martedì 27 giugno 2023

Bambini Saharawi: testimoni dell'importanza dell'amicizia fra i popoli.

 

Eccoli  i piccoli ambasciatori di pace, sono dieci e  provengono dal Saharawi, arriveranno il 31 luglio 2023 e si tratterranno in Italia per due mesi.


Hanno tra i sette e i dieci anni i bambini che verranno ospitati nella struttura dell’ Associazione Vita di Ariano Irpino. Tutte le spese di accoglienza, oltre al viaggio, sono a carico dell' associazione regionale di solidarietà con il popolo Saharawi che organizza il progetto in collaborazione con il Fronte Polisario. 
Un'estate di divertimento, una vera vacanza, ma soprattutto l’ opportunità  di ricevere visite mediche e cure, se necessari, anche interventi chirurgici. 
Altro obiettivo è quello di consentire ai bambini Saharawi di aprirsi al mondo esterno ad una cultura diversa dalla loro, di avere un’estate piena di  attività ricreative e culturali. Inoltre, occorre favorire la conoscenza della realtà dell’infanzia Saharawi e di promuovere atti concreti nei confronti dei diritti di questo popolo.
Fatima Mahfud, è un’attivista  politico nel Sahara Occidentale, ripercorrendo la martoriata  storia, del suo popolo, pone l’ accento sull’ importanza del fatto "che venga indetto, dopo anni di richieste, il referendum per l'autodeterminazione del popolo Saharawi" stesso.
F.A.



PROGRAMMA CIVILE E RELIGIOSO DELLE FESTE PATRONALI

 



domenica 25 giugno 2023

LA LITURGIA DEL GIORNO domenica 25 giugno 2023

XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Il Signore è la forza del suo popolo,
rifugio di salvezza per il suo consacrato.
Salva il tuo popolo, o Signore,
e benedici la tua eredità,
sii loro pastore e sostegno per sempre. (Cf. Sal 27,8-9)

Colletta
Donaci, o Signore,
di vivere sempre nel timore e nell'amore per il tuo santo nome,
poiché tu non privi mai della tua guida
coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.


PRIMA LETTURA
Ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.

Dal libro del profeta Geremìa

Sentivo la calunnia di molti:
«Terrore all’intorno!
Denunciatelo! Sì, lo denunceremo».
Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:
«Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta».
Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori vacilleranno
e non potranno prevalere;
arrossiranno perché non avranno successo,
sarà una vergogna eterna e incancellabile.
Signore degli eserciti, che provi il giusto,
che vedi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa!
Cantate inni al Signore,
lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero
dalle mani dei malfattori.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE
Rit: Nella tua grande bontà rispondimi, o Dio.

Per te io sopporto l’insulto
e la vergogna mi copre la faccia;
sono diventato un estraneo ai miei fratelli,
uno straniero per i figli di mia madre.
Perché mi divora lo zelo per la tua casa,
gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.

Ma io rivolgo a te la mia preghiera,
Signore, nel tempo della benevolenza.
O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi,
nella fedeltà della tua salvezza.
Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore;
volgiti a me nella tua grande tenerezza.

Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
non disprezza i suoi che sono prigionieri.
A lui cantino lode i cieli e la terra,
i mari e quanto brùlica in essi.

SECONDA LETTURA
Il dono di grazia non è come la caduta.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato.
Fino alla Legge infatti c’era il peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.
Ma il dono di grazia non è come la caduta: se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti.

Parola di Dio

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito della verità darà testimonianza di me,
dice il Signore,
e anche voi date testimonianza.
Alleluia.

VANGELO
Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Gesù ci ha chiesto di perseverare nella fede, anche di fronte alle difficoltà della vita. Chiediamo al Padre di sostenerci perché, consapevoli dei nostri limiti, sappiamo che senza il suo aiuto non sappiamo essere coerenti con il credo che professiamo.
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perché la Chiesa sia segno della presenza del Risorto nel mondo, e sappia annunciare a tutti gli uomini Cristo salvatore, senza paure e scoraggiamenti. Preghiamo.
2. Perché i giovani che si riconoscono cristiani sappiano testimoniare la propria fede senza arrossire, ma con la consapevolezza di chi crede di aver trovato il tesoro prezioso, il senso della propria vita. Preghiamo.
3. Per i cristiani che subiscono vessazioni e oltraggi e persecuzioni, in vari Paesi del mondo, perché le loro sofferenze per la giustizia e la fede siano semi di vita nuova e di un mondo migliore. Preghiamo.
4. Per coloro che hanno dimenticato Dio e inseguono sicurezze materiali e piaceri mondani, perché riscoprano la bellezza della fede e trovino in Cristo il significato e la pienezza della loro vita. Preghiamo.
5. Perché la nostra comunità parrocchiale non si lasci tentare dall’abitudine impolverata di una religiosità spenta, ma si lasci abitare dalla sana inquietudine che porta ad annunciare con franchezza il Vangelo. Preghiamo.

Padre buono, che vedi nel segreto dei cuori, ascolta le nostre preghiere, sia quelle che abbiamo espresso sia quelle che tu solo conosci: dacci il coraggio di una fede sincera. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Questo sacrificio di espiazione e di lode
ci purifichi e ci rinnovi, o Signore,
perché i nostri pensieri e le nostre azioni
siano conformi alla tua volontà.
Per Cristo nostro Signore.

 

Antifona di comunione
Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa e
tu dai loro il cibo a tempo opportuno. (Sal 144,15)

Preghiera dopo la comunione
O Padre, che ci hai rinnovati
con il santo Corpo e il prezioso Sangue del tuo Figlio,
fa' che l'assidua celebrazione dei divini misteri
ci ottenga la pienezza della redenzione.
Per Cristo nostro Signore.

 

martedì 20 giugno 2023

Avviso di don Claudio Lettieri

Oggi martedì 20 giugno 2023 alle ore 19:00, assemblea presso l' aula San Rocco, tutta la comunità è invitata a partecipare per poter organizzare la festa dell’Assunta e del Santo Patrono.

E’ un lavoro lungo e impegnativo condotto dal parroco  Don Claudio Lettieri e da un Comitato composto da un  gruppo di volontari , che verrà incaricato, con effettiva nomina,  per i vari compiti da assolvere. 

Il comitato, che  ha come presidente il Parroco,  sarà approvato dal Sindaco, riconosciuto dai carabinieri, coadiuvato dal presidente della Confraternita di San Rocco  Arc. Silvano Ciriello e  dall’ intervento di altri devoti e sostenitori delle feste patronali.

Ogni iniziativa è  esaminata e approvata  dal presidente, Don Claudio,  perché responsabile nei confronti del Vescovo.

Le feste patronali devono ispirarsi ai valori dell’autenticità e dell’essenzialità e  don Claudio ha il compito di educare al senso religioso, ad ogni modo la religiosità  popolare, crocevia di cultura, liturgia, tradizione e strumento privilegiato di aggregazione e di fede, costituisce per le comunità una ricchezza inestimabile e, attraverso l’osservanza di tempi e spazi rituali, apre la strada alla cosiddetta religione del cuore, autentica adesione di fede alla proposta di Dio.

Senza la dimensione della festa la speranza non troverebbe una casa dove abitare”. Così scriveva Giovanni Paolo II in Ecclesia in Europa.

La festa, soprattutto quella del Patrono, riesce ad essere un momento di affiliazione per una intera comunità, per i flumeresi,  san Rocco diventa centrale e fondamentale e rinsalda il legame tra la cittadinanza civile e quella religiosa.

Il giglio di grano dedicato al santo è un’ antica  tradizione che unisce la comunità  nella ricerca del bene comune per l’intera cittadinanza. Il santo patrono ci annoda a  Gesù, perché la fede è una lampada che guida il nostro cammino, ognuno di noi nella Chiesa ha “un ministero” e ha  un compito insostituibile.

A breve verrà pubblicato il programma religioso e civile.

F.A.


sabato 17 giugno 2023

LA LITURGIA DEL GIORNO domenica 18 giugno

XI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Ascolta, o Signore, la mia voce: a te io grido.
Sei tu il mio aiuto: non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza. (Sal 26,7-9)

Colletta
O Dio, fortezza di chi spera in te,
ascolta benigno le nostre invocazioni,
e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto,
soccorrici sempre con la tua grazia,
perché fedeli ai tuoi comandamenti
possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA
Sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa.

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni, gli Israeliti, levate le tende da Refidìm, giunsero al deserto del Sinai, dove si accamparono; Israele si accampò davanti al monte.
Mosè salì verso Dio, e il Signore lo chiamò dal monte, dicendo: «Questo dirai alla casa di Giacobbe e annuncerai agli Israeliti: “Voi stessi avete visto ciò che io ho fatto all’Egitto e come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me. Ora, se darete ascolto alla mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli; mia infatti è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa”».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE
Rit: Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.

Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.

Buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.

SECONDA LETTURA
Se siamo stati riconciliati per mezzo della morte del Figlio, molto più saremo salvati mediante la sua vita.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi.
Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall’ira per mezzo di lui. Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita. Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo, grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Mc 1,15)
Alleluia, alleluia.
Il regno di Dio è vicino:
convertitevi e credete nel Vangelo.
Alleluia.

VANGELO
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, li mandò.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
Rivolgiamo la nostra preghiera a Dio Padre che ha riversato su di noi, in Cristo, le ricchezze della sua grazia.
Preghiamo insieme e diciamo: Dio, fonte di ogni bene, ascoltaci.

1. Per la Chiesa, che vive e soffre in ogni parte della terra: ricolma del conforto dello Spirito, orienti il cammino dell’intera umanità verso la meta della vita eterna. Preghiamo.
2. Per il papa, i vescovi, i presbiteri e i diaconi: testimonino con franchezza la fede cristiana e siano sempre sostenuti nel loro ministero dalla forza dello Spirito e dall’intercessione di tutta la Chiesa. Preghiamo.
3. Per i nostri fratelli perseguitati e oppressi, testimoni della fede non solo a parole, ma con la stessa vita: sentano il conforto della viva presenza del Signore accanto a loro. Preghiamo.
4. Per tutti i malati, che portano nella loro carne il mistero della croce: unendosi all’offerta di Cristo sperimentino la beatitudine promessa agli afflitti. Preghiamo.
5. Per noi che partecipiamo a questa santa Eucaristia: nutrendoci di Cristo, attingiamo forza e slancio per seguirne le orme, certi del suo amore. Preghiamo.

Padre misericordioso, il tuo Figlio, innalzato sulla croce, attira tutti a sé: guida i nostri passi verso di lui e affretta l’unità della famiglia umana. Per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
O Dio, che nel pane e nel vino
doni all'uomo il cibo che lo alimenta
e il sacramento che lo rinnova,
fa' che non ci venga mai a mancare
questo sostegno del corpo e dello spirito.
Per Cristo nostro Signore.

 

Antifona di comunione
Una cosa ho chiesto al Signore, questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita. (Sal 26,4)

Preghiera dopo la comunione
La partecipazione ai tuoi santi misteri, o Signore,
come prefigura la nostra unione in te,
così realizzi l'unità nella tua Chiesa.
Per Cristo nostro Signore.

lunedì 12 giugno 2023

Festa in onore di S. Antonio di Padova

Domani 13 giugno si festeggia s. Antonio


 A conclusione delle celebrazioni eucaristiche 

 delle ore 9:00 e delle ore 18:00

tradizionale distribuzione dal PANE di S. Antonio 

*************

sabato 10 giugno 2023

LA LITURGIA DEL GIORNO domenica 11 giugno 2023

SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO (ANNO A)

Grado della Celebrazione: SOLENNITA'
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Il Signore ha nutrito il suo popolo con fiore di frumento
e lo ha saziato con miele dalla roccia. (Cf. Sal 80, 17)

Si dice il Gloria.

Colletta
Signore Gesù Cristo,
che nel mirabile sacramento dell’Eucaristia
ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua,
fa’ che adoriamo con viva fede
il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue,
per sentire sempre in noi i benefici della redenzione.
Tu sei Dio, e vivi e regni con Dio Padre,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA
Ti ha nutrito di un cibo, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto.

Dal libro del Deuteronòmio

Mosè parlò al popolo dicendo:
«Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore, se tu avresti osservato o no i suoi comandi.
Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane, ma che l’uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore.
Non dimenticare il Signore, tuo Dio, che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto, dalla condizione servile; che ti ha condotto per questo deserto grande e spaventoso, luogo di serpenti velenosi e di scorpioni, terra assetata, senz’acqua; che ha fatto sgorgare per te l’acqua dalla roccia durissima; che nel deserto ti ha nutrito di manna sconosciuta ai tuoi padri».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE
Rit: Loda il Signore, Gerusalemme.

Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.

Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.

SECONDA LETTURA
Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo?
Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane.

Parola di Dio

SEQUENZA
[Sion, loda il Salvatore,
la tua guida, il tuo pastore
con inni e cantici.

Impegna tutto il tuo fervore:
egli supera ogni lode,
non vi è canto che sia degno.

Pane vivo, che dà vita:
questo è tema del tuo canto,
oggetto della lode.

Veramente fu donato
agli apostoli riuniti
in fraterna e sacra cena.

Lode piena e risonante,
gioia nobile e serena
sgorghi oggi dallo spirito.

Questa è la festa solenne
nella quale celebriamo
la prima sacra cena.

È il banchetto del nuovo Re,
nuova Pasqua, nuova legge;
e l'antico è giunto a termine.

Cede al nuovo il rito antico,
la realtà disperde l'ombra:
luce, non più tenebra.

Cristo lascia in sua memoria
ciò che ha fatto nella cena:
noi lo rinnoviamo.

Obbedienti al suo comando,
consacriamo il pane e il vino,
ostia di salvezza.

È certezza a noi cristiani:
si trasforma il pane in carne,
si fa sangue il vino.

Tu non vedi, non comprendi,
ma la fede ti conferma,
oltre la natura.

È un segno ciò che appare:
nasconde nel mistero
realtà sublimi.

Mangi carne, bevi sangue;
ma rimane Cristo intero
in ciascuna specie.

Chi ne mangia non lo spezza,
né separa, né divide:
intatto lo riceve.

Siano uno, siano mille,
ugualmente lo ricevono:
mai è consumato.

Vanno i buoni, vanno gli empi;
ma diversa ne è la sorte:
vita o morte provoca.

Vita ai buoni, morte agli empi:
nella stessa comunione
ben diverso è l’esito!

Quando spezzi il sacramento
non temere, ma ricorda:
Cristo è tanto in ogni parte,
quanto nell’intero.

È diviso solo il segno
non si tocca la sostanza;
nulla è diminuito
della sua persona.]

Ecco il pane degli angeli,
pane dei pellegrini,
vero pane dei figli:
non dev’essere gettato.

Con i simboli è annunziato,
in Isacco dato a morte,
nell'agnello della Pasqua,
nella manna data ai padri.

Buon pastore, vero pane,
o Gesù, pietà di noi:
nutrici e difendici,
portaci ai beni eterni
nella terra dei viventi.

Tu che tutto sai e puoi,
che ci nutri sulla terra,
conduci i tuoi fratelli
alla tavola del cielo
nella gioia dei tuoi santi.

Canto al Vangelo (Gv 6,51)
Alleluia, alleluia.

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, dice il Signore,
se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.

Alleluia.

VANGELO
La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
Il sacramento del Corpo e del Sangue del Signore è culmine e fonte di tutta la vita della Chiesa. Innalziamo la nostra preghiera unanime, perché da questo grande mistero scaturiscano i doni dell’unità e della pace.
Preghiamo insieme e diciamo: Per il mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue, salvaci, Signore.

1. Per la santa Chiesa: fortificata dal Pane di vita cammini sulle strade del mondo annunciando in parole e in opere il Vangelo di salvezza. Preghiamo.
2. Per i sacerdoti, ministri dell’altare: si conformino sempre più al mistero che celebrano, a lode di Dio e a servizio del suo popolo. Preghiamo.
3. Per i ragazzi che partecipano per la prima volta al banchetto eucaristico: portino nelle famiglie e nei loro ambienti di vita la freschezza dell’annuncio pasquale, e crescano in sapienza e grazia. Preghiamo.
4. Per gli infermi che non possono partecipare all’assemblea domenicale: come membra sofferenti e preziose del corpo di Cristo, sentano il conforto della comunità cristiana e siano sostenuti nella speranza dalla comunione con il Signore. Preghiamo.
5. Per noi invitati alla mensa eucaristica: la nostra vita, in unione al Corpo e al Sangue di Cristo, sia vissuta in rendimento di grazie al Padre e fiorisca in gesti di carità fraterna. Preghiamo.

Signore Gesù, nell’Eucaristia, sacramento del tuo amore, hai posto la sorgente dello Spirito: fa’ che, nutrendoci con il cibo di vita eterna e la bevanda di salvezza, pregustiamo il convito del cielo. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

Preghiera sulle offerte
Concedi benigno alla tua Chiesa, o Signore,
i doni dell’unità e della pace,
misticamente significati nelle offerte che ti presentiamo.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DELLA SANTISSIMA EUCARISTIA I
L’Eucaristia memoriale del sacrificio di Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
Sacerdote vero ed eterno,
egli istituì il rito del sacrificio perenne;
a te per primo si offrì vittima di salvezza,
e comandò a noi di compiere l’offerta in sua memoria.
Il suo Corpo per noi immolato
è nostro cibo e ci dà forza,
il suo Sangue per noi versato
è la bevanda che ci redime da ogni colpa.
Per questo mistero di salvezza,
il cielo e la terra si uniscono in un cantico nuovo
di adorazione e di lode,
e noi, con tutti gli angeli del cielo,
proclamiamo senza fine la tua gloria: Santo, ...

Antifona di comunione
Dice il Signore: «Chi mangia la mia carne
e beve il mio sangue
rimane in me e io in lui». Alleluia. (Gv 6,56)

Preghiera dopo la comunione
Donaci, o Signore,
di godere pienamente della tua vita divina nel convito eterno,
che ci hai fatto pregustare
in questo sacramento del tuo Corpo e del tuo Sangue.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

Festa del Corpus Domini

 


Spostata in molti Paesi, dal tradizionale giovedì alla domenica, la celebrazione del Corpus Domini richiama la presenza reale di Cristo nell’ Eucaristia.

Le origini nel Medio Evo, in Belgio

La storia delle origini ci portano nel XIII secolo, in Belgio,  il vescovo assecondò la richiesta di una religiosa che voleva celebrare il Sacramento del corpo e sangue di Cristo al di fuori della Settimana Santa.

Papa Urbano IV e il miracolo eucaristico di Bolsena

L’estensione della solennità a tutta la Chiesa però va fatta risalire a papa Urbano IV, nel 1264. È dell’anno precedente invece il miracolo eucaristico di Bolsena. Qui un sacerdote boemo, in pellegrinaggio verso Roma, mentre celebrava Messa, allo spezzare l’Ostia consacrata, fu attraversato dal dubbio della presenza reale di Cristo. In risposta alle sue perplessità, dall’Ostia uscirono allora alcune gocce di sangue che macchiarono il bianco corporale di lino (conservato nel Duomo di Orvieto) e alcune pietre dell’altare ancora oggi custodite nella basilica di Santa Cristina. Nell’estendere la solennità a tutta la Chiesa cattolica, Urbano IV scelse come collocazione il giovedì successivo alla prima domenica dopo Pentecoste (60 giorni dopo Pasqua).

Papa Urbano IV incaricò i Tommaso d’Aquino di comporre l’officio della solennità e della Messa del Corpus et Sanguis Domini. In quel tempo, era il 1264, san Tommaso risiedeva, come il Pontefice, sull’etrusca città rupestre di Orvieto nel convento di San Domenico (che, tra l’altro, fu il primo ad essere dedicato al santo iberico). Il Doctor Angelicus insegnava teologia nello studium (l’università dell’epoca) orvietano e ancora oggi presso San Domenico si conserva ancora la cattedra dell’Aquinate e il Crocifisso ligneo che gli parlò. Tradizione vuole infatti che proprio per la profondità e completezza teologica dell’officio composto per il Corpus Domini, Gesù - attraverso quel Crocifisso - abbia detto al suo prediletto teologo: "Bene scripsisti de me, Thoma". L’inno principale del Corpus Domini, cantato nella processione e nei Vespri, è il "Pange lingua" scritto e pensato da Tommaso d’Aquino.


IL CORPO E IL SANGUE DI CRISTO

 La Chiesa latina celebra il grande mistero del Corpo e del Sangue del Signore due volte nell’anno liturgico: al giovedì santo e alla fine del tempo pasquale in questa festa del Corpus Domini.



Non è una ripetizione, quanto piuttosto un approfondimento di questo mistero di amore e di unità. Nel giovedì santo, contempliamo il mistero dell’eucaristia soprattutto nel suo essere riassuntivo e sintetico della Pasqua, quale segno profetico di ciò che si è realizzato nella passione, morte e risurrezione di Gesù. Nella solennità del Corpo e del Sangue del Signore è la festa, di uomini e donne che vengono compaginati insieme per azione dello Spirito e costituiti membra del corpo di Cristo, in unione a lui nostro capo. Questa festa ci ricorda che il pane e il vino, attraverso la preghiera della Chiesa, la ripresa delle parole istituzionali del Signore e la potenza dello Spirito Santo, vengono trasformati nel corpo e sangue di Cristo. 

Ci rammenta che il fine dell’Eucaristia, che non è semplicemente la presenza reale, bensì la nostra trasformazione nel corpo escatologico ed ecclesiale del Signore, attraverso la comunione al corpo sacramentale.

La presenza sacramentale – come la riserva eucaristica nel tabernacolo – non è orientata ai nostri occhi perché ci poniamo semplicemente in adorazione davanti a essa, bensì è orientata alle nostre bocche, perché ce ne nutriamo e ci lasciamo trasformare nel corpo ecclesiale del Signore.

Adorare, significa etimologicamente portare alla bocca.

Portare l’Eucaristia nel cuore delle nostre città, dove gli uomini e le donne lavorano e vivono, gioiscono e patiscono, significa non tanto mostrare il mistero del corpo del Signore, quanto affermare e testimoniare che il Signore si è fatto cibo, perché tutti se ne nutrano e se ne lascino trasformare ogni giorno.

Il Signore ha voluto essere presente in mezzo a noi nei segni sacramentali per entrare nella nostra quotidianità e per invitarci a nutrirci di lui: della sua parola e della sua carne, per diventare noi stessi parola e carne.

Questa festa ci ricorda allora che siamo lievito nella pasta.

Noi che partecipiamo all’Eucaristia, che lasciamo che alimenti la nostra vita, siamo segno di quell’unità cui è chiamata tutta l’umanità.

Il pane e il vino rivestono così una importante e molteplice valenza simbolica.

Essi rappresentano la natura (sono frutti della terra) e la cultura (sono frutti del lavoro umano); sono cibo e bevanda, dunque gli elementi vitali per eccellenza che accompagnano l’uomo dal suo nascere al suo morire durante tutta la sua vita.

Il pane e il vino rinviano alla convivialità e alla comunione.

Il cibo eucaristico, significato da questi simboli della vita così elementari e pregnanti, anticipa e prefigura quella vita eterna e quella comunione senza più ombre con Dio e tra di noi che, donata in Cristo, sarà realtà per sempre e per tutti nel Regno di Dio.

La pagina della Genesi consente di cogliere la dimensione universale dell’Eucaristia.

Melchisedek che incontra Abramo può essere colto come rappresentante dell’offerta che dall’intera umanità sale a Dio, dall’umanità che non ha conosciuto la rivelazione.

E questo ricorda a noi cristiani: che l’Eucaristia è azione di grazie che la chiesa compie a nome di tutta la creazione, per tutto il mondo e su tutto il mondo.

L’Eucaristia è preghiera delle preghiere: in essa sfociano tutte le nostre preghiere, ma essa è anche espressione di tutto l’anelito umano alla comunione con Dio.

Vi è poi una dimensione cosmica, creazionale e universale nell’Eucaristia che non può essere dimenticata.

Il mondo e l’intera umanità che Cristo ha riconciliato con Dio sono presenti nell’Eucaristia: nel pane e nel vino, nella persona e nel corpo dei fedeli e nelle preghiere che essi offrono per tutti gli uomini.

Non è azione di giusti ma di peccatori. Non è il cibo dei perfetti, ma il farmaco che ci guarisce dai nostri mali, come ricorda sant’Ambrogio.

Nella pagina evangelica il comando che Gesù rivolge ai discepoli davanti alle folle affamate e stanche al declinare del giorno, interpella in profondità l’agire ecclesiale.

Quel “date loro voi stessi da mangiare” non può essere ridotto ad appello alla generosità o una semplice esortazione alla giustizia sociale e nemmeno inteso come invito a un’efficiente e adeguata organizzazione assistenziale della carità.

Quel comando contesta l’indifferenza e il disimpegno verso l’altro nel bisogno (“Congeda la folla perché vada nei villaggi per alloggiare e trovar cibo”) e suscita l’obiezione dei discepoli che vedono la loro povertà come impedimento ad assolverlo (“Non abbiamo che cinque pani e due pesci”).

Il comando evangelico urta, ieri come oggi, contro i parametri di buon senso, razionalità ed efficienza che pervadono anche la Chiesa.

Paradossalmente, proprio la povertà che i discepoli vedono come ostacolo, è per Gesù lo spazio necessario del dono.

È l’elemento indispensabile affinché quel “dar da mangiare” non sia solo dispiegamento di efficienza umana, ma segno della potenza, della benedizione e della misericordia di Dio e luogo di instaurazione di fraternità e di comunione.

Portare l’Eucaristia nel cuore del mondo è rispondere all’invito che abbiamo ascoltato da Gesù: diamo noi stessi da mangiare a questa umanità ferita, stanca, rassegnata, disunita, che non ha la forza di alzare il capo.

F.A.

Processione Eucaristica

Cfr https://www.qumran2.net/indice.php?parole=processione+del+corpus+domini

Processione Eucaristica 

nella solennità

del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo


1.  CANTO: Genti tutte proclamate

Genti tutte, proclamate il mistero del Signor,

del suo corpo e del suo sangue che la Vergine donò

e fu sparso in sacrificio per salvar l’umanità.

 Dato a noi da madre pura, per noi tutti s’incarnò.

La feconda sua parola tra le genti seminò:

con amore generoso la sua vita consumò.

 Nella notte della Cena coi fratelli si trovò.

Del pasquale sacro rito ogni regola compì

e agli apostoli ammirati come cibo si dono.

 La parola del Signore pane e vino trasformò:

pane in carne, vino in sangue, in memoria consacrò!

Non i sensi, ma la fede prova questa verità.

 

2.  INIZIO

G – Ci mettiamo in cammino per le strade della nostra Parrocchia di Flumeri per confermare la nostra fede nella presenza eucaristica di Cristo.

Questo camminare insieme, uniti nella fede in Gesù, vuole rendere visibile la nostra caratteristica di popolo di Dio: siamo nel mondo, ma non apparteniamo a questo mondo; stiamo camminando verso la casa del Padre che ci aspetta e che ha preparato un posto per ciascuno di noi.

Camminiamo per le vie della nostra Comunità parrocchiale, recando il Corpo di Cristo nascosto nei nostri cuori e ben visibile nell'ostensorio. Accompagniamo il Pane di vita immortale per le strade del nostro Paese. Adoriamolo e attorno a Lui si stringerà la Chiesa, ostensorio vivente del Salvatore del mondo.

Con umile fierezza scortiamo il Sacramento eucaristico lungo le nostre strade, accanto ai palazzi ove la gente vive, gioisce, soffre; in mezzo ai negozi ed alle officine in cui si svolge l'attività quotidiana. Portiamolo a contatto con la nostra vita insidiata da mille pericoli, oppressa da preoccupazioni e da pene, soggetta al lento ma inesorabile logoramento del tempo.

Che i cristiani del nostro Paese, rinvigoriti dal suo Corpo e dal suo Sangue, mostrino Cristo a tutti con il loro modo di vivere: con la loro unità, con la loro fede gioiosa, con la loro bontà!

Che la nostra Comunità parrocchiale riparta coraggiosamente da Cristo, Pane di vita immortale!

E Tu, Gesù, Pane vivo che dà vita, pane dei pellegrini, "nutrici e difendici, / portaci ai beni eterni / nella terra dei viventi".   T - Amen!

3.  PREGHIERA INIZIALE

G – Ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli. Dicano la gloria del tuo Regno e parlino della tua potenza.  

T – Amen! Alleluia!

 

G – A Lui la gloria nella Chiesa, in Cristo Gesù, per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli.   T – Amen! Alleluia!

 

G – L’alleanza tra Dio e l’umanità è stata suggellata con il sangue dell’Agnello, sparso sulla croce per la salvezza del mondo. L’Eucaristia ci rende partecipi della ricchezza dell’amore del Padre, che offre il suo unico Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.

A Cristo, qui presente veramente, realmente, sostanzialmente, nel sacramento dell’altare, la nostra preghiera di adorazione e di lode.   T – Amen! Alleluia!

 

T – Padre nostro…

 G – Maria, Donna Eucaristica.  

T – Cammina con noi.

 

4.  CANTO: Il pane del cammino

 

Il tuo popolo in cammino, cerca in Te la guida,

sulla strada verso il Regno sei sostegno col tuo corpo.

Resta sempre con noi, o Signore.

 

E’ il tuo pane, Gesù, che ci dà forza

e rende più sicuro il nostro passo.

Se il vigore nel cammino si svilisce

la tua mano dona lieta la speranza.

 

E’ il tuo vino, Gesù, che ci disseta

e sveglia in noi l’ardore di seguirti.

Se la gioia cede il passo alla stanchezza,

la tua voce fa rinascere freschezza.

 

E’ il tuo dono, Gesù, la vera fonte

del gesto coraggioso di chi annuncia.

Se la Chiesa non è aperta ad ogni uomo,

il tuo fuoco le rivela la missione.

 

5.  LETTURA BIBLICA

L – Ascoltate la Parola del Signore dal Vangelo secondo Matteo (28,16-20).

In quel tempo, gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato.

Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano.

E Gesù, avvicinatosi, disse loro: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

 

6.  RIFLESSIONE

L – Dall’omelia per la Solennità del “Corpus Domini” 2005 in Roma di Benedetto XVI.

La processione del Giovedì Santo accompagna Gesù nella sua solitudine, verso la "via crucis". La processione del Corpus Domini, invece, risponde in modo simbolico al mandato del Risorto: vi precedo in Galilea. Andate fino ai confini del mondo, portate il Vangelo al mondo. Certo, l’Eucaristia, per la fede, è un mistero di intimità. Il Signore ha istituito il Sacramento nel Cenacolo, circondato dalla sua nuova famiglia, dai dodici apostoli, prefigurazione ed anticipazione della Chiesa di tutti i tempi.

Tuttavia, da questa intimità, che è dono personalissimo del Signore, la forza del sacramento dell’Eucaristia va oltre le mura delle nostre Chiese. In questo Sacramento, il Signore è sempre in cammino verso il mondo. Questo aspetto universale della presenza eucaristica appare nella processione della nostra festa. Noi portiamo Cristo, presente nella figura del pane, sulle strade della nostra città. Noi affidiamo queste strade, queste case - la nostra vita quotidiana - alla sua bontà. Le nostre strade siano strade di Gesù! Le nostre case siano case per lui e con lui! La nostra vita di ogni giorno sia penetrata dalla sua presenza. Con questo gesto, mettiamo sotto i suoi occhi le sofferenze degli ammalati, la solitudine di giovani e anziani, le tentazioni, le paure – tutta la nostra vita. La processione vuole essere una grande e pubblica benedizione per questa nostra città: Cristo è, in persona, la benedizione divina per il mondo – il raggio della sua benedizione si estenda su tutti noi!

 

7.  INVOCAZONI

G – Preghiamo insieme e diciamo: Noi ti adoriamo.

 

-        Santissima Eucaristia                                                                 

-        Dono ineffabile del Padre                                                          

-        Prodigio di carità dello Spirito Santo                                        

-        Frutto benedetto della Vergine Maria                                       

-        Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo               

-        Sacramento che perpetua il sacrificio della Croce                    

-        Sacramento della nuova ed eterna alleanza                              

-        Memoriale della morte e resurrezione del Signore                   

-        Pegno della nostra salvezza e della nostra resurrezione          

-        Vero agnello pasquale                                                               

-        Dimora di Dio con gli uomini                                                    

-        Pane vivo disceso dal cielo                                                        

-        Viatico della Chiesa pellegrina                                      

-        Sostegno della speranza                                     

-        Vincolo della carità                                                                    

-        Sorgente di unità, di pace e di gioia vera                                  

T – Padre nostro…

 

G – Maria, Donna Eucaristica.   T – Cammina con noi.

 

8.  LETTURA BIBLICA

L – Ascoltate la Parola del Signore dal Vangelo secondo Giovanni (6,41-51).

In quel tempo, i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?».

Gesù rispose: «Non mormorate tra di voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: "E tutti saranno ammaestrati da Dio". Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna.

Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.

Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

 

9.  RIFLESSIONE

L – Dall’omelia per la Solennità del “Corpus Domini” 2005 in Roma di Benedetto XVI.

Nella processione del Corpus Domini, accompagniamo il Risorto nel suo cammino verso il mondo intero – come abbiamo detto. E, proprio facendo questo, rispondiamo anche al suo mandato: "Prendete e mangiate... Bevetene tutti" (Mt 26, 26s). Non si può "mangiare" il Risorto, presente nella figura del pane, come un semplice pezzo di pane. Mangiare questo pane è comunicare, è entrare nella comunione con la persona del Signore vivo. Questa comunione, questo atto del "mangiare", è realmente un incontro tra due persone, è un lasciarsi penetrare dalla vita di Colui che è il Signore, di Colui che è il mio Creatore e Redentore. Scopo di questa comunione è l’assimilazione della mia vita alla sua, la mia trasformazione e conformazione a Colui che è Amore vivo. Perciò questa comunione implica l’adorazione, implica la volontà di seguire Cristo, di seguire Colui che ci precede. Adorazione e processione fanno perciò parte di un unico gesto di comunione; rispondono al suo mandato: "Prendete e mangiate".

 

10.  INTERCESSIONI

G – Cristo nella cena pasquale ha donato il suo corpo e il suo sangue per la vita del mondo. Riuniti nella preghiera di lode, invochiamo il suo nome. Preghiamo insieme e diciamo:

Cristo, pane del cielo, donaci la tua vita.

 

-        Cristo, Figlio del Dio vivo che ci hai comandato di celebrare l’Eucaristia in tua memoria, fa’ che vi partecipiamo sempre con fede e amore a beneficio di tutta la Chiesa. Preghiamo.

-        Cristo, uno e sommo sacerdote, che hai affidato ai tuoi sacerdoti i santi misteri, fa’ che esprimiamo nella vita ciò che celebriamo nel sacramento. Preghiamo.

-        Cristo, che riunisci in un solo corpo quanti si nutrono di uno stesso pane, accresci nella nostra Comunità parrocchiale la fraternità e la pace. Preghiamo.

-        Cristo, che nell’Eucaristia ci offri la certezza della risurrezione, dona la salute agli infermi e il perdono ai peccatori. Preghiamo.

-        Cristo, che nell’Eucaristia ci inviti ad annunziare la tua morte e risurrezione, fino al giorno della tua venuta, rendi partecipi della tua gloria i nostri fratelli defunti. Preghiamo.

 

Padre nostro…

 

G – Maria, Donna Eucaristica.   T – Cammina con noi.

 

11.  CANTO: Davanti al Re

 

Davanti al Re, c’inchiniam insieme per adorarlo con tutto il cuor.

Verso di lui eleviamo insiem canti di gloria al nostro Re dei re.

 

12.  LETTURA BIBLICA

L – Ascoltate la Parola di Dio dalla prima lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi (11,23-26).

Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».

Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga.

 

13.  RIFLESSIONE

L – Dalla Lettera Enciclica “Ecclesia de Eucaristia” di Giovanni Paolo II (n°11).

Quando la Chiesa celebra l'Eucaristia, memoriale della morte e risurrezione del suo Signore, questo evento centrale di salvezza è reso realmente presente e «si effettua l'opera della nostra redenzione». Questo sacrificio è talmente decisivo per la salvezza del genere umano che Gesù Cristo l'ha compiuto ed è tornato al Padre soltanto dopo averci lasciato il mezzo per parteciparvi come se vi fossimo stati presenti. Ogni fedele può così prendervi parte e attingerne i frutti inesauribilmente. Questa è la fede, di cui le generazioni cristiane hanno vissuto lungo i secoli. Questa fede il Magistero della Chiesa ha continuamente ribadito con gioiosa gratitudine per l'inestimabile dono. […] Mistero grande, Mistero di misericordia. Che cosa Gesù poteva fare di più per noi? Davvero, nell'Eucaristia, ci mostra un amore che va fino «all'estremo» (cfr Gv 13,1), un amore che non conosce misura.

 

14.  INVOCAZONI

G – Preghiamo insieme e diciamo: Gesù, Pane di Vita, ascoltaci.

 

-        Per la tua Chiesa: sia la comunità di coloro che cercano la volontà del Padre che vuole salvare tutti gli uomini facendoli, in te, un unico corpo. Preghiamo.

 

-        Gesù, ogni volta che mangiamo alla tua mensa si accenda in noi il fuoco dell’amore di Dio. Facci comprendere che dobbiamo offrire noi stessi al Padre, insieme a te. Preghiamo.

 

-        Gesù, i giovani trovino in te l’alimento per amare e la forza per impiegare la loro vita nel compiere la volontà del Padre. Preghiamo.

 

-        Gesù, dona agli sposi di amarsi come tu ami la Chiesa, di un amore gratuito, fedele e fecondo. Preghiamo.

 

-        Gesù, sostieni la fedeltà di coloro che hanno consacrato la loro vita interamente alla tua lode nella preghiera e nel servizio per la tua Chiesa e i fratelli. Preghiamo.

 

-        Gesù, i tuoi ministri che celebrano ogni giorno la santa Eucaristia sappiano imitare il mistero di amore che si avvera nelle loro mani. Preghiamo.

 

-        Gesù, sostieni i morenti perché siano possano essere accolti nel tuo Regno di gioia e pace. Preghiamo.

 

T – Padre nostro…

 

G – Maria, Donna Eucaristica.   T – Cammina con noi.

 

15.  CANTO: T’adoriam, Ostia divina

 

T’adoriam, Ostia divina, t’adoriam, Ostia d’amor.

Tu dell’angelo il sospiro, tu dell’uomo sei l’onor.

T’adoriam, Ostia divina, t’adoriam, Ostia d’amor.  (x2)

 

T’adoriam, Ostia divina, t’adoriam, Ostia d’amor.

Tu dei forti la dolcezza, tu dei deboli il vigor.

 

T’adoriam, Ostia divina, t’adoriam, Ostia d’amor.

Tu salute dei viventi, tu speranza di chi muor.

 

16.  LETTURA BIBLICA

L – Ascoltate la Parola del Signore dal Vangelo secondo Giovanni (6,51-58).

In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.

Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

 

17.  RIFLESSIONE

L – Dalla Lettera Enciclica “Ecclesia de Eucaristia” di Giovanni Paolo II (n°11).

L'efficacia salvifica del sacrificio si realizza in pienezza quando ci si comunica ricevendo il corpo e il sangue del Signore. Il Sacrificio eucaristico è di per sé orientato all'unione intima di noi fedeli con Cristo attraverso la comunione: riceviamo Lui stesso che si è offerto per noi, il suo corpo che Egli ha consegnato per noi sulla Croce, il suo sangue che ha « versato per molti, in remissione dei peccati » (Mt 26,28). Ricordiamo le sue parole: «Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me» (Gv 6,57). È Gesù stesso a rassicurarci che una tale unione, da Lui asserita in analogia a quella della vita trinitaria, si realizza veramente. L'Eucaristia è vero banchetto, in cui Cristo si offre come nutrimento. Quando, per la prima volta, Gesù annuncia questo cibo, gli ascoltatori rimangono stupiti e disorientati, costringendo il Maestro a sottolineare la verità oggettiva delle sue parole: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita» (Gv 6,53). Non si tratta di un alimento metaforico: «La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda» (Gv 6,55).

 

 

18.  INVOCAZONI

G – Preghiamo insieme dicendo: Sii benedetto, Signore.

-        Per il pane, presenza del Cristo tra i suoi…

-        Per il pane, cibo divino, offerto all’uomo che crede…

-        Per il pane, che è il corpo di Cristo risorto…

-        Per il pane, segno del Cristo che vive in mezzo a noi…

-        Per il pane, sostegno del credente, nel cammino per la vita eterna…

-        Per il pane spezzato che invita alla condivisione e provoca all’amore…

-        Per il pane che ci dona l’amore e la pace di Cristo…

 

T – Padre nostro…

 

G – Maria, Donna Eucaristica.   T – Cammina con noi.

 

19.  CANTO: Tu sei la mia vita

 

Tu sei la mia vita, altro io non ho.

Tu sei la mia strada, la mia verità.

Nella tua Parola io camminerò finché avrò respiro,

fino a quando tu vorrai.

Non avrò paura, sai, se tu sei con me, io ti prego, resta con me.

 

Credo in te, Signore, nato da Maria,

Figlio eterno e santo, uomo come noi.

Morto per amore, vivo in mezzo a noi,

una cosa sola con il Padre e con i tuoi,

fino a quando, io lo so, tu ritornerai per aprirci il regno di Dio.

 

Tu sei la mia forza, altro io non ho,

tu sei la mia pace, la mia libertà.

Niente nella vita ci separerà,

so che la tua mano forte non mi lascerà.

so che da ogni male tu mi libererai e nel tuo perdono vivrò.

 

20.  LETTURA BIBLICA

L – Ascoltate la Parola del Signore dal Vangelo secondo Giovanni (15,1-8).

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato.

Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano.

Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli». 

 

21.  RIFLESSIONE

L – Dall’omelia per l’apertura della XI assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi Benedetto XVI.

Noi celebriamo l’Eucaristia nella consapevolezza che il suo prezzo fu la morte del Figlio – il sacrificio della sua vita, che in essa resta presente. Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo di questo calice, noi annunciamo la morte del Signore finché Egli venga, dice san Paolo (cfr. 1 Cor 11,26). Ma sappiamo anche che da questa morte scaturisce la vita, perché Gesù l’ha trasformata in un gesto oblativo, in un atto di amore, mutandola così nel profondo: l’amore ha vinto la morte. Nella santa Eucaristia Egli dalla croce ci attira tutti a sé (Gv 12,32) e ci fa diventare tralci della vite che è Egli stesso. Se rimaniamo uniti a Lui, allora porteremo frutto anche noi, allora anche da noi non verrà più l’aceto dell’autosufficienza, della scontentezza di Dio e della sua creazione, ma il vino buono della gioia in Dio e dell’amore verso il prossimo.


22.  INVOCAZONI

G – Preghiamo insieme dicendo: Ascoltaci, Signore.

 

-        Per la tua Chiesa: sia per tutti gli uomini segno di unità, strumento e testimone di fraternità e di pace. Preghiamo.

 

-        Per il Papa, i Vescovi, i presbiteri, i diaconi: le loro parole e i loro gesti siano segni e fermenti di comunione. Preghiamo.

 

-        Per i religiosi e le religiose: siano nella tua Chiesa la prova vivente che tu doni la forza di vivere in comunione e che la comunione è vita feconda e serena. Preghiamo.

 

-        Per tutti i battezzati: scoprano di essere mandati a vivere la fede, a testimoniare e annunciare il tuo amore. Preghiamo.

 

-        Per gli sposi: vivano il loro amore nell’impegno di renderlo sempre più simile al tuo e siano nel mondo e nella Chiesa, segno del tuo amore fedele e misericordioso. Preghiamo.

 

-        Per gli anziani perché possano comunicare le ricchezze della loro esperienza di fede. Preghiamo.

 

-        Per i giovani perché siano capaci di vivere in pienezza e con entusiasmo nel tuo amore. Preghiamo.

 

-        Per gli ammalati perché siano capaci di accettare il loro dolore. Preghiamo.

 

-        Per i poveri perché sappiano aprirsi a te e alla carità dei fratelli. Preghiamo.

 

-        Per coloro che fanno fatica a perdonare e per ogni uomo, perché tutti conoscano la forza del tuo amore e la grazia della tua salvezza. Preghiamo.

 

-        Per tutte le comunità che sono nella Chiesa: crescano nell’amore, scoprano nell’Eucaristia la fonte di unità, vivano in comunione pur nella diversità dei carismi. Preghiamo.

 

T – Padre nostro…

 

G – Maria, Donna Eucaristica.   T – Cammina con noi.

 

23.  CANTO: Alla tua mensa

 

Tu ci inviti alla tua mensa e ci doni il pane e il vino.

Col tuo Corpo e col tuo Sangue tu ti offri per amore.  

Vita nuova abbiamo in te, Signor

La salvezza è solo in te, Signor

E al banchetto del tuo regno con i santi noi verremo.

 

Sull'altare tu ti immoli come agnello senza colpa.

Buon pastore ci raduni e dimori in mezzo a noi.

 

24.  LETTURA BIBLICA

L – Ascoltate la Parola del Signore dal Vangelo secondo Giovanni (13,1-5.12-15).

Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio dì Simone, di tradirlo, Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se Io cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui si era cinto.

Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli un gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi.

 

 

25.  RIFLESSIONE

L – Dall’omelia della Messa nella Cena del Signore di Benedetto XVI (Giovedì santo 2006).

Dio ama la sua creatura, l'uomo; lo ama anche nella sua caduta e non lo abbandona a se stesso. Egli ama sino alla fine. Si spinge con il suo amore fino alla fine, fino all'estremo: scende giù dalla sua gloria divina. Depone le vesti della sua gloria divina e indossa le vesti dello schiavo. Scende giù fin nell'estrema bassezza della nostra caduta. Si inginocchia davanti a noi e ci rende il servizio dello schiavo; lava i nostri piedi sporchi, affinché noi diventiamo ammissibili alla mensa di Dio, affinché diventiamo degni di prendere posto alla sua tavola – una cosa che da noi stessi non potremmo né dovremmo mai fare. 

Dio non è un Dio lontano, troppo distante e troppo grande per occuparsi delle nostre bazzecole.

Dio scende e diventa schiavo, ci lava i piedi affinché noi possiamo stare alla sua tavola. In questo si esprime tutto il mistero di Gesù Cristo. In questo diventa visibile che cosa significa redenzione. Il bagno nel quale ci lava è il suo amore pronto ad affrontare la morte. Solo l'amore ha quella forza purificante che ci toglie la nostra sporcizia e ci eleva alle altezze di Dio. Il bagno che ci purifica è Lui stesso che si dona totalmente a noi – fin nelle profondità della sua sofferenza e della sua morte. Continuamente Egli è questo amore che ci lava; nei sacramenti della purificazione - il battesimo e il sacramento della penitenza - Egli è continuamente inginocchiato davanti ai nostri piedi e ci rende il servizio da schiavo, il servizio della purificazione, ci fa capaci di Dio. Il suo amore è inesauribile, va veramente sino alla fine. 

 

26.  INVOCAZONI

G – Preghiamo insieme dicendo: Signore, ascoltaci!

-   Donaci di riconoscere i segni della tua presenza tra noi:

-   Donaci la tua generosità:

-   Donaci di essere membri responsabili della Chiesa:

-   Donaci una fede viva in te:

-   Donaci la speranza di chi attende tutto da te:

-   Insegnaci a testimoniare te a quelli che sono vicino a noi:

-   Donaci attenzione verso i piccoli e i poveri:

-   Donaci di accettarci e di amarci gli uni gli altri:

-   Insegnaci la passione per la costruzione della nostra società:

-   Insegna al nostro paese l’onestà:

-   Conforta chi è senza speranza:

-   Dona lavoro ai nostri giovani:

 

T – Padre nostro…

 

G – Maria, Donna Eucaristica.   T – Cammina con noi.

 

27.  CANTO: Dov’è carità e amore

 

Dov’è carità e amore, qui c’è Dio.

 

Noi formiamo, qui riuniti, un solo corpo:

evitiamo di dividerci tra noi:

via le lotte maligne, via le liti!

E regni in mezzo a noi Cristo Dio.

 

Chi non ama resta sempre nella notte

e dall’ombra della morte non risorge:

ma se noi camminiamo nell’amore,

 saremo veri figli della luce.

 

Nell’amore di colui che ci ha salvati,

rinnovati dallo Spirito del Padre,

tutti uniti sentiamoci fratelli e la gioia diffondiamo sulla terra.

 

28.  LETTURA BIBLICA

L – Ascoltate la Parola di Dio dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (4,7-10).

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.

In questo si è manifestato l'amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, perché noi avessimo la vita per lui.

In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.

 

29.  RIFLESSIONE

L – «Dio è amore». Così ci ha insegnato l'apostolo Giovanni nella sua prima lettera; così ci ha ripetuto Papa Benedetto XVI nella sua prima enciclica. L'amore di Dio si presenta a noi «non con nozioni astratte, ma nella sua azione incomprensibile e in certo senso inaudito» e «acquista la sua forza drammatica in Gesù Cristo». Gesù rende questo suo amore una realtà duratura, un fatto concreto, nella vigilia della sua Passione, quando dona ai suoi discepoli, e a tutti gli uomini che lo vorranno, il suo corpo e il suo sangue.

Ogni volta che celebriamo l'Eucaristia, partecipando alla Messa, noi ci accostiamo alla sorgente stessa dell'amore di Dio.

 

30.  INVOCAZONI

G – Preghiamo, dicendo insieme:

Noi abbiamo conosciuto e creduto al tuo amore, o Dio!

 

-        Il centro della fede cristiana, l'immagine autentica di Dio e quindi la conseguente immagine dell'uomo, è l'amore di Dio.

 

-        All'inizio dell'essere cristiano c'è l'incontro con un evento straordinario, con una Persona: la persona di Cristo, che dà alla vita un nuovo orizzonte.            

 

-        Siccome Dio ci ha amato per primo, l'amore non è più solo un comandamento, ma rivelazione che anche a noi è data la possibilità di amare con il suo medesimo amore. 

 

-        Sia questa processione un’espressione della nostra fede, della nostra riconoscenza per un dono così grande e supremo, della nostra speranza nell'amore di Dio che vince la  debolezza umana.

 

T – Padre nostro…

 

G – Maria, Donna Eucaristica.   T – Cammina con noi.

 

31.  CANTO: Hai dato un cibo

 

Hai dato un cibo a noi, Signore, germe vivente di bontà.

Nel tuo Vangelo, o buon Pastore, sei stato guida di verità.

Grazie diciamo a te, Gesù!

Resta con noi, non ci lasciare: sei vero amico solo tu!  (x2)

 

Tu hai parlato a noi, Signore, la tua parola è verità:

come una lampada, rischiara i passi dell’umanità.

 

La tua Parola scese in terra, il Verbo carne diventò:

pose la tenda in mezzo a noi e la tua gloria ci svelò.

 

32.  LETTURA BIBLICA

L – Ascoltate la Parola del Signore dal Vangelo secondo Giovanni (1,1-5.9-14.18).

In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.

In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta.

Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.

E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.

Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.

 

33.  RIFLESSIONE

L – L'amore di Dio non è un sentimento temporaneo, né un sospiro del cuore, ma è la sua stessa esistenza, è la sua definizione. A noi, illuminati dal suo Spirito invocato nella preghiera e ascoltato nel nostro cuore, appaiono visibili i segni del suo amore. 

Dio ama così tanto l'uomo da farsi uomo lui stesso, e venire ad abitare con noi. Solo la fede cristiana rivela questo inaudito mistero e ne dà la garanzia. Dio è il "Dio-con-noi", è l'"Emmanuele”, come annuncia il profeta Isaia (Is 7,14); e noi questa sera lo accompagniamo sulle nostre strade, accanto alle nostre case e ai luoghi dove si svolge la nostra vita. Vogliamo così esprimere il nostro desiderio di accoglierlo e di seguire la sua parola.

 

34.  INVOCAZONI

G – Preghiamo insieme, dicendo: Il segno più grande del tuo amore, Signore, è che tu abiti con noi e ci accompagni.

 

-        Dio si è fatto visibile in Gesù: in lui possiamo vedere il Padre e conoscere l'amore che ha per noi.                     

 

-        Dio ci ama gratuitamente: non perché meritiamo il suo amore, ma perché lui è l'amore stesso. È venuto tra noi, ha accettato di essere crocifisso per noi ed è risuscitato.

 

-        L’amore di Dio conduce i nostri cuori e illumina la nostra mente, per farci scoprire le innumerevoli possibilità di bene e di vita che lui semina in ciascuno di noi.

 

-        In ogni momento della nostra vita possiamo riconoscere la presenza di Dio accanto a noi, pronto a perdonarci e guarire il nostro cuore con il suo amore.

 

T – Padre nostro…

 

G – Maria, Donna Eucaristica.   T – Cammina con noi.

 


35.  CANTO: Cristo nostra pace

 

Cristo nostra pace, guida nel cammino,

tu conduci il mondo alla vera libertà,

nulla temeremo se tu sarai con noi.

 

Cristo nostra pace, dono di salvezza,

riconciliazione strumento d’unità

con il tuo perdono vivremo sempre in te.

 

Cristo Salvatore nostro Redentore,

la tua dimora hai posto in mezzo a noi,

tu Pastore e guida sei dell’umanità.

 

36.  LETTURA BIBLICA

L – Ascoltate la Parola del Signore dal vangelo secondo Marco (14,12-16.22-26).

Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, già pronta; là preparate per noi».

I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua.

Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti. In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio».

E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

 

37.  RIFLESSIONE

L – L'amore di Dio ci insegue continuamente. Gesù ripete ogni giorno il gesto della sua ultima sera, quando consegna ai discepoli il suo corpo e il suo sangue sotto le apparenze del pane e del vino, e li rende capaci di continuare il suo dono. Nasce l'Eucaristia: così Gesù è sempre con noi, e lo possiamo incontrare. Nasce il sacerdozio, perché Gesù possa sempre rinnovare il suo sacrificio, con cui si dona a noi. E' questa l’importanza e la preziosità di ogni Messa che offre la certezza della presenza reale di Gesù. Questa sera Gesù cammina con noi nel mistero del suo amore: ci fa capire che il suo amore non ha confini; egli cerca ogni modo per raggiungerci e renderci più forti e più coerenti.

 

38.  INVOCAZONI

G – Preghiamo insieme dicendo: Tu rinnovi, Gesù, il gesto dell'ultima Cena: noi ti sentiamo vicino.

 

-        Ogni Messa è Gesù che offre il suo corpo e il suo sangue come segno del suo amore, come redenzione dal nostro peccato e come forza per il nostro cammino quotidiano.

 

-        In ogni Messa Gesù con la sua parola ci rivela la nostra vera natura di figli di Dio, ci fa cogliere quali doni di grazia possediamo, quali scelte coraggiose e feconde possiamo compiere.

 

-        Gesù è presente in ogni chiesa: ci aspetta per ascoltarci, per offrirci la sua parola, per consolarci e assicurarci che noi siamo sempre amati da lui.

 

-        Ogni volta che celebriamo l’Eucaristia, partecipiamo al sacrificio del Signore Gesù e al suo banchetto, dove egli ci nutre con il suo corpo e la nostra debolezza è guarita: alla sua mensa la speranza diventa la certezza che uniti a Gesù noi possiamo raggiungere la nostra perfezione.

 

T – Padre nostro…

 

G – Maria, Donna Eucaristica.   T – Cammina con noi.


39.  CANTO: Mistero della Cena

 

Mistero della Cena è il Corpo di Gesù.

Mistero della Croce è il sangue di Gesù.

E questo pane e vino è Cristo in mezzo ai suoi.

Gesù risorto e vivo sarà sempre con noi.

 

Mistero della Chiesa è il Corpo di Gesù.

Mistero della pace è il Sangue di Gesù.

Il pane che mangiamo fratelli ci farà.

Intorno a questo altare l’amore crescerà.

 

40.  LETTURA BIBLICA

L – Ascoltate la Parola del Signore dal Vangelo secondo Giovanni (3,14-21).

n quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna.

Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.

E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

 

41.  RIFLESSIONE

L – L'amore appassionato di Dio per il suo popolo è un amore che perdona: diventa compassione e aiuto per una ripresa di forza spirituale nella lotta contro il male. L'amore di Dio non si ferma davanti alla nostra debolezza e al nostro peccato, ma ci ridona la nostra dignità di creatura, il nostro essere sua immagine e somiglianza. Perciò, nel sacramento della Penitenza, ci aiuta a riconoscere i nostri sbagli e ci offre il suo perdono, per ricominciare un cammino più giusto, sentendoci uniti a lui che ha preso su di sé tutto il male del mondo e lo ha distrutto. Questa sera, la nostra processione vuole essere una affermazione del nostro desiderio di stare sempre dalla parte di Dio, per non seguire abitudini contrarie al suo insegnamento.

 

42.  INVOCAZONI

G – Preghiamo insieme dicendo: Perdonaci, Signore! Non lasciarci in potere del male e della morte.

 

-        La sera della Pasqua, Gesù ha trasmesso ai discepoli il suo stesso compito di togliere il peccato dal mondo, offrendo il suo perdono a chi pentito lo chiede.

 

-        Il perdono di Dio non copre il male dell'uomo, il disordine, l'egoismo da cui nasce una società disumana, ma ridesta il desiderio e la capacità del bene.

 

-        Confessare i nostri peccati e i nostri difetti, e sentire ripetere su di noi la parola del Signore che perdona e, perdonando, aiuta a ricominciare con fiducia, è un grande dono di Dio.

 

-        L'amore di Dio ci ripete l'antico suo invito: «Siate santi come io sono santo»; e mentre ci rivela la nostra dignità di figli suoi, ci assicura il suo aiuto per poterla realizzare.

 

T – Padre nostro…

 

G – Maria, Donna Eucaristica.  

T – Cammina con noi.

 


43.  CANTO: Signore, sei tu il mio pastor

 

Signore, sei tu il mio pastor,

nulla mi può mancar nei tuoi pascoli.

 

Tra l’erbe verdeggianti mi guidi a riposar,

all’acque tue tranquille mi fai tu dissetar.

 

Se in valle tutta oscura io camminar dovrò,

vicino a te, Signore, più nulla temerò.

 

Per me hai preparato il pane tuo immortal;

il calice m’hai colmo di vino celestial.

 

La luce e la tua grazia mi guideranno ognor;

da te m’introdurranno per sempre, o mio Signor.

 

44.  LETTURA BIBLICA

L – Ascoltate la Parola di Dio dalla Lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (10,16-17).

Fratelli, il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo?

E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo?

Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell'unico pane.

 

45.  RIFLESSIONE

L – L’amore per Dio e l’amore per il prossimo sono inseparabili, perché vivono entrambi dell'unico amore proveniente da Dio, che ci ha amati per primo. Nella partecipazione all’Eucaristia noi veniamo uniti al Signore, come e con tutti gli altri ai quali egli si dona. Non possiamo avere Cristo soltanto per noi stessi: apparteniamo a lui in unione con tutti quelli che sono diventati o diventeranno suoi. La Comunione eucaristica ci unisce profondamente a Gesù risorto; così siamo tutti in cammino verso l’unità. La nostra Processione, ora, ci richiama questa verità così urgente ai nostri giorni. Siamo uniti a Gesù presente nell’Eucaristia, nella diversità delle nostre persone che si fondono nell'unico corpo di Cristo.

 

46.  INVOCAZONI

G – Preghiamo insieme dicendo:

Aiutaci a scoprire, Gesù, il tuo volto nel volto del prossimo.

 

-        Le grandi parabole di Gesù ci hanno insegnato chi è il nostro prossimo e come dobbiamo accoglierlo; soprattutto come dobbiamo accogliere il prossimo bisognoso, nel quale Gesù stesso si identifica. Se lo rifiutiamo, rifiutiamo Gesù stesso e non seguiamo la sua parola.

 

-        Il Signore ci viene incontro: si fa visibile e cerca di conquistarci nella liturgia della Chiesa, nella sua preghiera, nei sacramenti e specialmente nell’Eucaristia, nella comunità viva dei credenti.   Egli continua ad amarci, e per questo anche noi possiamo amare  con  il suo stesso amore.

 

-        Se compiamo soltanto i nostri "doveri religiosi" e tralasciamo l'attenzione per gli altri, allora si inaridisce anche il nostro rapporto con Dio: diventa un rapporto senza amore, che non realizza la nostra fede cristiana.

 

-        Se partecipassimo all’Eucaristia come fossimo soli nella chiesa, senza vedere accanto a noi l'umanità debole, sofferente, vittima dell'egoismo, abbandonata a un destino di miseria, sciuperemmo il dono di Dio e lo renderemmo un’accusa contro noi stessi.

-

T – Padre nostro…

 

G – Maria, Donna Eucaristica.   T – Cammina con noi.

 

47.  CANTO: Spezziamo il pane

 

Spezziamo il Pane, mangiamo il Corpo di Gesù. (x2)

Anche se in molti, siamo un sol corpo,

Perché insieme noi mangiamo un solo pane. (x2)

 

Prendiamo il Vino, beviamo il Sangue di Gesù. (x2)


48.  LETTURA BIBLICA

L – Ascoltate la Parola del Signore dal Vangelo secondo Luca (6,27-38).

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano. A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica. Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo. Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.

Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.

Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi.  Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.

Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio».

 

49.  RIFLESSIONE

L – L'amore con cui Dio ci ama mette nel nostro cuore la dimensione universale del suo stesso amore. Noi non possiamo più accontentarci della nostra buona condotta: la nostra condotta è buona solo se risponde al disegno di Dio. Gesù insiste nel suo insegnamento e lascia ai suoi discepoli degli inviti molto chiari. «Amatevi come io vi ho amato» (Gv 15,12), «Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni» (Mt 5, 44-45), «Non perdonate fino a sette volte, ma a settanta volte sette» (Mt 18,23).

Questa Processione vuole essere un segno della nostra volontà di comunione tra noi, di solidarietà e di aiuto reciproco, per vivere sinceramente la fede cristiana e cambiare le abitudini del mondo. «Non l'odio, non la contesa, non l'avarizia sarà la dialettica del mondo, ma l'amore. La civiltà dell'amore prevarrà per dare al mondo la sognata trasfigurazione dell'umanità» - diceva Paolo VI alla conclusione dell'Anno Santo 1975.

 

50.  INVOCAZONI

G – Preghiamo insieme dicendo: Sia in noi il tuo amore, Signore, perché amiamo tutti come tu ci ami.

 

-        L'amore di Dio è quella potenza interiore, che armonizza il nostro cuore col cuore di Cristo; esso ci muove ad amare i fratelli come li ha amati lui, fino a dare la sua vita per tutti.

 

-        La Chiesa, voluta da Gesù come la sua presenza concreta nel mondo, si esprime nel triplice compito di annuncio della parola di Dio, di celebrazione dei sacramenti e di servizio nella carità.  Ogni comunità cristiana è chiamata a svolgere questo medesimo compito.

 

-        L'amore di Dio trasforma le nostre impazienze e i nostri dubbi, nella certezza che egli tiene il mondo nelle sue mani e dona a tutti la possibilità di amare, poiché tutti siamo creati a immagine sua.

 

-        La Chiesa è la famiglia di Dio nella società: in questa famiglia non deve esserci nessuno che soffra per mancanza del necessario.

-

T – Padre nostro…

 

G – Maria, Donna Eucaristica.  

T – Cammina con noi.

 

51.  CANTO: Amatevi, fratelli

 

Amatevi, fratelli, come io ho amato voi!

Avrete la mia gioia, che nessuno vi toglierà!

Avremo la sua gioia che nessuno ci toglierà!

 

Vivete insieme uniti, come il Padre è unito a me!

Avrete la mia vita, se l’Amore sarà con voi!

Avremo la sua vita, se l’Amore sarà con noi!

 

Vi dico queste parole perché abbiate in voi la gioia!

Sarete miei amici, se l’Amore sarà con voi!

Saremo suoi amici, se l’Amore sarà con noi!

 

52.  LETTURA BIBLICA

L – Ascoltate la Parola del Signore dal Vangelo secondo Marco (16,15-20).

In quel tempo, Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato. E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno».

Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio.

Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano.

 

53.  RIFLESSIONE

L – Al centro della missione salvifica di Gesù Cristo si trova la sua opera evangelizzatrice. Egli non porta a compimento l’annuncio del Regno solo con le parole, bensì «con il fatto stesso della sua presenza e con la manifestazione di Sé, e specialmente con la sua morte e la sua risurrezione dai morti» (DV 4). Possiamo dire, in definitiva, che Gesù stesso è il Regno.

Come indicato dal Papa Paolo VI, l’evangelizzazione «comincia durante la vita di Cristo, è definitivamente acquisita mediante la sua morte e la sua risurrezione, ma deve essere pazientemente condotta nel corso della storia, per essere pienamente realizzata nel giorno della venuta definitiva di Cristo» (EN 9). Perciò il primo dovere della Chiesa è di continuare la missione di Gesù, facendo proprie le parole di S. Paolo: «Guai a me se non predicassi il Vangelo!» (1 Cor 9,16).

L’Eucaristia è fonte di evangelizzazione perché, in certo modo, è il «centro del Vangelo». Essa, infatti, è in rapporto con la Pasqua — come viene narrato nei testi dell’istituzione dell’Eucaristia (cfr. Mt 26,17-25 e par.) — e con i temi più importanti del Vangelo, quali la proclamazione della parola di Dio, la conversione e la fede, la carità e la comunione, la riconciliazione e il perdono ed anche la vita eterna (cfr. Gv 6; At 2,42-46; 1 Cor 10,4-22; 11, 17-26).

 

54.  INVOCAZONI

G – Eleviamo la nostra invocazione al Signore perché venga in nostro soccorso. Preghiamo insieme e diciamo:

Aumenta la nostra fede!

 

-        Signore, quando il dubbio ci assale,

-        Signore, quando ci sentiamo avviliti e scoraggiati,

-        Signore, quando vediamo il pervertimento dei buoni,

-        Signore, quando siamo troppo attaccati ai beni terreni,

-        Signore, quando non vediamo le cose nella luce del tuo Vangelo,

-        Signore, quando sale in noi lo spirito di ribellione,

-        Signore, quando non sappiamo rassegnarci alla nostra croce,

-        Signore, affinché siamo luce per chi non crede,

-        Signore, per poter crescere nel tuo amore,

 

T – Padre nostro…

 

G – Maria, Donna Eucaristica.   T – Cammina con noi.

 

55.  CANTO: Credo in te, Signor

 

Credo in te, Signor, credo in te!

Grande è quaggiù il mister,

ma credo in te.

Luce soave, gioia perfetta sei,

credo in te, Signor, credo in te.

 

Spero in te, Signor, spero in te:

debole sono ognor, ma spero in te.

 

Resta con me, Signor, resta con me:

pane che dai vigor, resta con me.

 

56.  LETTURA BIBLICA

L – Ascoltate la Parola del Signore dal Vangelo secondo Luca (22,25-30).

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. Per voi però non sia così; ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve.

Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; e io preparo per voi un regno, come il Padre l'ha preparato per me, perché possiate mangiare e bere alla mia mensa nel mio regno e siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele.


57.  RIFLESSIONE

L – Al centro della meditazione eucaristica troviamo l’esigenza insopprimibile della condivisione, richiesta a quanti celebrano e adorano l’Eucaristia.

Il «Fate questo in memoria di me» proclamato da Gesù nell’Ultima Cena deve portare i cristiani alla convinzione che, nutrendosi dell’Eucaristia, pur «essendo molti, formano un corpo solo».

«L’autentico senso dell’Eucaristia diventa, di per sé, scuola di amore attivo verso il prossimo» (DC 6). Comprendiamo, così, il rapporto tra l’Eucaristia e la luce, secondo l’affermazione dell’apostolo Giovanni: «Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre» (1 Gv 2,9).

Offrire in verità il sacrificio di Cristo richiede di continuare questo stesso sacrificio in una vita spesa per gli altri. Come egli si è offerto in sacrificio sotto la forma di pane e vino, così dobbiamo dare noi stessi, nel servizio fraterno ed umile, tenendo conto dei bisogni degli altri più che dei loro meriti, ed offrendo loro il pane, ossia quanto di più necessario per una vita degna.

L’Eucaristia attualizza il servizio di Cristo ed è luogo di rinnovamento della missione della Chiesa, soprattutto a favore dei più bisognosi. Così l’Eucaristia è scuola, fonte d’amore e di servizio che necessariamente tende a tradursi in vita. Ciò suppone che — nell’Eucaristia e attraverso l’Eucaristia — vengano promossi i valori di accoglienza fraterna, solidarietà e comunione dei beni. Questa testimonianza è un elemento indispensabile dell’autentica evangelizzazione.

 

 


58.  INTERCESSIONI

G – Gesù ha posto il mistero della sua Pasqua al centro della Chiesa, perché ne sia l’alimento divino per il compimento della missione che le ha affidato. Preghiamo insieme e diciamo:

Signore, guida la tua Chiesa.

 

-        Corpo immolato, in cui è racchiuso tutto il bene della Chiesa, fa’ che essa si alimenti a questa sorgente di vita. Ti preghiamo.

-        Pane del cielo, vita e sostegno della Chiesa, fa’ che, nutrita di te, compia la missione che Tu le hai indicato. Ti preghiamo.

-        Pane di vita, che ti sei offerto per la salvezza dell’umanità, fa’ che la tua Chiesa ti indichi sempre al mondo come vero Pane della vita definitiva. Ti preghiamo.

-        Pane vivo, nutrimento celeste dato agli uomini come sostegno per il loro cammino, fa’ che la tua Chiesa compia in ogni luogo e in ogni tempo la tua volontà. Ti preghiamo.

 

T – Padre nostro…

 

G – Maria, Donna Eucaristica.   T – Cammina con noi.

 

59.  CANTO: Com’è bello

 

Com’è bello, Signore, stare insieme

ed amarci come ami tu: qui c’è Dio, alleluia!

 

La carità è paziente, la carità è benigna,

comprende non si adira e non dispera mai.

 

La carità perdona, la carità si adatta,

si dona senza sosta con gioia e umiltà.

 

La carità è la legge, la carità è la vita,

abbraccia tutto il mondo e in ciel si compirà.

 

Il pane che mangiamo, il Corpo del Signore,

di carità è sorgente e centro di unità.

 

 

ALTRI CANTI

 

60.  Maestà

 

Maestà, gloriosa Maestà, a Gesù sia la lode, la gloria e l’onor!

Maestà, divina autorità,

vien dal suo tron, Gloria al Signor, vien dal suo amor!

Su lodiam ed esaltiam Gesù Signore!

Adoriam, glorifichiam il nostro re!

Maestà, divina autorità, Gesù mori, nel ciel salì qual Re dei Re!

 

61.  Lodate Dio

 

Lodate Dio, schiere beate del cielo,

lodate Dio, genti di tutta la terra:

cantate a lui, che l’universo creò,

somma sapienza e splendore.

 

Lodate Dio, Padre che dona ogni bene,

lodate Dio, ricco di grazia e perdono:

cantate a lui, che tanto gli uomini amò

da dare l’unico Figlio.

 

Lodate Dio, uno e trino Signore,

lodate Dio, mèta e premio dei buoni:

cantate a lui, sorgente d’ogni bontà,

per tutti secoli. Amen!

 

62.  Ti seguirò

 

Ti seguirò, ti seguirò, o Signore

e nella tua strada camminerò.

 

Ti seguirò nella via dell’amore

e donerò al mondo la vita.

 

Ti seguirò nella via del dolore

e la tua croce ci salverà.

 

Ti seguirò nella via della gioia

e la tua luce ci guiderà.


63.  Noi canteremo gloria a te

 

Noi canteremo gloria a te, Padre che dai la vita,

Dio d’immensa carità, Trinità infinita.

 

Tutto il creato vive in te, segno della tua gloria;

tutta la storia ti darà onore e vittoria.

 

La tua Parola venne a noi, annuncio del tuo dono;

la tua promessa porterà salvezza e perdono.

 

Cristo il Padre rivelò, per noi aprì il suo cielo;

egli un giorno tornerà, glorioso, nel suo regno.

 

Manda, Signore, in mezzo a noi, manda il Consolatore,

lo Spirito di santità, Spirito dell’amore.

 

64.  Lasciati andare

 

Lasciati andare nelle mani di Gesù il Figliol di Dio.

La tua anima e il tuo cuor soddisferà.

Tutte le cose a cui ti appoggi, lascia che le prenda Lui

e ripieno del suo Spirito sarai!

Gesù, o Gesù riempici di te!  (x2)

 

Su canta una melodia con la gioia nel tuo cuor

dolcemente le tue mani innalza al ciel.

Dai a Gesù la tua tristezza i tuoi anni di dolor

ed allora nella vita entrerai.

 

65.  E’ verso di te che guardo

 

È verso di te che guardo, con te voglio camminar.

Innalzo le mani per incontrarti; il mio cuore vuol cantar,

per benedire il tuo nome, perché tu sei fedel.

Gesù, o Gesù, io voglio donar,   Gesù, o Gesù, la mia vita a te.

 

Guardando la tua gloria, la fede crescerà.

Ho pace e gioia dentro il cuore, da quando ho creduto in te.

Al mondo dirò che tu sei il Signore che salva e guarisce ancor.                           

Gesù, o Gesù, di te parlerò, Gesù, o Gesù, per l’eternità.

 


66.  La tua Chiesa

 

La tua Chiesa su questa terra è assetata di verità

e nel mondo vive straniera mentre cerca la tua città.

 

Migra il seme con il vento: nuova vita porterà;

migra l’uomo con il tempo: il tuo regno costruirà.

 

Il tuo popolo, Signore, sempre in esodo sarà,

finché il tempo non avrà fine e il tuo Cristo tornerà.

 

Sulle tenebre del mondo presto un sole sorgerà

e dei popoli dispersi un sol popolo farà.

 

67.  Gesù, per le strade

 

Gesù, per le strade vorrei Te cantare.

Gesù, la tua vita al mondo

annunciare vorrei.

Solo tu sei la via, la pace, l’amor.

Gesù, per le strade vorrei Te cantar.

 

Gesù, per le strade vorrei Te lodare.

Gesù, esser l’eco vorrei della gioia che dai

or cantando la terra, or cantando il ciel.

Gesù, per le strade vorrei Te lodar.

 

Gesù, per le strade vorrei Te servire,

Gesù, la mia croce vorrei abbracciare per Te

come il corpo ed il sangue tu desti per me.

Gesù, per le strade vorrei Te servir.

 

68.  Ai piedi di Gesù

 

Signore sono qui ai tuoi piedi, Signore voglio amare te.  (x2)

Accoglimi, perdonami, la tua grazia invoco su di me.

Liberami, guariscimi e in te risorto per sempre io vivrò!

 

Signore sono qui ai tuoi piedi, Signore chiedo forza a te.  (x2)

 

Signore sono qui ai tuoi piedi, Signore dono il cuore a te.  (x2)

 


69.  Quanta sete

 

Quanta sete nel mio cuore: solo in Dio si spegnerà.

Quanta attesa di salvezza: solo in Dio si sazierà.

L’acqua viva che egli dà sempre fresca sgorgherà.

Il Signore è la mia vita, il Signore è la mia gioia.

 

Se la strada si fa oscura spero in Lui: mi guiderà.

Se l’angoscia mi tormenta spero in Lui: mi salverà.

Non si scorda mai di me, presto a me riapparirà.

 

Nel mattino io t’invoco tu, mio Dio, risponderai.

Nella sera rendo grazie: tu, mio Dio, ascolterai.

Al tuo monte salirò, e vicino ti vedrò.

 

70.  Nella tua tenda

 

Nella tua tenda, Signore, con te fammi restare perché

ora ho capito che un posto non c’è ch’è più sicuro per me.

Voglio servirti e voglio amarti con tutto il cuore per sempre.

Nella tua tenda fammi restare, sarò sicuro, là ci sei tu.

 

Alle tue mani mi affido, Signor, la mia salvezza sei Tu;

e della roccia più forte sarò se accanto resterò.  Voglio servirti…

 

Tu che sei tutto il mio mondo quaggiù, no, non lasciarmi mai più;

guida i miei passi, così non cadrò sulle tue strade, Signor. 

Voglio servirti…

 

71.  Pane di Pasqua

 

Pane di Pasqua, di novità,

che nel cammino forza ci dà.

Pane spezzato, dato per noi,

o Corpo di Gesù!

 

Vino di gioia e di bontà,

Vino del Regno, Dono per noi,

Vino di grazia, Vino d’amor,

o Sangue di Gesù!


BENEDIZIONE EUCARISTICA

 

72.  CANTO: Questo grande Sacramento

 

Questo grande sacramento veneriamo supplici:

è il supremo compimento degli antichi simboli:

viva fede ci sorregga quando i sensi tacciono.

 

All’eterno, sommo Dio, Padre e Figlio e Spirito

gloria, onore, lode piena innalziamo unanimi:

il mistero dell’amore adoriamo umili. Amen.

 

C - Hai dato loro il pane disceso dal cielo,

T - che porta in sé ogni dolcezza.

 

C - Preghiamo.

Donaci, o Padre, la luce della fede e la fiamma del tuo amore, perché adoriamo in spirito e verità il nostro Dio e Signore, Cristo Gesù, presente in questo santo sacramento. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.  T - Amen.

 

Dio sia benedetto.

Benedetto il suo santo nome.

Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero uomo.

Benedetto il nome di Gesù.

Benedetto il suo sacratissimo Cuore.

Benedetto il suo preziosissimo Sangue.

Benedetto Gesù nel santissimo Sacramento dell’altare.

Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.

Benedetta la gran Madre di Dio, Maria santissima.

Benedetta la sua santa

ed Immacolata Concezione.

Benedetta la sua gloriosa Assunzione.

Benedetto il nome di Maria Vergine e Madre.

Benedetto san Giuseppe, suo castissimo sposo.

Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.

 

Cfr https://www.qumran2.net/indice.php?parole=processione+del+corpus+domini

 

LA LITURGIA DEL GIORNO domenica 31 luglio 2022

XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Verde Antifona d'ingresso O Dio,...