Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 23,1-12
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi
discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i
farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le
loro opere,perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e
difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non
vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla
gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei
posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle
piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il
vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di
voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non
fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.
Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece
si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».
PAROLE DEL SANTO PADRE
Gesù denuncia apertamente alcuni comportamenti negativi
degli scribi e di alcuni farisei: «Si compiacciono dei posti d’onore nei
banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze» (vv.6-7).
Questa è una tentazione che corrisponde alla superbia umana e che non è sempre
facile vincere. È l’atteggiamento di vivere solo per l’apparenza.
Poi Gesù dà le consegne ai suoi discepoli: «Non fatevi
chiamare “rabbi”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti
fratelli. […] E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida,
il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo» (vv. 8-11).
Noi discepoli di Gesù non dobbiamo cercare titoli di onore,
di autorità o di supremazia. Io vi dico che a me personalmente addolora vedere
persone che psicologicamente vivono correndo dietro alla vanità delle
onorificenze. Noi, discepoli di Gesù non dobbiamo fare questo, poiché tra di
noi ci dev’essere un atteggiamento semplice e fraterno. (Angelus, 5 novembre
2017)
RIFLESSIONE:
Il messaggio delle parole del Santo Padre e di Gesù è
chiaro: dobbiamo evitare la superbia e la ricerca di onorificenze. Invece,
dovremmo coltivare l'umiltà e la fraternità, servendo gli altri con amore e
semplicità. Questo ci aiuta a vivere secondo gli insegnamenti di Gesù e a
evitare l'attaccamento all'apparenza e alla vanità.
F.A.
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