Dal Vangelo secondo Luca
Lc 14,12-14
In quel tempo, Gesù disse al
capo dei farisei che l'aveva invitato:
«Quando offri un pranzo o una
cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i
ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch'essi e tu abbia il
contraccambio.
Al contrario, quando offri un
banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno
da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei
giusti».
PAROLE DEL SANTO PADRE
Gesù indica l’atteggiamento di
disinteresse che deve caratterizzare l’ospitalità, e dice così: «Quando offri
un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi e ciechi; e sarai beato perché non
hanno da ricambiarti» (vv. 13-14). Si tratta di scegliere la gratuità invece
del calcolo opportunistico che cerca di ottenere una ricompensa, che cerca
l’interesse e che cerca di arricchirsi di più. Infatti i poveri, i semplici,
quelli che non contano, non potranno mai ricambiare un invito a mensa. Così
Gesù dimostra la sua preferenza per i poveri e gli esclusi, che sono i
privilegiati del Regno di Dio, e lancia il messaggio fondamentale del Vangelo
che è servire il prossimo per amore di Dio. Oggi, Gesù si fa voce di chi non ha
voce e rivolge a ciascuno di noi un accorato appello ad aprire il cuore e fare
nostre le sofferenze e le ansie dei poveri, degli affamati, degli emarginati,
dei profughi, degli sconfitti dalla vita, di quanti sono scartati dalla società
e dalla prepotenza dei più forti. […] Così il servizio ai fratelli diventa
testimonianza d’amore, che rende credibile e visibile l’amore di Cristo.
(Angelus, 28 agosto 2016)
RIFLESSIONE:
Il messaggio del Santo Padre
sottolinea l'importanza di un'ospitalità disinteressata e del servizio verso i
poveri e gli emarginati, seguendo l'insegnamento di Gesù. Questo invita a
scegliere la gratuità invece di cercare vantaggi personali. Il servizio verso
gli altri, specialmente i meno fortunati, diventa una testimonianza d'amore e
riflette l'insegnamento cristiano di prendersi cura dei più deboli nella
società.
F.A.
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