martedì 27 giugno 2023
Bambini Saharawi: testimoni dell'importanza dell'amicizia fra i popoli.
lunedì 26 giugno 2023
domenica 25 giugno 2023
LA LITURGIA DEL GIORNO domenica 25 giugno 2023
XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Il Signore è la forza del suo popolo,
rifugio di salvezza per il suo consacrato.
Salva il tuo popolo, o Signore,
e benedici la tua eredità,
sii loro pastore e sostegno per sempre. (Cf. Sal 27,8-9)
Colletta
Donaci, o Signore,
di vivere sempre nel timore e nell'amore per il tuo santo nome,
poiché tu non privi mai della tua guida
coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA
Ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.
Dal libro del profeta Geremìa
Sentivo la calunnia di molti:
«Terrore all’intorno!
Denunciatelo! Sì, lo denunceremo».
Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:
«Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta».
Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori vacilleranno
e non potranno prevalere;
arrossiranno perché non avranno successo,
sarà una vergogna eterna e incancellabile.
Signore degli eserciti, che provi il giusto,
che vedi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa!
Cantate inni al Signore,
lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero
dalle mani dei malfattori.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE
Rit: Nella tua grande bontà rispondimi, o Dio.
Per te io sopporto l’insulto
e la vergogna mi copre la faccia;
sono diventato un estraneo ai miei fratelli,
uno straniero per i figli di mia madre.
Perché mi divora lo zelo per la tua casa,
gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.
Ma io rivolgo a te la mia preghiera,
Signore, nel tempo della benevolenza.
O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi,
nella fedeltà della tua salvezza.
Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore;
volgiti a me nella tua grande tenerezza.
Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
non disprezza i suoi che sono prigionieri.
A lui cantino lode i cieli e la terra,
i mari e quanto brùlica in essi.
SECONDA LETTURA
Il dono di grazia non è come la caduta.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il
peccato, la morte, così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché
tutti hanno peccato.
Fino alla Legge infatti c’era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non
può essere imputato quando manca la Legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè
anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di
Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.
Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo
tutti morirono, molto di più la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del
solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti.
Parola di Dio
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito della verità darà testimonianza di me,
dice il Signore,
e anche voi date testimonianza.
Alleluia.
VANGELO
Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.
+ Dal Vangelo
secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà
svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle
tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi
annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di
uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far
perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà
a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo
sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò
davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli
uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
Gesù ci ha chiesto di perseverare nella fede, anche di fronte alle difficoltà
della vita. Chiediamo al Padre di sostenerci perché, consapevoli dei nostri
limiti, sappiamo che senza il suo aiuto non sappiamo essere coerenti con il
credo che professiamo.
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.
1. Perché la Chiesa sia segno della presenza del Risorto nel mondo, e sappia
annunciare a tutti gli uomini Cristo salvatore, senza paure e scoraggiamenti.
Preghiamo.
2. Perché i giovani che si riconoscono cristiani sappiano testimoniare la
propria fede senza arrossire, ma con la consapevolezza di chi crede di aver
trovato il tesoro prezioso, il senso della propria vita. Preghiamo.
3. Per i cristiani che subiscono vessazioni e oltraggi e persecuzioni, in vari
Paesi del mondo, perché le loro sofferenze per la giustizia e la fede siano
semi di vita nuova e di un mondo migliore. Preghiamo.
4. Per coloro che hanno dimenticato Dio e inseguono sicurezze materiali e
piaceri mondani, perché riscoprano la bellezza della fede e trovino in Cristo
il significato e la pienezza della loro vita. Preghiamo.
5. Perché la nostra comunità parrocchiale non si lasci tentare dall’abitudine
impolverata di una religiosità spenta, ma si lasci abitare dalla sana
inquietudine che porta ad annunciare con franchezza il Vangelo. Preghiamo.
Padre buono, che vedi nel segreto dei cuori, ascolta le nostre preghiere, sia
quelle che abbiamo espresso sia quelle che tu solo conosci: dacci il coraggio
di una fede sincera. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Preghiera sulle offerte
Questo sacrificio di espiazione e di lode
ci purifichi e ci rinnovi, o Signore,
perché i nostri pensieri e le nostre azioni
siano conformi alla tua volontà.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa e
tu dai loro il cibo a tempo opportuno. (Sal 144,15)
Preghiera dopo la comunione
O Padre, che ci hai rinnovati
con il santo Corpo e il prezioso Sangue del tuo Figlio,
fa' che l'assidua celebrazione dei divini misteri
ci ottenga la pienezza della redenzione.
Per Cristo nostro Signore.
venerdì 23 giugno 2023
martedì 20 giugno 2023
Avviso di don Claudio Lettieri
La festa,
soprattutto quella del Patrono, riesce ad essere un momento di affiliazione per
una intera comunità, per i flumeresi, san Rocco diventa centrale e fondamentale
e rinsalda il legame tra la cittadinanza civile e quella religiosa.
sabato 17 giugno 2023
LA LITURGIA DEL GIORNO domenica 18 giugno
XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)
Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
Antifona d'ingresso
Ascolta, o Signore, la mia voce: a te io grido.
Sei tu il mio aiuto: non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. (Sal 26,7-9)
Colletta
O Dio, fortezza di chi spera in te,
ascolta benigno le nostre invocazioni,
e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto,
soccorrici sempre con la tua grazia,
perché fedeli ai tuoi comandamenti
possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA
Sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa.
Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni, gli Israeliti, levate le tende da Refidìm, giunsero al deserto
del Sinai, dove si accamparono; Israele si accampò davanti al monte.
Mosè salì verso Dio, e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: «Questo dirai
alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: “Voi stessi avete visto ciò
che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho
fatti venire fino a me. Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la
mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli;
mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una
nazione santa”».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE
Rit: Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.
Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.
Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.
Buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.
SECONDA LETTURA
Se siamo stati riconciliati per mezzo della morte del Figlio, molto più
saremo salvati mediante la sua vita.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli
empi.
Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno
oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di
noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per
mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio
per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati,
saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per
mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la
riconciliazione.
Parola di Dio
Canto al Vangelo (Mc 1,15)
Alleluia, alleluia.
Il regno di Dio è vicino:
convertitevi e credete nel Vangelo.
Alleluia.
VANGELO
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, li mandò.
+ Dal Vangelo
secondo Matteo
In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano
stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi
discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il
signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri
per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo
fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e
Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo;
Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e
non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore
perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno
dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i
lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente
date».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
Rivolgiamo la nostra preghiera a Dio Padre che ha riversato su di noi, in
Cristo, le ricchezze della sua grazia.
Preghiamo insieme e diciamo: Dio, fonte di ogni bene, ascoltaci.
1. Per la Chiesa, che vive e soffre in ogni parte della terra: ricolma del
conforto dello Spirito, orienti il cammino dell’intera umanità verso la meta
della vita eterna. Preghiamo.
2. Per il papa, i vescovi, i presbiteri e i diaconi: testimonino con franchezza
la fede cristiana e siano sempre sostenuti nel loro ministero dalla forza dello
Spirito e dall’intercessione di tutta la Chiesa. Preghiamo.
3. Per i nostri fratelli perseguitati e oppressi, testimoni della fede non solo
a parole, ma con la stessa vita: sentano il conforto della viva presenza del
Signore accanto a loro. Preghiamo.
4. Per tutti i malati, che portano nella loro carne il mistero della croce:
unendosi all’offerta di Cristo sperimentino la beatitudine promessa agli
afflitti. Preghiamo.
5. Per noi che partecipiamo a questa santa Eucaristia: nutrendoci di Cristo,
attingiamo forza e slancio per seguirne le orme, certi del suo amore.
Preghiamo.
Padre misericordioso, il tuo Figlio, innalzato sulla croce, attira tutti a sé:
guida i nostri passi verso di lui e affretta l’unità della famiglia umana. Per
Cristo nostro Signore.
Preghiera sulle offerte
O Dio, che nel pane e nel vino
doni all'uomo il cibo che lo alimenta
e il sacramento che lo rinnova,
fa' che non ci venga mai a mancare
questo sostegno del corpo e dello spirito.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona di comunione
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita. (Sal 26,4)
Preghiera dopo la comunione
La partecipazione ai tuoi santi misteri, o Signore,
come prefigura la nostra unione in te,
così realizzi l'unità nella tua Chiesa.
Per Cristo nostro Signore.
lunedì 12 giugno 2023
Festa in onore di S. Antonio di Padova
Domani 13 giugno si festeggia s. Antonio
delle ore 9:00 e delle ore 18:00
tradizionale distribuzione dal PANE di S. Antonio
sabato 10 giugno 2023
LA LITURGIA DEL GIORNO domenica 11 giugno 2023
SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO (ANNO A)
Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: Bianco
Antifona d'ingresso
Il Signore ha nutrito il suo popolo con fiore di frumento
e lo ha saziato con miele dalla roccia. (Cf. Sal 80, 17)
Si dice il Gloria.
Colletta
Signore Gesù Cristo,
che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia
ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua,
fa’ che adoriamo con viva fede
il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue,
per sentire sempre in noi i benefici della redenzione.
Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
PRIMA LETTURA
Ti ha nutrito di un cibo, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non
avevano mai conosciuto.
Dal libro del Deuteronòmio
Mosè parlò al popolo dicendo:
«Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto percorrere
in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per
sapere quello che avevi nel cuore, se tu avresti osservato o no i suoi comandi.
Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di
manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per
farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane, ma che l’uomo vive di quanto
esce dalla bocca del Signore.
Non dimenticare il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto uscire dalla terra
d’Egitto, dalla condizione servile; che ti ha condotto per questo deserto
grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata,
senz’acqua; che ha fatto sgorgare per te l’acqua dalla roccia durissima; che
nel deserto ti ha nutrito di manna sconosciuta ai tuoi padri».
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE
Rit: Loda il Signore, Gerusalemme.
Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.
Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.
Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.
SECONDA LETTURA
Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse
comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse
comunione con il corpo di Cristo?
Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti
partecipiamo all’unico pane.
Parola di Dio
SEQUENZA
[Sion, loda il Salvatore,
la tua guida, il tuo pastore
con inni e cantici.
Impegna tutto il tuo fervore:
egli supera ogni lode,
non vi è canto che sia degno.
Pane vivo, che dà vita:
questo è tema del tuo canto,
oggetto della lode.
Veramente fu donato
agli apostoli riuniti
in fraterna e sacra cena.
Lode piena e risonante,
gioia nobile e serena
sgorghi oggi dallo spirito.
Questa è la festa solenne
nella quale celebriamo
la prima sacra cena.
È il banchetto del nuovo Re,
nuova Pasqua, nuova legge;
e l'antico è giunto a termine.
Cede al nuovo il rito antico,
la realtà disperde l'ombra:
luce, non più tenebra.
Cristo lascia in sua memoria
ciò che ha fatto nella cena:
noi lo rinnoviamo.
Obbedienti al suo comando,
consacriamo il pane e il vino,
ostia di salvezza.
È certezza a noi cristiani:
si trasforma il pane in carne,
si fa sangue il vino.
Tu non vedi, non comprendi,
ma la fede ti conferma,
oltre la natura.
È un segno ciò che appare:
nasconde nel mistero
realtà sublimi.
Mangi carne, bevi sangue;
ma rimane Cristo intero
in ciascuna specie.
Chi ne mangia non lo spezza,
né separa, né divide:
intatto lo riceve.
Siano uno, siano mille,
ugualmente lo ricevono:
mai è consumato.
Vanno i buoni, vanno gli empi;
ma diversa ne è la sorte:
vita o morte provoca.
Vita ai buoni, morte agli empi:
nella stessa comunione
ben diverso è l’esito!
Quando spezzi il sacramento
non temere, ma ricorda:
Cristo è tanto in ogni parte,
quanto nell’intero.
È diviso solo il segno
non si tocca la sostanza;
nulla è diminuito
della sua persona.]
Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non dev’essere gettato.
Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell'agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.
Buon pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.
Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.
Canto al Vangelo (Gv 6,51)
Alleluia, alleluia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore,
se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.
Alleluia.
VANGELO
La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
+ Dal Vangelo
secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in
eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui
darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del
Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi
mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò
nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera
bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il
Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui
che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello
che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Parola del Signore
Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
Il sacramento del Corpo e del Sangue del Signore è culmine e fonte di tutta la
vita della Chiesa. Innalziamo la nostra preghiera unanime, perché da questo
grande mistero scaturiscano i doni dell’unità e della pace.
Preghiamo insieme e diciamo: Per il mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue,
salvaci, Signore.
1. Per la santa Chiesa: fortificata dal Pane di vita cammini sulle strade del
mondo annunciando in parole e in opere il Vangelo di salvezza. Preghiamo.
2. Per i sacerdoti, ministri dell’altare: si conformino sempre più al mistero
che celebrano, a lode di Dio e a servizio del suo popolo. Preghiamo.
3. Per i ragazzi che partecipano per la prima volta al banchetto eucaristico:
portino nelle famiglie e nei loro ambienti di vita la freschezza dell’annuncio
pasquale, e crescano in sapienza e grazia. Preghiamo.
4. Per gli infermi che non possono partecipare all’assemblea domenicale: come
membra sofferenti e preziose del corpo di Cristo, sentano il conforto della
comunità cristiana e siano sostenuti nella speranza dalla comunione con il
Signore. Preghiamo.
5. Per noi invitati alla mensa eucaristica: la nostra vita, in unione al Corpo
e al Sangue di Cristo, sia vissuta in rendimento di grazie al Padre e fiorisca
in gesti di carità fraterna. Preghiamo.
Signore Gesù, nell’Eucaristia, sacramento del tuo amore, hai posto la sorgente
dello Spirito: fa’ che, nutrendoci con il cibo di vita eterna e la bevanda di
salvezza, pregustiamo il convito del cielo. Tu che vivi e regni nei secoli dei
secoli.
Preghiera sulle offerte
Concedi benigno alla tua Chiesa, o Signore,
i doni dell’unità e della pace,
misticamente significati nelle offerte che ti presentiamo.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO DELLA SANTISSIMA EUCARISTIA I
L’Eucaristia memoriale del sacrificio di Cristo
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
Sacerdote vero ed eterno,
egli istituì il rito del sacrificio perenne;
a te per primo si offrì vittima di salvezza,
e comandò a noi di compiere l’offerta in sua memoria.
Il suo Corpo per noi immolato
è nostro cibo e ci dà forza,
il suo Sangue per noi versato
è la bevanda che ci redime da ogni colpa.
Per questo mistero di salvezza,
il cielo e la terra si uniscono in un cantico nuovo
di adorazione e di lode,
e noi, con tutti gli angeli del cielo,
proclamiamo senza fine la tua gloria: Santo, ...
Antifona di comunione
Dice il Signore: «Chi mangia la mia carne
e beve il mio sangue
rimane in me e io in lui». Alleluia. (Gv 6,56)
Preghiera dopo la comunione
Donaci, o Signore,
di godere pienamente della tua vita divina nel convito eterno,
che ci hai fatto pregustare
in questo sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
Festa del Corpus Domini
Le origini nel Medio Evo, in Belgio
La storia delle origini ci portano nel XIII secolo, in Belgio, il vescovo assecondò la richiesta di una religiosa che voleva celebrare il Sacramento del corpo e sangue di Cristo al di fuori della Settimana Santa.
Papa Urbano IV e il miracolo eucaristico di Bolsena
L’estensione della solennità a tutta la Chiesa però va fatta risalire a papa Urbano IV, nel 1264. È dell’anno precedente invece il miracolo eucaristico di Bolsena. Qui un sacerdote boemo, in pellegrinaggio verso Roma, mentre celebrava Messa, allo spezzare l’Ostia consacrata, fu attraversato dal dubbio della presenza reale di Cristo. In risposta alle sue perplessità, dall’Ostia uscirono allora alcune gocce di sangue che macchiarono il bianco corporale di lino (conservato nel Duomo di Orvieto) e alcune pietre dell’altare ancora oggi custodite nella basilica di Santa Cristina. Nell’estendere la solennità a tutta la Chiesa cattolica, Urbano IV scelse come collocazione il giovedì successivo alla prima domenica dopo Pentecoste (60 giorni dopo Pasqua).
Papa Urbano IV incaricò i Tommaso d’Aquino di comporre l’officio della solennità e della Messa del Corpus et Sanguis Domini. In quel tempo, era il 1264, san Tommaso risiedeva, come il Pontefice, sull’etrusca città rupestre di Orvieto nel convento di San Domenico (che, tra l’altro, fu il primo ad essere dedicato al santo iberico). Il Doctor Angelicus insegnava teologia nello studium (l’università dell’epoca) orvietano e ancora oggi presso San Domenico si conserva ancora la cattedra dell’Aquinate e il Crocifisso ligneo che gli parlò. Tradizione vuole infatti che proprio per la profondità e completezza teologica dell’officio composto per il Corpus Domini, Gesù - attraverso quel Crocifisso - abbia detto al suo prediletto teologo: "Bene scripsisti de me, Thoma". L’inno principale del Corpus Domini, cantato nella processione e nei Vespri, è il "Pange lingua" scritto e pensato da Tommaso d’Aquino.
IL CORPO E IL SANGUE DI CRISTO
La Chiesa latina celebra il grande mistero del Corpo e del Sangue del Signore due volte nell’anno liturgico: al giovedì santo e alla fine del tempo pasquale in questa festa del Corpus Domini.
Non è una ripetizione, quanto piuttosto un approfondimento di questo mistero di amore e di unità. Nel giovedì santo, contempliamo il mistero dell’eucaristia soprattutto nel suo essere riassuntivo e sintetico della Pasqua, quale segno profetico di ciò che si è realizzato nella passione, morte e risurrezione di Gesù. Nella solennità del Corpo e del Sangue del Signore è la festa, di uomini e donne che vengono compaginati insieme per azione dello Spirito e costituiti membra del corpo di Cristo, in unione a lui nostro capo. Questa festa ci ricorda che il pane e il vino, attraverso la preghiera della Chiesa, la ripresa delle parole istituzionali del Signore e la potenza dello Spirito Santo, vengono trasformati nel corpo e sangue di Cristo.
Ci rammenta che il fine dell’Eucaristia, che non è semplicemente la presenza reale, bensì la nostra trasformazione nel corpo escatologico ed ecclesiale del Signore, attraverso la comunione al corpo sacramentale.
La presenza sacramentale – come la riserva eucaristica nel tabernacolo – non è orientata ai nostri occhi perché ci poniamo semplicemente in adorazione davanti a essa, bensì è orientata alle nostre bocche, perché ce ne nutriamo e ci lasciamo trasformare nel corpo ecclesiale del Signore.
Adorare, significa etimologicamente portare alla bocca.
Portare l’Eucaristia nel cuore delle nostre città, dove gli uomini e le donne lavorano e vivono, gioiscono e patiscono, significa non tanto mostrare il mistero del corpo del Signore, quanto affermare e testimoniare che il Signore si è fatto cibo, perché tutti se ne nutrano e se ne lascino trasformare ogni giorno.
Il Signore ha voluto essere presente in mezzo a noi nei segni sacramentali per entrare nella nostra quotidianità e per invitarci a nutrirci di lui: della sua parola e della sua carne, per diventare noi stessi parola e carne.
Questa festa ci ricorda allora che siamo lievito nella pasta.
Noi che partecipiamo all’Eucaristia, che lasciamo che alimenti la nostra vita, siamo segno di quell’unità cui è chiamata tutta l’umanità.
Il pane e il vino rivestono così una importante e molteplice valenza simbolica.
Essi rappresentano la natura (sono frutti della terra) e la cultura (sono frutti del lavoro umano); sono cibo e bevanda, dunque gli elementi vitali per eccellenza che accompagnano l’uomo dal suo nascere al suo morire durante tutta la sua vita.
Il pane e il vino rinviano alla convivialità e alla comunione.
Il cibo eucaristico, significato da questi simboli della vita così elementari e pregnanti, anticipa e prefigura quella vita eterna e quella comunione senza più ombre con Dio e tra di noi che, donata in Cristo, sarà realtà per sempre e per tutti nel Regno di Dio.
La pagina della Genesi consente di cogliere la dimensione universale dell’Eucaristia.
Melchisedek che incontra Abramo può essere colto come rappresentante dell’offerta che dall’intera umanità sale a Dio, dall’umanità che non ha conosciuto la rivelazione.
E questo ricorda a noi cristiani: che l’Eucaristia è azione di grazie che la chiesa compie a nome di tutta la creazione, per tutto il mondo e su tutto il mondo.
L’Eucaristia è preghiera delle preghiere: in essa sfociano tutte le nostre preghiere, ma essa è anche espressione di tutto l’anelito umano alla comunione con Dio.
Vi è poi una dimensione cosmica, creazionale e universale nell’Eucaristia che non può essere dimenticata.
Il mondo e l’intera umanità che Cristo ha riconciliato con Dio sono presenti nell’Eucaristia: nel pane e nel vino, nella persona e nel corpo dei fedeli e nelle preghiere che essi offrono per tutti gli uomini.
Non è azione di giusti ma di peccatori. Non è il cibo dei perfetti, ma il farmaco che ci guarisce dai nostri mali, come ricorda sant’Ambrogio.
Nella pagina evangelica il comando che Gesù rivolge ai discepoli davanti alle folle affamate e stanche al declinare del giorno, interpella in profondità l’agire ecclesiale.
Quel “date loro voi stessi da mangiare” non può essere ridotto ad appello alla generosità o una semplice esortazione alla giustizia sociale e nemmeno inteso come invito a un’efficiente e adeguata organizzazione assistenziale della carità.
Quel comando contesta l’indifferenza e il disimpegno verso l’altro nel bisogno (“Congeda la folla perché vada nei villaggi per alloggiare e trovar cibo”) e suscita l’obiezione dei discepoli che vedono la loro povertà come impedimento ad assolverlo (“Non abbiamo che cinque pani e due pesci”).
Il comando evangelico urta, ieri come oggi, contro i parametri di buon senso, razionalità ed efficienza che pervadono anche la Chiesa.
Paradossalmente, proprio la povertà che i discepoli vedono come ostacolo, è per Gesù lo spazio necessario del dono.
È l’elemento indispensabile affinché quel “dar da mangiare” non sia solo dispiegamento di efficienza umana, ma segno della potenza, della benedizione e della misericordia di Dio e luogo di instaurazione di fraternità e di comunione.
Portare l’Eucaristia nel cuore del mondo è rispondere all’invito che abbiamo ascoltato da Gesù: diamo noi stessi da mangiare a questa umanità ferita, stanca, rassegnata, disunita, che non ha la forza di alzare il capo.
F.A.
Processione Eucaristica
Cfr https://www.qumran2.net/indice.php?parole=processione+del+corpus+domini
Processione Eucaristica
nella solennità
del Santissimo Corpo e
Sangue di Cristo
1. CANTO: Genti tutte proclamate
Genti tutte, proclamate il mistero del
Signor,
del suo corpo e del suo sangue che
e fu sparso in sacrificio per salvar
l’umanità.
Dato a noi da madre pura, per noi tutti s’incarnò.
La feconda sua parola tra le genti seminò:
con amore generoso la sua vita consumò.
Nella notte della Cena coi fratelli si trovò.
Del pasquale sacro rito ogni regola compì
e agli apostoli ammirati come cibo si dono.
La parola del Signore pane e vino trasformò:
pane in carne, vino in sangue, in memoria
consacrò!
Non i sensi, ma la fede prova questa verità.
2. INIZIO
G – Ci mettiamo in
cammino per le strade della nostra Parrocchia di Flumeri per confermare la
nostra fede nella presenza eucaristica di Cristo.
Questo camminare
insieme, uniti nella fede in Gesù, vuole rendere visibile la nostra
caratteristica di popolo di Dio: siamo nel mondo, ma non apparteniamo a questo
mondo; stiamo camminando verso la casa del Padre che ci aspetta e che ha
preparato un posto per ciascuno di noi.
Camminiamo per le
vie della nostra Comunità parrocchiale, recando il Corpo di Cristo nascosto nei
nostri cuori e ben visibile nell'ostensorio. Accompagniamo il Pane di vita
immortale per le strade del nostro Paese. Adoriamolo e attorno a Lui si
stringerà
Con umile fierezza
scortiamo il Sacramento eucaristico lungo le nostre strade, accanto ai palazzi
ove la gente vive, gioisce, soffre; in mezzo ai negozi ed alle officine in cui
si svolge l'attività quotidiana. Portiamolo a contatto con la nostra vita
insidiata da mille pericoli, oppressa da preoccupazioni e da pene, soggetta al
lento ma inesorabile logoramento del tempo.
Che i cristiani
del nostro Paese, rinvigoriti dal suo Corpo e dal suo Sangue, mostrino Cristo a
tutti con il loro modo di vivere: con la loro unità, con la loro fede gioiosa,
con la loro bontà!
Che la nostra
Comunità parrocchiale riparta coraggiosamente da Cristo, Pane di vita
immortale!
E Tu, Gesù, Pane vivo che dà vita, pane dei pellegrini, "nutrici e difendici, / portaci ai beni eterni / nella terra dei viventi". T - Amen!
3. PREGHIERA
INIZIALE
G – Ti lodino,
Signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli. Dicano la gloria del
tuo Regno e parlino della tua potenza.
T – Amen! Alleluia!
G – A Lui la
gloria nella Chiesa, in Cristo Gesù, per tutte le generazioni, nei secoli dei
secoli. T – Amen! Alleluia!
G – L’alleanza tra
Dio e l’umanità è stata suggellata con il sangue dell’Agnello, sparso sulla
croce per la salvezza del mondo. L’Eucaristia ci rende partecipi della
ricchezza dell’amore del Padre, che offre il suo unico Figlio come vittima di
espiazione per i nostri peccati.
A Cristo, qui
presente veramente, realmente, sostanzialmente, nel sacramento dell’altare, la
nostra preghiera di adorazione e di lode.
T – Amen! Alleluia!
T – Padre nostro…
G – Maria, Donna Eucaristica.
T – Cammina con noi.
4. CANTO: Il pane del cammino
Il tuo popolo in cammino, cerca in Te la guida,
sulla strada verso il Regno sei sostegno col tuo corpo.
Resta sempre con noi, o Signore.
E’ il tuo pane, Gesù, che ci dà forza
e rende più sicuro il nostro passo.
Se il vigore nel cammino si svilisce
la tua mano dona lieta la speranza.
E’ il tuo vino, Gesù, che ci disseta
e sveglia in noi l’ardore di seguirti.
Se la gioia cede il passo alla stanchezza,
la tua voce fa rinascere freschezza.
E’ il tuo dono, Gesù, la vera fonte
del gesto coraggioso di chi annuncia.
Se
il tuo fuoco le rivela la missione.
5. LETTURA BIBLICA
L – Ascoltate
In quel tempo, gli undici discepoli, intanto,
andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato.
Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi;
alcuni però dubitavano.
E Gesù, avvicinatosi, disse loro: «Mi è stato
dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le
nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo,
insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con
voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».
6. RIFLESSIONE
L – Dall’omelia
per
La processione del Giovedì Santo accompagna
Gesù nella sua solitudine, verso la "via crucis". La
processione del Corpus Domini, invece, risponde in modo simbolico al
mandato del Risorto: vi precedo in Galilea. Andate fino ai confini del mondo,
portate il Vangelo al mondo. Certo, l’Eucaristia, per la fede, è un mistero di
intimità. Il Signore ha istituito il Sacramento nel Cenacolo, circondato dalla
sua nuova famiglia, dai dodici apostoli, prefigurazione ed anticipazione della
Chiesa di tutti i tempi.
Tuttavia, da questa intimità, che è dono
personalissimo del Signore, la forza del sacramento dell’Eucaristia va oltre le
mura delle nostre Chiese. In questo Sacramento, il Signore è sempre in cammino
verso il mondo. Questo aspetto universale della presenza eucaristica appare
nella processione della nostra festa. Noi portiamo Cristo, presente nella
figura del pane, sulle strade della nostra città. Noi affidiamo queste strade,
queste case - la nostra vita quotidiana - alla sua bontà. Le nostre strade
siano strade di Gesù! Le nostre case siano case per lui e con lui! La nostra
vita di ogni giorno sia penetrata dalla sua presenza. Con questo gesto,
mettiamo sotto i suoi occhi le sofferenze degli ammalati, la solitudine di
giovani e anziani, le tentazioni, le paure – tutta la nostra vita. La
processione vuole essere una grande e pubblica benedizione per questa nostra
città: Cristo è, in persona, la benedizione divina per il mondo – il raggio
della sua benedizione si estenda su tutti noi!
7. INVOCAZONI
G – Preghiamo insieme e diciamo: Noi
ti adoriamo.
-
Santissima
Eucaristia
-
Dono
ineffabile del Padre
-
Prodigio
di carità dello Spirito Santo
-
Frutto
benedetto della Vergine Maria
-
Sacramento
del Corpo e del Sangue di Cristo
-
Sacramento
che perpetua il sacrificio della Croce
-
Sacramento
della nuova ed eterna alleanza
-
Memoriale
della morte e resurrezione del Signore
-
Pegno
della nostra salvezza e della nostra resurrezione
-
Vero
agnello pasquale
-
Dimora
di Dio con gli uomini
-
Pane
vivo disceso dal cielo
-
Viatico
della Chiesa pellegrina
-
Sostegno
della speranza
-
Vincolo
della carità
-
Sorgente
di unità, di pace e di gioia vera
T – Padre nostro…
G – Maria, Donna
Eucaristica. T – Cammina con noi.
8. LETTURA BIBLICA
L – Ascoltate
In quel tempo, i Giudei mormoravano di lui
perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui
non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre.
Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?».
Gesù rispose: «Non mormorate tra di voi.
Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo
risusciterò nell'ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: "E tutti saranno
ammaestrati da Dio". Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui,
viene a me. Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio
ha visto il Padre. In verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri
hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende
dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se
uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne
per la vita del mondo».
9. RIFLESSIONE
L – Dall’omelia
per
Nella processione del Corpus Domini,
accompagniamo il Risorto nel suo cammino verso il mondo intero – come abbiamo
detto. E, proprio facendo questo, rispondiamo anche al suo mandato:
"Prendete e mangiate... Bevetene tutti" (Mt 26, 26s). Non si
può "mangiare" il Risorto, presente nella figura del pane, come un
semplice pezzo di pane. Mangiare questo pane è comunicare, è entrare nella
comunione con la persona del Signore vivo. Questa comunione, questo atto del
"mangiare", è realmente un incontro tra due persone, è un lasciarsi
penetrare dalla vita di Colui che è il Signore, di Colui che è il mio Creatore
e Redentore. Scopo di questa comunione è l’assimilazione della mia vita alla
sua, la mia trasformazione e conformazione a Colui che è Amore vivo. Perciò
questa comunione implica l’adorazione, implica la volontà di seguire Cristo, di
seguire Colui che ci precede. Adorazione e processione fanno perciò parte di un
unico gesto di comunione; rispondono al suo mandato: "Prendete e
mangiate".
10. INTERCESSIONI
G – Cristo nella cena pasquale ha donato il
suo corpo e il suo sangue per la vita del mondo. Riuniti nella preghiera di
lode, invochiamo il suo nome. Preghiamo insieme e diciamo:
Cristo, pane del cielo, donaci la tua vita.
-
Cristo,
Figlio del Dio vivo che ci hai comandato di celebrare l’Eucaristia in tua
memoria, fa’ che vi partecipiamo sempre con fede e amore a beneficio di tutta
-
Cristo,
uno e sommo sacerdote, che hai affidato ai tuoi sacerdoti i santi misteri, fa’
che esprimiamo nella vita ciò che celebriamo nel sacramento. Preghiamo.
-
Cristo,
che riunisci in un solo corpo quanti si nutrono di uno stesso pane, accresci
nella nostra Comunità parrocchiale la fraternità e la pace. Preghiamo.
-
Cristo,
che nell’Eucaristia ci offri la certezza della risurrezione, dona la salute
agli infermi e il perdono ai peccatori. Preghiamo.
-
Cristo,
che nell’Eucaristia ci inviti ad annunziare la tua morte e risurrezione, fino
al giorno della tua venuta, rendi partecipi della tua gloria i nostri fratelli
defunti. Preghiamo.
Padre nostro…
G – Maria, Donna
Eucaristica. T – Cammina con noi.
11. CANTO: Davanti
al Re
Davanti al Re, c’inchiniam insieme per
adorarlo con tutto il cuor.
Verso di lui eleviamo insiem canti di gloria
al nostro Re dei re.
12. LETTURA BIBLICA
L – Ascoltate
Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello
che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva
tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è
il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese
anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue;
fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti
che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte
del Signore finché egli venga.
13. RIFLESSIONE
L – Dalla
Lettera Enciclica “Ecclesia de Eucaristia” di Giovanni Paolo II (n°11).
Quando
14. INVOCAZONI
G – Preghiamo insieme e diciamo: Gesù,
Pane di Vita, ascoltaci.
-
Per
la tua Chiesa: sia la comunità di coloro che cercano la volontà del Padre che
vuole salvare tutti gli uomini facendoli, in te, un unico corpo. Preghiamo.
-
Gesù,
ogni volta che mangiamo alla tua mensa si accenda in noi il fuoco dell’amore di
Dio. Facci comprendere che dobbiamo offrire noi stessi al Padre, insieme a te.
Preghiamo.
-
Gesù,
i giovani trovino in te l’alimento per amare e la forza per impiegare la loro
vita nel compiere la volontà del Padre. Preghiamo.
-
Gesù,
dona agli sposi di amarsi come tu ami
-
Gesù,
sostieni la fedeltà di coloro che hanno consacrato la loro vita interamente
alla tua lode nella preghiera e nel servizio per la tua Chiesa e i fratelli.
Preghiamo.
-
Gesù,
i tuoi ministri che celebrano ogni giorno la santa Eucaristia sappiano imitare
il mistero di amore che si avvera nelle loro mani. Preghiamo.
-
Gesù,
sostieni i morenti perché siano possano essere accolti nel tuo Regno di gioia e
pace. Preghiamo.
T – Padre nostro…
G – Maria, Donna
Eucaristica. T – Cammina con noi.
15. CANTO: T’adoriam,
Ostia divina
T’adoriam, Ostia divina, t’adoriam, Ostia
d’amor.
Tu dell’angelo il sospiro, tu dell’uomo sei
l’onor.
T’adoriam,
Ostia divina, t’adoriam, Ostia d’amor.
(x2)
T’adoriam, Ostia divina, t’adoriam, Ostia
d’amor.
Tu dei forti la dolcezza, tu dei deboli il
vigor.
T’adoriam, Ostia divina, t’adoriam, Ostia
d’amor.
Tu salute dei viventi, tu speranza di chi
muor.
16. LETTURA BIBLICA
L – Ascoltate
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io
sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in
eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere tra di
loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse: «In verità,
in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete
il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio
sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia
carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve
il mio sangue dimora in me e io in lui.
Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me
e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. Questo
è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e
morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
17. RIFLESSIONE
L – Dalla
Lettera Enciclica “Ecclesia de Eucaristia” di Giovanni Paolo II (n°11).
L'efficacia salvifica del sacrificio si
realizza in pienezza quando ci si comunica ricevendo il corpo e il sangue del
Signore. Il Sacrificio eucaristico è di per sé orientato all'unione intima di
noi fedeli con Cristo attraverso la comunione: riceviamo Lui stesso che si è
offerto per noi, il suo corpo che Egli ha consegnato per noi sulla Croce, il
suo sangue che ha « versato per molti, in remissione dei peccati » (Mt
26,28). Ricordiamo le sue parole: «Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me
e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me» (Gv 6,57).
È Gesù stesso a rassicurarci che una tale unione, da Lui asserita in analogia a
quella della vita trinitaria, si realizza veramente. L'Eucaristia è vero
banchetto, in cui Cristo si offre come nutrimento. Quando, per la prima
volta, Gesù annuncia questo cibo, gli ascoltatori rimangono stupiti e
disorientati, costringendo il Maestro a sottolineare la verità oggettiva delle
sue parole: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio
dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita» (Gv 6,53).
Non si tratta di un alimento metaforico: «La mia carne è vero cibo e il mio
sangue vera bevanda» (Gv 6,55).
18. INVOCAZONI
G – Preghiamo insieme dicendo: Sii
benedetto, Signore.
-
Per
il pane, presenza del Cristo tra i suoi…
-
Per
il pane, cibo divino, offerto all’uomo che crede…
-
Per
il pane, che è il corpo di Cristo risorto…
-
Per
il pane, segno del Cristo che vive in mezzo a noi…
-
Per
il pane, sostegno del credente, nel cammino per la vita eterna…
-
Per
il pane spezzato che invita alla condivisione e provoca all’amore…
-
Per
il pane che ci dona l’amore e la pace di Cristo…
T – Padre nostro…
G – Maria, Donna
Eucaristica. T – Cammina con noi.
19. CANTO: Tu
sei
Tu sei la mia vita, altro io non ho.
Tu sei la mia strada, la mia verità.
Nella tua Parola io camminerò finché avrò
respiro,
fino a quando tu vorrai.
Non avrò paura, sai, se tu sei con me, io ti
prego, resta con me.
Credo in te, Signore, nato da Maria,
Figlio eterno e santo, uomo come noi.
Morto per amore, vivo in mezzo a noi,
una cosa sola con il Padre e con i tuoi,
fino a quando, io lo so, tu ritornerai per
aprirci il regno di Dio.
Tu sei la mia forza, altro io non ho,
tu sei la mia pace, la mia libertà.
Niente nella vita ci separerà,
so che la tua mano forte non mi lascerà.
so che da ogni male tu mi libererai e nel tuo
perdono vivrò.
20. LETTURA BIBLICA
L – Ascoltate
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non
porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti
più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio
non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non
rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa
molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me
viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano
nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono
in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il
Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
21. RIFLESSIONE
L – Dall’omelia
per l’apertura della XI assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi
Benedetto XVI.
Noi celebriamo l’Eucaristia nella
consapevolezza che il suo prezzo fu la morte del Figlio – il sacrificio della
sua vita, che in essa resta presente. Ogni volta che mangiamo di questo pane e
beviamo di questo calice, noi annunciamo la morte del Signore finché Egli
venga, dice san Paolo (cfr. 1 Cor 11,26). Ma sappiamo anche che da
questa morte scaturisce la vita, perché Gesù l’ha trasformata in un gesto
oblativo, in un atto di amore, mutandola così nel profondo: l’amore ha vinto la
morte. Nella santa Eucaristia Egli dalla croce ci attira tutti a sé (Gv
12,32) e ci fa diventare tralci della vite che è Egli stesso. Se rimaniamo uniti
a Lui, allora porteremo frutto anche noi, allora anche da noi non verrà più
l’aceto dell’autosufficienza, della scontentezza di Dio e della sua creazione,
ma il vino buono della gioia in Dio e dell’amore verso il prossimo.
22. INVOCAZONI
G – Preghiamo insieme dicendo: Ascoltaci,
Signore.
-
Per
la tua Chiesa: sia per tutti gli uomini segno di unità, strumento e testimone
di fraternità e di pace. Preghiamo.
-
Per
il Papa, i Vescovi, i presbiteri, i diaconi: le loro parole e i loro gesti
siano segni e fermenti di comunione. Preghiamo.
-
Per
i religiosi e le religiose: siano nella tua Chiesa la prova vivente che tu doni
la forza di vivere in comunione e che la comunione è vita feconda e serena.
Preghiamo.
-
Per
tutti i battezzati: scoprano di essere mandati a vivere la fede, a testimoniare
e annunciare il tuo amore. Preghiamo.
-
Per
gli sposi: vivano il loro amore nell’impegno di renderlo sempre più simile al
tuo e siano nel mondo e nella Chiesa, segno del tuo amore fedele e
misericordioso. Preghiamo.
-
Per
gli anziani perché possano comunicare le ricchezze della loro esperienza di
fede. Preghiamo.
-
Per
i giovani perché siano capaci di vivere in pienezza e con entusiasmo nel tuo
amore. Preghiamo.
-
Per
gli ammalati perché siano capaci di accettare il loro dolore. Preghiamo.
-
Per
i poveri perché sappiano aprirsi a te e alla carità dei fratelli. Preghiamo.
-
Per
coloro che fanno fatica a perdonare e per ogni uomo, perché tutti conoscano la
forza del tuo amore e la grazia della tua salvezza. Preghiamo.
-
Per
tutte le comunità che sono nella Chiesa: crescano nell’amore, scoprano
nell’Eucaristia la fonte di unità, vivano in comunione pur nella diversità dei
carismi. Preghiamo.
T – Padre nostro…
G – Maria, Donna
Eucaristica. T – Cammina con noi.
23. CANTO: Alla
tua mensa
Tu ci inviti alla tua mensa e ci doni il pane
e il vino.
Col tuo Corpo e col tuo Sangue tu ti offri
per amore.
Vita
nuova abbiamo in te, Signor
La
salvezza è solo in te, Signor
E al
banchetto del tuo regno con i santi noi verremo.
Sull'altare tu ti immoli come agnello senza
colpa.
Buon pastore ci raduni e dimori in mezzo a
noi.
24. LETTURA BIBLICA
L – Ascoltate
Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che
era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i
suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Mentre cenavano, quando già il
diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio dì Simone, di tradirlo,
Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da
Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un
asciugatoio, se Io cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e
cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui
si era cinto.
Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e
riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto?
Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il
Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i
piedi gli un gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io,
facciate anche voi.
25. RIFLESSIONE
L – Dall’omelia
della Messa nella Cena del Signore di Benedetto XVI (Giovedì santo 2006).
Dio ama la sua creatura, l'uomo; lo ama anche
nella sua caduta e non lo abbandona a se stesso. Egli ama sino alla fine. Si
spinge con il suo amore fino alla fine, fino all'estremo: scende giù dalla sua
gloria divina. Depone le vesti della sua gloria divina e indossa le vesti dello
schiavo. Scende giù fin nell'estrema bassezza della nostra caduta. Si
inginocchia davanti a noi e ci rende il servizio dello schiavo; lava i nostri
piedi sporchi, affinché noi diventiamo ammissibili alla mensa di Dio, affinché
diventiamo degni di prendere posto alla sua tavola – una cosa che da noi stessi
non potremmo né dovremmo mai fare.
Dio non è un Dio lontano, troppo distante e
troppo grande per occuparsi delle nostre bazzecole.
Dio scende e diventa schiavo, ci lava i piedi
affinché noi possiamo stare alla sua tavola. In questo si esprime tutto il
mistero di Gesù Cristo. In questo diventa visibile che cosa significa
redenzione. Il bagno nel quale ci lava è il suo amore pronto ad affrontare la
morte. Solo l'amore ha quella forza purificante che ci toglie la nostra
sporcizia e ci eleva alle altezze di Dio. Il bagno che ci purifica è Lui stesso
che si dona totalmente a noi – fin nelle profondità della sua sofferenza e
della sua morte. Continuamente Egli è questo amore che ci lava; nei sacramenti
della purificazione - il battesimo e il sacramento della penitenza - Egli è
continuamente inginocchiato davanti ai nostri piedi e ci rende il servizio da
schiavo, il servizio della purificazione, ci fa capaci di Dio. Il suo amore è
inesauribile, va veramente sino alla fine.
26. INVOCAZONI
G – Preghiamo insieme dicendo: Signore,
ascoltaci!
-
Donaci
di riconoscere i segni della tua presenza tra noi:
-
Donaci
la tua generosità:
-
Donaci
di essere membri responsabili della Chiesa:
-
Donaci
una fede viva in te:
-
Donaci
la speranza di chi attende tutto da te:
-
Insegnaci
a testimoniare te a quelli che sono vicino a noi:
-
Donaci
attenzione verso i piccoli e i poveri:
-
Donaci
di accettarci e di amarci gli uni gli altri:
-
Insegnaci
la passione per la costruzione della nostra società:
-
Insegna
al nostro paese l’onestà:
-
Conforta
chi è senza speranza:
- Dona lavoro ai nostri
giovani:
T – Padre nostro…
G – Maria, Donna
Eucaristica. T – Cammina con noi.
27. CANTO: Dov’è
carità e amore
Dov’è
carità e amore, qui c’è Dio.
Noi formiamo, qui riuniti, un solo corpo:
evitiamo di dividerci tra noi:
via le lotte maligne, via le liti!
E regni in mezzo a noi Cristo Dio.
Chi non ama resta sempre nella notte
e dall’ombra della morte non risorge:
ma se noi camminiamo nell’amore,
saremo
veri figli della luce.
Nell’amore di colui che ci ha salvati,
rinnovati dallo Spirito del Padre,
tutti uniti sentiamoci fratelli e la gioia
diffondiamo sulla terra.
28. LETTURA BIBLICA
L – Ascoltate
Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché
l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non
ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
In questo si è manifestato l'amore di Dio per
noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la
vita per lui.
In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad
amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di
espiazione per i nostri peccati.
29. RIFLESSIONE
L – «Dio è amore». Così ci ha insegnato
l'apostolo Giovanni nella sua prima lettera; così ci ha ripetuto Papa Benedetto
XVI nella sua prima enciclica. L'amore di Dio si presenta a noi «non con nozioni astratte, ma nella sua
azione incomprensibile e in certo senso inaudito» e «acquista la sua forza drammatica in Gesù Cristo». Gesù rende
questo suo amore una realtà duratura, un fatto concreto, nella vigilia della
sua Passione, quando dona ai suoi discepoli, e a tutti gli uomini che lo
vorranno, il suo corpo e il suo sangue.
Ogni volta che celebriamo l'Eucaristia,
partecipando alla Messa, noi ci accostiamo alla sorgente stessa dell'amore di
Dio.
30. INVOCAZONI
G – Preghiamo,
dicendo insieme:
Noi abbiamo
conosciuto e creduto al tuo amore, o Dio!
-
Il
centro della fede cristiana, l'immagine autentica di Dio e quindi la
conseguente immagine dell'uomo, è l'amore di Dio.
-
All'inizio
dell'essere cristiano c'è l'incontro con un evento straordinario, con una
Persona: la persona di Cristo, che dà alla vita un nuovo orizzonte.
-
Siccome
Dio ci ha amato per primo, l'amore non è più solo un comandamento, ma
rivelazione che anche a noi è data la possibilità di amare con il suo medesimo
amore.
-
Sia
questa processione un’espressione della nostra fede, della nostra riconoscenza per
un dono così grande e supremo, della nostra speranza nell'amore di Dio che
vince la debolezza umana.
T – Padre nostro…
G – Maria, Donna
Eucaristica. T – Cammina con noi.
31. CANTO: Hai
dato un cibo
Hai dato un cibo a noi, Signore, germe vivente
di bontà.
Nel tuo Vangelo, o buon Pastore, sei stato
guida di verità.
Grazie
diciamo a te, Gesù!
Resta
con noi, non ci lasciare: sei vero amico solo tu! (x2)
Tu hai parlato a noi, Signore, la tua parola
è verità:
come una lampada, rischiara i passi dell’umanità.
La tua Parola scese in terra, il Verbo carne
diventò:
pose la tenda in mezzo a noi e la tua gloria
ci svelò.
32. LETTURA BIBLICA
L – Ascoltate
In principio era il Verbo, il Verbo era
presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato
fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che
esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce
degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che
illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure
il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno
accolto. A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di
Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di
carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare
in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal
Padre, pieno di grazia e di verità.
Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio
unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.
33. RIFLESSIONE
L – L'amore di Dio non è un sentimento temporaneo,
né un sospiro del cuore, ma è la sua stessa esistenza, è la sua definizione. A
noi, illuminati dal suo Spirito invocato nella preghiera e ascoltato nel nostro
cuore, appaiono visibili i segni del suo amore.
Dio ama così tanto l'uomo da farsi uomo lui
stesso, e venire ad abitare con noi. Solo la fede cristiana rivela questo
inaudito mistero e ne dà la garanzia. Dio è il "Dio-con-noi", è
l'"Emmanuele”, come annuncia il profeta Isaia (Is 7,14); e noi questa sera
lo accompagniamo sulle nostre strade, accanto alle nostre case e ai luoghi dove
si svolge la nostra vita. Vogliamo così esprimere il nostro desiderio di
accoglierlo e di seguire la sua parola.
34. INVOCAZONI
G – Preghiamo insieme, dicendo: Il segno più grande del tuo amore, Signore,
è che tu abiti con noi e ci accompagni.
-
Dio
si è fatto visibile in Gesù: in lui possiamo vedere il Padre e conoscere
l'amore che ha per noi.
-
Dio
ci ama gratuitamente: non perché meritiamo il suo amore, ma perché lui è
l'amore stesso. È venuto tra noi, ha accettato di essere crocifisso per noi ed
è risuscitato.
-
L’amore
di Dio conduce i nostri cuori e illumina la nostra mente, per farci scoprire le
innumerevoli possibilità di bene e di vita che lui semina in ciascuno di noi.
-
In
ogni momento della nostra vita possiamo riconoscere la presenza di Dio accanto
a noi, pronto a perdonarci e guarire il nostro cuore con il suo amore.
T – Padre nostro…
G – Maria, Donna
Eucaristica. T – Cammina con noi.
35. CANTO:
Cristo nostra pace
Cristo nostra pace, guida nel cammino,
tu conduci il mondo alla vera libertà,
nulla temeremo se tu sarai con noi.
Cristo nostra pace, dono di salvezza,
riconciliazione strumento d’unità
con il tuo perdono vivremo sempre in te.
Cristo Salvatore nostro Redentore,
la tua dimora hai posto in mezzo a noi,
tu Pastore e guida sei dell’umanità.
36. LETTURA BIBLICA
L – Ascoltate
Il primo giorno degli Azzimi, quando si
immolava
I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono
come aveva detto loro e prepararono per
Mentre mangiavano prese il pane e,
pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete,
questo è il mio corpo». Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne
bevvero tutti. E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza
versato per molti. In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite
fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio».
E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il
monte degli Ulivi.
37. RIFLESSIONE
L – L'amore di Dio ci insegue continuamente.
Gesù ripete ogni giorno il gesto della sua ultima sera, quando consegna ai
discepoli il suo corpo e il suo sangue sotto le apparenze del pane e del vino,
e li rende capaci di continuare il suo dono. Nasce l'Eucaristia: così Gesù è
sempre con noi, e lo possiamo incontrare. Nasce il sacerdozio, perché Gesù
possa sempre rinnovare il suo sacrificio, con cui si dona a noi. E' questa
l’importanza e la preziosità di ogni Messa che offre la certezza della presenza
reale di Gesù. Questa sera Gesù cammina con noi nel mistero del suo amore: ci
fa capire che il suo amore non ha confini; egli cerca ogni modo per
raggiungerci e renderci più forti e più coerenti.
38. INVOCAZONI
G – Preghiamo insieme dicendo: Tu rinnovi, Gesù, il gesto dell'ultima Cena:
noi ti sentiamo vicino.
-
Ogni
Messa è Gesù che offre il suo corpo e il suo sangue come segno del suo amore,
come redenzione dal nostro peccato e come forza per il nostro cammino
quotidiano.
-
In
ogni Messa Gesù con la sua parola ci rivela la nostra vera natura di figli di
Dio, ci fa cogliere quali doni di grazia possediamo, quali scelte coraggiose e
feconde possiamo compiere.
-
Gesù
è presente in ogni chiesa: ci aspetta per ascoltarci, per offrirci la sua parola,
per consolarci e assicurarci che noi siamo sempre amati da lui.
-
Ogni
volta che celebriamo l’Eucaristia, partecipiamo al sacrificio del Signore Gesù
e al suo banchetto, dove egli ci nutre con il suo corpo e la nostra debolezza è
guarita: alla sua mensa la speranza diventa la certezza che uniti a Gesù noi
possiamo raggiungere la nostra perfezione.
T – Padre nostro…
G – Maria, Donna
Eucaristica. T – Cammina con noi.
39. CANTO: Mistero
della Cena
Mistero della Cena è il Corpo di Gesù.
Mistero della Croce è il sangue di Gesù.
E questo pane e vino è Cristo in mezzo ai
suoi.
Gesù risorto e vivo sarà sempre con noi.
Mistero della Chiesa è il Corpo di Gesù.
Mistero della pace è il Sangue di Gesù.
Il pane che mangiamo fratelli ci farà.
Intorno a questo altare l’amore crescerà.
40. LETTURA BIBLICA
L – Ascoltate
n quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «Come
Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio
dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare
il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la
vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma
perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato;
ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome
dell'unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel
mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere
erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce
perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce,
perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
41. RIFLESSIONE
L – L'amore appassionato di Dio per il suo
popolo è un amore che perdona: diventa compassione e aiuto per una ripresa di
forza spirituale nella lotta contro il male. L'amore di Dio non si ferma
davanti alla nostra debolezza e al nostro peccato, ma ci ridona la nostra
dignità di creatura, il nostro essere sua immagine e somiglianza. Perciò, nel
sacramento della Penitenza, ci aiuta a riconoscere i nostri sbagli e ci offre
il suo perdono, per ricominciare un cammino più giusto, sentendoci uniti a lui
che ha preso su di sé tutto il male del mondo e lo ha distrutto. Questa sera,
la nostra processione vuole essere una affermazione del nostro desiderio di
stare sempre dalla parte di Dio, per non seguire abitudini contrarie al suo
insegnamento.
42. INVOCAZONI
G – Preghiamo insieme dicendo: Perdonaci,
Signore! Non lasciarci in potere del male e della morte.
-
La
sera della Pasqua, Gesù ha trasmesso ai discepoli il suo stesso compito di
togliere il peccato dal mondo, offrendo il suo perdono a chi pentito lo chiede.
-
Il
perdono di Dio non copre il male dell'uomo, il disordine, l'egoismo da cui
nasce una società disumana, ma ridesta il desiderio e la capacità del bene.
-
Confessare
i nostri peccati e i nostri difetti, e sentire ripetere su di noi la parola del
Signore che perdona e, perdonando, aiuta a ricominciare con fiducia, è un
grande dono di Dio.
-
L'amore
di Dio ci ripete l'antico suo invito: «Siate santi come io sono santo»; e
mentre ci rivela la nostra dignità di figli suoi, ci assicura il suo aiuto per
poterla realizzare.
T – Padre nostro…
G – Maria, Donna
Eucaristica.
T – Cammina con noi.
43. CANTO: Signore,
sei tu il mio pastor
Signore,
sei tu il mio pastor,
nulla
mi può mancar nei tuoi pascoli.
Tra l’erbe verdeggianti mi guidi a riposar,
all’acque tue tranquille mi fai tu dissetar.
Se in valle tutta oscura io camminar dovrò,
vicino a te, Signore, più nulla temerò.
Per me hai preparato il pane tuo immortal;
il calice m’hai colmo di vino celestial.
La luce e la tua grazia mi guideranno ognor;
da te m’introdurranno per sempre, o mio
Signor.
44. LETTURA BIBLICA
L – Ascoltate
Fratelli, il calice della benedizione che noi
benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo?
E il pane che noi spezziamo, non è forse
comunione con il corpo di Cristo?
Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo
molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell'unico pane.
45. RIFLESSIONE
L – L’amore per Dio e l’amore per il prossimo
sono inseparabili, perché vivono entrambi dell'unico amore proveniente da Dio,
che ci ha amati per primo. Nella partecipazione all’Eucaristia noi veniamo
uniti al Signore, come e con tutti gli altri ai quali egli si dona. Non
possiamo avere Cristo soltanto per noi stessi: apparteniamo a lui in unione con
tutti quelli che sono diventati o diventeranno suoi.
46. INVOCAZONI
G – Preghiamo insieme dicendo:
Aiutaci a scoprire, Gesù, il tuo volto nel
volto del prossimo.
-
Le
grandi parabole di Gesù ci hanno insegnato chi è il nostro prossimo e come
dobbiamo accoglierlo; soprattutto come dobbiamo accogliere il prossimo
bisognoso, nel quale Gesù stesso si identifica. Se lo rifiutiamo, rifiutiamo
Gesù stesso e non seguiamo la sua parola.
-
Il
Signore ci viene incontro: si fa visibile e cerca di conquistarci nella
liturgia della Chiesa, nella sua preghiera, nei sacramenti e specialmente
nell’Eucaristia, nella comunità viva dei credenti. Egli continua ad amarci, e per questo anche
noi possiamo amare con il suo stesso amore.
-
Se
compiamo soltanto i nostri "doveri religiosi" e tralasciamo
l'attenzione per gli altri, allora si inaridisce anche il nostro rapporto con
Dio: diventa un rapporto senza amore, che non realizza la nostra fede
cristiana.
-
Se
partecipassimo all’Eucaristia come fossimo soli nella chiesa, senza vedere
accanto a noi l'umanità debole, sofferente, vittima dell'egoismo, abbandonata a
un destino di miseria, sciuperemmo il dono di Dio e lo renderemmo un’accusa
contro noi stessi.
-
T – Padre nostro…
G – Maria, Donna
Eucaristica. T – Cammina con noi.
47. CANTO: Spezziamo
il pane
Spezziamo il Pane, mangiamo il Corpo di Gesù.
(x2)
Anche
se in molti, siamo un sol corpo,
Perché
insieme noi mangiamo un solo pane. (x2)
Prendiamo il Vino, beviamo il Sangue di Gesù.
(x2)
48. LETTURA BIBLICA
L – Ascoltate
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri
nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi
maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla
guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la
tunica. Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò
che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.
Se amate quelli che vi amano, che merito ne
avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi
fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se
prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i
peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.
Amate invece i vostri nemici, fate del bene e
prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli
dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come è misericordioso il
Padre vostro.
Non giudicate e non sarete giudicati; non
condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi
sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel
grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio».
49. RIFLESSIONE
L – L'amore con cui Dio ci ama mette nel
nostro cuore la dimensione universale del suo stesso amore. Noi non possiamo
più accontentarci della nostra buona condotta: la nostra condotta è buona solo
se risponde al disegno di Dio. Gesù insiste nel suo insegnamento e lascia ai
suoi discepoli degli inviti molto chiari. «Amatevi come io vi ho amato» (Gv
15,12), «Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate
figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e
sopra i buoni» (Mt 5, 44-45), «Non perdonate fino a sette volte, ma a settanta
volte sette» (Mt 18,23).
Questa Processione vuole essere un segno
della nostra volontà di comunione tra noi, di solidarietà e di aiuto reciproco,
per vivere sinceramente la fede cristiana e cambiare le abitudini del mondo. «Non l'odio, non la contesa, non l'avarizia
sarà la dialettica del mondo, ma l'amore. La civiltà dell'amore prevarrà per
dare al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità» - diceva Paolo VI
alla conclusione dell'Anno Santo 1975.
50. INVOCAZONI
G – Preghiamo insieme dicendo: Sia
in noi il tuo amore, Signore, perché amiamo tutti come tu ci ami.
-
L'amore
di Dio è quella potenza interiore, che armonizza il nostro cuore col cuore di
Cristo; esso ci muove ad amare i fratelli come li ha amati lui, fino a dare la
sua vita per tutti.
-
-
L'amore
di Dio trasforma le nostre impazienze e i nostri dubbi, nella certezza che egli
tiene il mondo nelle sue mani e dona a tutti la possibilità di amare, poiché
tutti siamo creati a immagine sua.
-
La
Chiesa è la famiglia di Dio nella società: in questa famiglia non deve esserci
nessuno che soffra per mancanza del necessario.
-
T – Padre nostro…
G – Maria, Donna
Eucaristica.
T – Cammina con noi.
51. CANTO: Amatevi,
fratelli
Amatevi, fratelli, come io ho amato voi!
Avrete
la mia gioia, che nessuno vi toglierà!
Avremo
la sua gioia che nessuno ci toglierà!
Vivete insieme uniti, come il Padre è unito a
me!
Avrete
la mia vita, se l’Amore sarà con voi!
Avremo la
sua vita, se l’Amore sarà con noi!
Vi dico queste parole perché abbiate in voi
la gioia!
Sarete
miei amici, se l’Amore sarà con voi!
Saremo
suoi amici, se l’Amore sarà con noi!
52. LETTURA BIBLICA
L – Ascoltate
In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e
disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.
Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E
questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome
scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti
e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai
malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro,
fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono
dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola
con i prodigi che l'accompagnavano.
53. RIFLESSIONE
L – Al centro della missione salvifica di
Gesù Cristo si trova la sua opera evangelizzatrice. Egli non porta a compimento
l’annuncio del Regno solo con le parole, bensì «con il fatto stesso della sua
presenza e con la manifestazione di Sé, e specialmente con la sua morte e la
sua risurrezione dai morti» (DV 4). Possiamo dire, in definitiva, che Gesù
stesso è il Regno.
Come indicato dal Papa Paolo VI,
l’evangelizzazione «comincia durante la vita di Cristo, è definitivamente
acquisita mediante la sua morte e la sua risurrezione, ma deve essere
pazientemente condotta nel corso della storia, per essere pienamente realizzata
nel giorno della venuta definitiva di Cristo» (EN 9). Perciò il primo dovere
della Chiesa è di continuare la missione di Gesù, facendo proprie le parole di
S. Paolo: «Guai a me se non predicassi il Vangelo!» (1 Cor 9,16).
L’Eucaristia è fonte di evangelizzazione
perché, in certo modo, è il «centro del Vangelo». Essa, infatti, è in rapporto
con
54. INVOCAZONI
G – Eleviamo la nostra invocazione al Signore
perché venga in nostro soccorso. Preghiamo insieme e diciamo:
Aumenta la nostra fede!
-
Signore,
quando il dubbio ci assale,
-
Signore,
quando ci sentiamo avviliti e scoraggiati,
-
Signore,
quando vediamo il pervertimento dei buoni,
-
Signore,
quando siamo troppo attaccati ai beni terreni,
-
Signore,
quando non vediamo le cose nella luce del tuo Vangelo,
-
Signore,
quando sale in noi lo spirito di ribellione,
-
Signore,
quando non sappiamo rassegnarci alla nostra croce,
-
Signore,
affinché siamo luce per chi non crede,
-
Signore,
per poter crescere nel tuo amore,
T – Padre nostro…
G – Maria, Donna
Eucaristica. T – Cammina con noi.
55. CANTO: Credo
in te, Signor
Credo in te, Signor, credo in te!
Grande è quaggiù il mister,
ma credo in te.
Luce
soave, gioia perfetta sei,
credo
in te, Signor, credo in te.
Spero in te, Signor, spero in te:
debole sono ognor, ma spero in te.
Resta con me, Signor, resta con me:
pane che dai vigor, resta con me.
56. LETTURA BIBLICA
L – Ascoltate
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si
fanno chiamare benefattori. Per voi però non sia così; ma chi è il più grande
tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve. Infatti
chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a
tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve.
Voi siete quelli che avete perseverato con me
nelle mie prove; e io preparo per voi un regno, come il Padre l'ha preparato
per me, perché possiate mangiare e bere alla mia mensa nel mio regno e
siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele.
57. RIFLESSIONE
L – Al centro della meditazione eucaristica
troviamo l’esigenza insopprimibile della condivisione, richiesta a quanti
celebrano e adorano l’Eucaristia.
Il «Fate questo in memoria di me» proclamato
da Gesù nell’Ultima Cena deve portare i cristiani alla convinzione che,
nutrendosi dell’Eucaristia, pur «essendo molti, formano un corpo solo».
«L’autentico senso dell’Eucaristia diventa,
di per sé, scuola di amore attivo verso il prossimo» (DC 6). Comprendiamo,
così, il rapporto tra l’Eucaristia e la luce, secondo l’affermazione
dell’apostolo Giovanni: «Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è
ancora nelle tenebre» (1 Gv 2,9).
Offrire in verità il sacrificio di Cristo
richiede di continuare questo stesso sacrificio in una vita spesa per gli
altri. Come egli si è offerto in sacrificio sotto la forma di pane e vino, così
dobbiamo dare noi stessi, nel servizio fraterno ed umile, tenendo conto dei
bisogni degli altri più che dei loro meriti, ed offrendo loro il pane, ossia
quanto di più necessario per una vita degna.
L’Eucaristia attualizza il servizio di Cristo
ed è luogo di rinnovamento della missione della Chiesa, soprattutto a favore
dei più bisognosi. Così l’Eucaristia è scuola, fonte d’amore e di servizio che
necessariamente tende a tradursi in vita. Ciò suppone che — nell’Eucaristia e
attraverso l’Eucaristia — vengano promossi i valori di accoglienza fraterna,
solidarietà e comunione dei beni. Questa testimonianza è un elemento
indispensabile dell’autentica evangelizzazione.
58. INTERCESSIONI
G – Gesù ha posto il mistero della sua Pasqua
al centro della Chiesa, perché ne sia l’alimento divino per il compimento della
missione che le ha affidato. Preghiamo insieme e diciamo:
Signore, guida la tua Chiesa.
-
Corpo
immolato, in cui è racchiuso tutto il bene della Chiesa, fa’ che essa si
alimenti a questa sorgente di vita. Ti preghiamo.
-
Pane
del cielo, vita e sostegno della Chiesa, fa’ che, nutrita di te, compia la
missione che Tu le hai indicato. Ti preghiamo.
-
Pane
di vita, che ti sei offerto per la salvezza dell’umanità, fa’ che la tua Chiesa
ti indichi sempre al mondo come vero Pane della vita definitiva. Ti preghiamo.
-
Pane
vivo, nutrimento celeste dato agli uomini come sostegno per il loro cammino,
fa’ che la tua Chiesa compia in ogni luogo e in ogni tempo la tua volontà. Ti
preghiamo.
T – Padre nostro…
G – Maria, Donna
Eucaristica. T – Cammina con noi.
59. CANTO: Com’è
bello
Com’è
bello, Signore, stare insieme
ed
amarci come ami tu: qui c’è Dio, alleluia!
La carità è paziente, la carità è benigna,
comprende non si adira e non dispera mai.
La carità perdona, la carità si adatta,
si dona senza sosta con gioia e umiltà.
La carità è la legge, la carità è la vita,
abbraccia tutto il mondo e in ciel si
compirà.
Il pane che mangiamo, il Corpo del Signore,
di carità è sorgente e centro di unità.
ALTRI CANTI
60. Maestà
Maestà, gloriosa Maestà, a Gesù sia la lode,
la gloria e l’onor!
Maestà, divina autorità,
vien dal suo tron, Gloria al Signor, vien dal
suo amor!
Su lodiam ed esaltiam Gesù Signore!
Adoriam, glorifichiam il nostro re!
Maestà, divina autorità, Gesù mori, nel ciel
salì qual Re dei Re!
61. Lodate Dio
Lodate Dio, schiere beate del cielo,
lodate Dio, genti di tutta la terra:
cantate a lui, che l’universo creò,
somma sapienza e splendore.
Lodate Dio, Padre che dona ogni bene,
lodate Dio, ricco di grazia e perdono:
cantate a lui, che tanto gli uomini amò
da dare l’unico Figlio.
Lodate Dio, uno e trino Signore,
lodate Dio, mèta e premio dei buoni:
cantate a lui, sorgente d’ogni bontà,
per tutti secoli. Amen!
62. Ti seguirò
Ti seguirò, ti seguirò, o Signore
e nella tua strada camminerò.
Ti seguirò nella via dell’amore
e donerò al mondo la vita.
Ti seguirò nella via del dolore
e la tua croce ci salverà.
Ti seguirò nella via della gioia
e la tua luce ci guiderà.
63. Noi
canteremo gloria a te
Noi canteremo gloria a te, Padre che dai la
vita,
Dio d’immensa carità, Trinità infinita.
Tutto il creato vive in te, segno della tua
gloria;
tutta la storia ti darà onore e vittoria.
La tua Parola venne a noi, annuncio del tuo
dono;
la tua promessa porterà salvezza e perdono.
Cristo il Padre rivelò, per noi aprì il suo
cielo;
egli un giorno tornerà, glorioso, nel suo
regno.
Manda, Signore, in mezzo a noi, manda il
Consolatore,
lo Spirito di santità, Spirito dell’amore.
64. Lasciati
andare
Lasciati andare nelle mani di Gesù il Figliol
di Dio.
La tua anima e il tuo cuor soddisferà.
Tutte le cose a cui ti appoggi, lascia che le
prenda Lui
e ripieno del suo Spirito sarai!
Gesù, o
Gesù riempici di te! (x2)
Su canta una melodia con la gioia nel tuo
cuor
dolcemente le tue mani innalza al ciel.
Dai a Gesù la tua tristezza i tuoi anni di
dolor
ed allora nella vita entrerai.
65. E’ verso di
te che guardo
È verso di te che guardo, con te voglio
camminar.
Innalzo le mani per incontrarti; il mio cuore
vuol cantar,
per benedire il tuo nome, perché tu sei
fedel.
Gesù, o
Gesù, io voglio donar, Gesù, o Gesù, la
mia vita a te.
Guardando la tua gloria, la fede crescerà.
Ho pace e gioia dentro il cuore, da quando ho
creduto in te.
Al mondo dirò che tu sei il Signore che salva
e guarisce ancor.
Gesù, o
Gesù, di te parlerò, Gesù, o Gesù, per l’eternità.
66.
La tua
Chiesa su questa terra è assetata di verità
e nel
mondo vive straniera mentre cerca la tua città.
Migra il seme con il vento: nuova vita
porterà;
migra l’uomo con il tempo: il tuo regno
costruirà.
Il tuo popolo, Signore, sempre in esodo sarà,
finché il tempo non avrà fine e il tuo Cristo
tornerà.
Sulle tenebre del mondo presto un sole
sorgerà
e dei popoli dispersi un sol popolo farà.
67. Gesù, per
le strade
Gesù, per le strade vorrei Te cantare.
Gesù, la tua vita al mondo
annunciare vorrei.
Solo tu sei la via, la pace, l’amor.
Gesù, per le strade vorrei Te cantar.
Gesù, per le strade vorrei Te lodare.
Gesù, esser l’eco vorrei della gioia che dai
or cantando la terra, or cantando il ciel.
Gesù, per le strade vorrei Te lodar.
Gesù, per le strade vorrei Te servire,
Gesù, la mia croce vorrei abbracciare per Te
come il corpo ed il sangue tu desti per me.
Gesù, per le strade vorrei Te servir.
68. Ai piedi di
Gesù
Signore sono qui ai tuoi piedi, Signore
voglio amare te. (x2)
Accoglimi,
perdonami, la tua grazia invoco su di me.
Liberami,
guariscimi e in te risorto per sempre io vivrò!
Signore sono qui ai tuoi piedi, Signore
chiedo forza a te. (x2)
Signore sono qui ai tuoi piedi, Signore dono
il cuore a te. (x2)
69. Quanta sete
Quanta sete nel mio cuore: solo in Dio si
spegnerà.
Quanta attesa di salvezza: solo in Dio si
sazierà.
L’acqua viva che egli dà sempre fresca
sgorgherà.
Il
Signore è la mia vita, il Signore è la mia gioia.
Se la strada si fa oscura spero in Lui: mi
guiderà.
Se l’angoscia mi tormenta spero in Lui: mi
salverà.
Non si scorda mai di me, presto a me
riapparirà.
Nel mattino io t’invoco tu, mio Dio,
risponderai.
Nella sera rendo grazie: tu, mio Dio,
ascolterai.
Al tuo monte salirò, e vicino ti vedrò.
70. Nella tua
tenda
Nella tua tenda, Signore, con te fammi
restare perché
ora ho capito che un posto non c’è ch’è più
sicuro per me.
Voglio
servirti e voglio amarti con tutto il cuore per sempre.
Nella
tua tenda fammi restare, sarò sicuro, là ci sei tu.
Alle tue mani mi affido, Signor, la mia salvezza
sei Tu;
e della roccia più forte sarò se accanto
resterò. Voglio servirti…
Tu che sei tutto il mio mondo quaggiù, no,
non lasciarmi mai più;
guida i miei passi, così non cadrò sulle tue
strade, Signor.
Voglio
servirti…
71. Pane di
Pasqua
Pane di Pasqua, di novità,
che nel cammino forza ci dà.
Pane spezzato, dato per noi,
o Corpo di Gesù!
Vino di gioia e di bontà,
Vino del Regno, Dono per noi,
Vino di grazia, Vino d’amor,
o Sangue di Gesù!
BENEDIZIONE EUCARISTICA
72. CANTO: Questo
grande Sacramento
Questo grande sacramento veneriamo supplici:
è il supremo compimento degli antichi
simboli:
viva fede ci sorregga quando i sensi
tacciono.
All’eterno, sommo Dio, Padre e Figlio e
Spirito
gloria, onore, lode piena innalziamo unanimi:
il mistero dell’amore adoriamo umili. Amen.
C - Hai dato loro il pane disceso dal cielo,
T - che
porta in sé ogni dolcezza.
C - Preghiamo.
Donaci, o Padre, la luce della fede e la
fiamma del tuo amore, perché adoriamo in spirito e verità il nostro Dio e
Signore, Cristo Gesù, presente in questo santo sacramento. Egli vive e regna
nei secoli dei secoli. T - Amen.
Dio sia
benedetto.
Benedetto
il suo santo nome.
Benedetto
Gesù Cristo vero Dio e vero uomo.
Benedetto
il nome di Gesù.
Benedetto
il suo sacratissimo Cuore.
Benedetto
il suo preziosissimo Sangue.
Benedetto
Gesù nel santissimo Sacramento dell’altare.
Benedetto
lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta
la gran Madre di Dio, Maria santissima.
Benedetta
la sua santa
ed
Immacolata Concezione.
Benedetta
la sua gloriosa Assunzione.
Benedetto
il nome di Maria Vergine e Madre.
Benedetto
san Giuseppe, suo castissimo sposo.
Benedetto
Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.
Cfr https://www.qumran2.net/indice.php?parole=processione+del+corpus+domini
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