martedì 28 febbraio 2023

PREGHIERA DI MARTEDI' 28 FEBBRAIO DELLA PRIMA SETTIMANA DI QUARESIMA

 Aiutami, Signore, a vendere quanto posseggo per seguire te. 

La proposta del vendere tutto per seguire il Signore Gesù e raggiungere la conformità a Lui potrebbe risultare, a prima vista, gravosa. Ma nella mentalità e nelle parole di Gesù appare in una luce ben diversa. Quando si tratta di autentici beni da lasciare Egli dà garanzia: "Voi che avete lasciato tutto, riceverete il centuplo". Quando, invece, si tratta di vendere delle cose inutili, dobbiamo convenire che quanto prima si riesce a sbarazzarsi di esse, tanto prima ci si arricchisce. La vanità è altro grande vizio, abito comune e molto sporco che si attacca sulle nostre spalle e di cui difficilmente riusciamo a liberarci. E come un liberarsi della propria pelle, perché la vanità ci gonfia, ci ingrassa come una palla che, per nulla, rimbalza sempre, facendo ostentazione di sé. "Cos'hai che non hai ricevuto e se l'hai ricevuto perché ti vanti come se non l'avessi ricevuto?". Così si legge nella Scrittura. Il vanitoso è colui che, interiormente, è un ipocrita ed un ladro perché si appropria di cose non sue e non riesce a ringraziare Colui che gli ha donato tutto. Soprattutto la grazia non è un dono che nasce dall'uomo. È il dono disceso dal cielo, maturato nel cuore di Dio, immesso nella nostra vita dall'amore dello Spirito Santo. Il vanitoso, invece, è colui che non sa vedere e riconoscere che senza aiuto divino non sa né può fare nulla. Vanità è sinonimo di nullità. La grazia, invece, è sinonimo di ricchezza. 

Non voglio gloriarmi di altro, Signore, se non delle mie debolezze.

 Ammirerò maggiormente la ricchezza dei tuoi beni. 

 

(brano tratto dal libretto Quaresima - Il cammino di conformità a Cristo Gesù - di N.Giordano)

 


 

PREGHIERA PER LA QUARESIMA

 

So di non essere degno del banchetto che hai preparato: 

e chi può dire di essersi meritato
un posto alla tua tavola?
So di esser stato raccolto ai crocicchi delle strade:
mi hai mandato a cercare assieme alla folla dei poveri, 

dei peccatori e degli emarginati.
So bene di non essere presentabile al tuo cospetto: 

con il mio passato, con la mia sporcizia, con la mia infedeltà: 

non sono certo un invitato attraente.
Ma tu mi chiedi solamente 

di lasciarmi trasformare dal tuo amore, 

dalla tua misericordia e di indossare
la veste nuziale che mi è stata preparata.
Rifiutarla significa non accogliere il Tuo invito,
il Tuo dono, la Tua benevolenza,
il regalo che con tanta gioia per me hai preparato.


 

IMPEGNO  DEL GIORNO:

 

Evitare una maldicenza.

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