutto delle tue opere si sazia la terra, o Signore;
tu trai il cibo dalla terra:
vino che allieta il cuore dell'uomo,
pane che sostiene il suo cuore. (Cf. Sal 103, 13-15)

Preghiera dopo la comunione
Porta a compimento in noi, o Signore,
l'opera risanatrice della tua misericordia
e fa' che, interiormente rinnovati,
possiamo piacere a te in tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.

 

domenica 20 agosto 2023

LA LITURGIA DEL GIORNO domenica 20 agosto

XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
O Dio, nostra difesa,
guarda il volto del tuo consacrato.
Per me un giorno nel tuo tempio
è più che mille altrove. (Cf. Sal 83,10-11)

Colletta
O Dio, che hai preparato beni invisibili
per coloro che ti amano,
infondi nei nostri cuori la dolcezza del tuo amore,
perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa,
otteniamo i beni da te promessi,
che superano ogni desiderio.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Is 56,1.6-7)
Condurrò gli stranieri sul mio monte santo.

Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore:
«Osservate il diritto e praticate la giustizia,
perché la mia salvezza sta per venire,
la mia giustizia sta per rivelarsi.
Gli stranieri, che hanno aderito al Signore per servirlo
e per amare il nome del Signore,
e per essere suoi servi,
quanti si guardano dal profanare il sabato
e restano fermi nella mia alleanza,
li condurrò sul mio monte santo
e li colmerò di gioia nella mia casa di preghiera.
I loro olocausti e i loro sacrifici
saranno graditi sul mio altare,
perché la mia casa si chiamerà
casa di preghiera per tutti i popoli».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE
Rit: Popoli tutti, lodate il Signore.

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.

Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.

SECONDA LETTURA
I doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili per Israele.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, a voi, genti, ecco che cosa dico: come apostolo delle genti, io faccio onore al mio ministero, nella speranza di suscitare la gelosia di quelli del mio sangue e di salvarne alcuni. Se infatti il loro essere rifiutati è stata una riconciliazione del mondo, che cosa sarà la loro riammissione se non una vita dai morti?
Infatti i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili!
Come voi un tempo siete stati disobbedienti a Dio e ora avete ottenuto misericordia a motivo della loro disobbedienza, così anch’essi ora sono diventati disobbedienti a motivo della misericordia da voi ricevuta, perché anch’essi ottengano misericordia.
Dio infatti ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per essere misericordioso verso tutti!

Parola di Dio

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Gesù annunciava il vangelo del Regno
e guariva ogni sorta di infermità nel popolo.
Alleluia.

VANGELO
Donna, grande è la tua fede!

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
Dio, nostro Padre, ha cura di tutti i suoi figli. Confidando nella sua benevolenza, eleviamo a lui la nostra preghiera di intercessione.
Preghiamo insieme e diciamo: Esaudisci, Signore, la nostra preghiera.

1. Per la santa Chiesa: professando coraggiosamente la sua fede in Cristo, comunichi a tutti gli uomini la beata speranza che la sostiene. Preghiamo.
2. Per il papa, i vescovi e i presbiteri: il Signore li conforti nelle fatiche apostoliche e conceda loro la gioia di vedere il gregge dei fedeli riunito in un unico ovile. Preghiamo.
3. Per i popoli provati dalla guerra: possano presto ottenere un futuro di giustizia e di pace, ed essere orientati a un vero sviluppo. Preghiamo.
4. Per coloro che si consacrano al servizio degli emarginati e degli esclusi: come il Samaritano del Vangelo, siano premurosi nella dedizione al prossimo. Preghiamo.
5. Per noi qui riuniti: la partecipazione a questa santa Eucaristia ci renda capaci di rinunciare a noi stessi per seguire Cristo, mettendo la nostra vita a servizio del suo regno. Preghiamo.

O Padre, il nostro cuore esulta per le tue benedizioni; alla sovrabbondanza dei tuoi doni corrisponda la nostra piena adesione. Per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Signore, i nostri doni
nei quali si compie il mirabile scambio
tra la nostra povertà e la tua grandezza,
perché, offrendoti il pane e il vino che ci hai dato,
possiamo ricevere te stesso.
Per Cristo nostro Signore.

 

Antifona di comunione
Con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione. (Sal 129,7)

Oppure (Anno A):
Dice Gesù: «Donna, grande è la tua fede!
Avvenga per te come desideri». (Mt 15,28)

Preghiera dopo la comunione
O Dio, che in questo sacramento
ci hai fatti partecipi della vita di Cristo,
ascolta la nostra umile preghiera:
trasformaci a immagine del tuo Figlio,
perché diventiamo coeredi della sua gloria nel cielo.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

sabato 19 agosto 2023

Il Giglio di Grano di Flumeri: Un Viaggio tra il Sacro e il Profano attraverso le Epoche, Celebrato il 19 agosto presso l'Aula San Rocco

Nel cuore della pittoresca area   dell'Irpinia, tra i numerosi paesini che celebrano il fascino delle tradizioni locali con carri e gigli, Flumeri spicca come un luogo che incarna l'essenza dell'esperienza umana nel corso dei secoli: il Giglio di Grano dedicato a San Rocco. Quest'opera d'arte, nata dall'amore e dalla dedizione dei suoi creatori, attraversa le epoche  e le sfere culturali, aprendo una straordinaria finestra sul costante dialogo tra il sacro e il profano, tra cultura e società.

 

Come Marcel Proust ci ha ricordato, "Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell'avere occhi nuovi." Questa  ci invita a spalancare gli occhi sulla storia, la cultura e la società di Flumeri e dell'Irpinia, esplorando il percorso del Giglio di Grano e il suo profondo significato nell'ambito dell'antropologia culturale.

 L'antropologia ci insegna che la cultura è un tessuto complesso di credenze, pratiche e simboli che riflettono l'identità e l'esperienza umana. Il Giglio di Grano di Flumeri, radicato nella tradizione agricola, incarna questa ricchezza culturale.

 In ambito agricolo, il grano è spesso associato alla fertilità e alla rinascita, Giglio   diventa quindi un simbolo che collega l'umanità alla terra, il sacro al profano. Questo ci ricorda che nella cultura religiosa, il mondo è considerato perfetto e sacro, e non vi è nulla da migliorare. Nella cultura profana, invece, il mondo è imperfetto e richiede trasformazioni.

 Il Giglio di Grano attraverso le Epoche:

 Attraversando le epoche, il Giglio di Grano di Flumeri ha subito trasformazioni, poiché ogni era contribuisce alla sua storia. Per comprendere appieno il significato del Giglio , è essenziale esplorare anche il contesto sociale di Flumeri. Infatti, non si può comprenderne appieno la società senza immergersi in essa.

 Il carro dedicato a  San Rocco  non è solo un simbolo, ma un riflesso della vita delle persone di Flumeri, delle loro speranze e delle loro tradizioni. Nel corso del tempo, questo simbolo ha unito la comunità e ha contribuito a plasmare l'identità collettiva;  rappresenta un monumento alla continuità e al cambiamento nella cultura e nella società umana. Utilizzando le parole di Victor Hugo, possiamo riflettere: "Non c'è nulla di più potente di un'idea il cui tempo è giunto." Il Giglio di Grano continua a ispirare e a connettere le persone attraverso le epoche, dimostrando che la cultura è un tessuto in costante evoluzione, sempre in bilico tra il sacro e il profano, tra la tradizione e l'innovazione. La celebrazione  presso l'Aula San Rocco il 19 agosto è un'occasione per riflettere su  questa straordinaria eredità culturale che continua a ispirare e ad affascinare le generazioni.

F.A.

 

venerdì 18 agosto 2023

Gratitudine per il nostro vescovo Eccellenza Reverendissima Sergio Melillo



Eccellenza Reverendissima ,

 Con gratitudine e profonda gioia, desidero esprimere il mio più sincero apprezzamento per le parole ispirate e luminose contenute nel testo che ha condiviso con noi. La Sua guida pastorale e la Sua visione illuminata sono state un faro di luce e speranza per la nostra comunità, e attraverso questo testo, ha ulteriormente arricchito il nostro cammino di fede.

 Il Suo discorso, rivolto ai presbiteri, diaconi, consacrati/e, fedeli laici, donne e uomini di buona volontà, risplende di una profonda comprensione dell'importanza dell'Eucaristia nella nostra vita personale e comunitaria. Le Sue parole ci hanno accompagnato attraverso un percorso pastorale di riflessione e ascolto, guidandoci a riscoprire l'essenza di questo sacramento di amore e condivisione.

 Le Sue immagini evocative, come quella dei discepoli di Emmaus, ci hanno spinto a percorrere il nostro pellegrinaggio spirituale con cuori aperti, alla ricerca di un profondo legame con il mistero dell'Eucarestia. La Sua analisi dell'approccio di Gesù alla condivisione e alla fraternità ci ha spinti a superare gli ostacoli dell'indifferenza e dell'egoismo, ad essere donatori generosi e ad abbracciare il modello di vita basato sul dono.

La Sua chiamata a condividere il pane con il prossimo risuona con una profonda verità evangelica, riflettendo la compassione e la generosità di Cristo. Le Sue parole ci hanno ispirato a riconoscere il nostro prossimo in ogni persona in cerca di dignità, lavoro, accoglienza e testimonianza.

Eccellenza, il Suo messaggio di educazione all'arte dell'ospitalità e dell'attesa è un richiamo prezioso a diventare veri testimoni dell'amore di Cristo. Le Sue parole, permeate di saggezza e compassione, ci incoraggiano a crescere come comunità fraterna e ad abbracciare la benedizione dell'adempimento attraverso l'attesa fiduciosa. Il Suo invito a continuare il cammino da fratelli, diffondendo il messaggio del Vangelo e condividendo il Pane di Vita, risuona come una chiamata appassionata a perseverare nella nostra missione di annuncio e comunione.

 In occasione del Congresso Eucaristico Diocesano, porgo i miei migliori auguri per il Suo ministero e per l'ulteriore arricchimento spirituale che ci donerà attraverso il Suo insegnamento e la Sua guida. Che la Sua luce e la Sua saggezza continuino a illuminare il nostro cammino di fede e a ispirare il nostro impegno verso l'amore e la condivisione.

 Con sincero apprezzamento 

F.A.





Lettera di Sua Ecc. Melillo Congresso Eucaristico Dioceano

 Eccellenza Reverendissima Vescovo Sergio Melillo,

 Con gratitudine e profonda gioia, desidero esprimere il mio più sincero apprezzamento per le parole ispirate e luminose contenute nel testo che ha condiviso con noi. La Sua guida pastorale e la Sua visione illuminata sono state un faro di luce e speranza per la nostra comunità, e attraverso questo testo, ha ulteriormente arricchito il nostro cammino di fede.

 Il Suo discorso, rivolto ai presbiteri, diaconi, consacrati/e, fedeli laici, donne e uomini di buona volontà, risplende di una profonda comprensione dell'importanza dell'Eucaristia nella nostra vita personale e comunitaria. Le Sue parole ci hanno accompagnato attraverso un percorso pastorale di riflessione e ascolto, guidandoci a riscoprire l'essenza di questo sacramento di amore e condivisione.

 Le Sue immagini evocative, come quella dei discepoli di Emmaus, ci hanno spinto a percorrere il nostro pellegrinaggio spirituale con cuori aperti, alla ricerca di un profondo legame con il mistero dell'Eucarestia. La Sua analisi dell'approccio di Gesù alla condivisione e alla fraternità ci ha spinti a superare gli ostacoli dell'indifferenza e dell'egoismo, ad essere donatori generosi e ad abbracciare il modello di vita basato sul dono.

La Sua chiamata a condividere il pane con il prossimo risuona con una profonda verità evangelica, riflettendo la compassione e la generosità di Cristo. Le Sue parole ci hanno ispirato a riconoscere il nostro prossimo in ogni persona in cerca di dignità, lavoro, accoglienza e testimonianza.

Eccellenza, il Suo messaggio di educazione all'arte dell'ospitalità e dell'attesa è un richiamo prezioso a diventare veri testimoni dell'amore di Cristo. Le Sue parole, permeate di saggezza e compassione, ci incoraggiano a crescere come comunità fraterna e ad abbracciare la benedizione dell'adempimento attraverso l'attesa fiduciosa. Il Suo invito a continuare il cammino da fratelli, diffondendo il messaggio del Vangelo e condividendo il Pane di Vita, risuona come una chiamata appassionata a perseverare nella nostra missione di annuncio e comunione.

 In occasione del Congresso Eucaristico Diocesano, porgo i miei migliori auguri per il Suo ministero e per l'ulteriore arricchimento spirituale che ci donerà attraverso il Suo insegnamento e la Sua guida. Che la Sua luce e la Sua saggezza continuino a illuminare il nostro cammino di fede e a ispirare il nostro impegno verso l'amore e la condivisione.

 Con sincero apprezzamento F.A.

Mons. Sergio Melillo

Vescovo di Ariano Irpino Lacedonia

 

Ariano Irpino, 15 agosto 2023

*Assunzione della Beata Vergine Maria

 

CONGRESSO EUCARISTICO DIOCESANO

Chiesa: casa ospitale dal profumo di pane

«Date loro voi stessi da mangiare» (Luca 9,13)

17-24 SETTEMBRE 2023

 

Carissimi presbiteri, diaconi, consacrati/e, fedeli laici, donne e uomini di buona volontà,

«grazia a voi e pace da Dio Padre e dal Signore Gesù Cristo» (2Tess. 1,1).

Siamo ormai giunti, a seguito di un itinerario pastorale durato tre anni e, in comunione con il cammino sinodale, alla celebrazione del Congresso Eucaristico Diocesano, un tempo di ascolto, confronto e soprattutto utile a ricentrare la vita personale e comunitaria intorno all’Eucarestia, mistero di fede e di amore. Ad irradiare il nostro peregrinare, l’immagine dei discepoli di Emmaus che, guidati da una Parola viva e dinamica, che si rivela nella storia dell’umanità, ci ha condotti fin qui, in un tempo inquieto.

Questo cammino si è contraddistinto da una sincera riflessione, nelle comunità, fra la nostra gente. Sul calar della sera, mentre il giorno cede il passo al tramonto e le “aspettative” umane sembrano smarrirsi, siamo chiamati a volgere lo sguardo in Alto e saper prendere il largo, proprio come insegna il Vangelo. I discepoli ci educano che non possiamo rimanere intrappolati nel deserto, ma dobbiamo agire hic et nunc; non possiamo cristallizzarci in schemi “pastorali” ormai datati. Non possiamo rimandare alla luce del giorno, perché è nella sera che il bisogno del prossimo diventa evidente; proprio quando quando chi non ha cibo, un tetto o un lavoro dignitoso diventa più visibile nella sua vulnerabilità. È fra le tenebre che noi credenti siamo chiamati a portare la luce del Risorto.

Dietro una logica dell’indifferenza, Gesù insegna a donarsi, a “spezzarsi” - come pane - per l’altro, a condividere, in stile sinodale e fraterno. La comunità Eucaristica va oltre gli steccati delle parrocchie che, talvolta, tentano di imprigionare l’umano. Evitiamo il rischio di confinare nell’incompiutezza il sacramento dell’Eucarestia!

Ricordiamo come Gesù si rivolge ai discepoli, in relazione alla folla, quando dice: «non occorre che se ne vadano; date loro voi stessi da mangiare» (Mc 6, 36). Gesù sembra invitare a una


trasformazione nell’approccio, dall’acquisire al condividere, dall'egoismo alla generosità, dalla divisione alla fraternità, nel donare la vita con scelte vocazionali.

Il gesto di prendere cinque pani e due pesci, benedirli e distribuirli richiama al dono dell’Eucaristia, che diventa un Pane di comunione e condivisione. Questo riferimento è una testimonianza della volontà di Gesù di guidarci verso un modello di vita basato sul dono, piuttosto che sull’esigenze del “mercato”. Lo stesso atto di spezzare il pane e condividerlo, riflette la logica del donarsi. È questo lo stile che dobbiamo adottare nelle nostre parrocchie, nel presbiterio, nelle comunità religiose, nelle aggregazioni laicali, nelle famiglie, nella società.

Durante il triennio pastorale, nel cammino sinodale, ci siamo chiesti: con chi condividere il nostro pane? Chi è il mio prossimo? Da tali quesiti abbiamo capito che il prossimo è il giovane in cerca di un’occupazione dignitosa, la persona che migra in cerca di un presente da vivere o l’ammalato che vuole offrire la sua testimonianza. Solo se cristiani autentici, possiamo vivere e cantare l’Alleluia della Pasqua, nella consapevolezza che nei momenti di fragilità la Grazia di Dio abita in noi.

Cari fratelli e sorelle, educhiamoci all’arte dell’ospitalità, quella dell’attesa e della carità, riconoscendo che sono parte della nostra vocazione; Bonhoeffer dice che «chi non conosce l’aspra beatitudine dell’attesa, che è mancanza di ciò che si spera, non sperimenterà mai, nella sua interezza, la benedizione dell’adempimento».

Come Chiesa siamo una comunità “chiamata”, ciascuno di noi con le sue debolezze, limitazioni, ma anche desideri e talenti. Questa “vocazione” ci riguarda così come siamo, riconoscendo però che ciascuno ha un posto nel Cuore di Dio.

In conclusione, riflettiamo sulla fede in Gesù Cristo che continua a farsi pane per noi e ci accompagna per sempre. Egli cammina con noi: il suo amore è presente per confortarci e asciugare le nostre lacrime.

Vi incoraggio a continuare il cammino da fratelli, abbracciando la compassione verso il prossimo e il profondo significato della comunione.

Possa la grazia di Dio continuare a guidarci sulla strada irta ed entusiasmante dell’umano per annunciare il Vangelo e condividere il Pane di Vita.

Buon congresso eucaristico!

 

X Sergio Melillo



LA LITURGIA DEL GIORNO domenica 31 luglio 2022

XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Verde Antifona d'ingresso O Dio,...