Il numero delle vittime del terremoto magnitudo 7.8 che ha colpito Turchia e Siria , al momento risulta essere di oltre almeno 41 mila.
La zona colpita è una regione molto vasta che potremmo definire la culla della cristianità , i luoghi dove proprio la parola “cristiani” fece la sua comparsa per la prima volta. Sono questi infatti i luoghi della predicazione di Sauolo di Tarso , San Paolo l’apostolo delle genti, e proprio Tarso è una delle città colpite.
In queste terre hanno vissuto Maria e l’evangelista Giovanni . Devastata anche la città di Antiochia , dove si riunivano i primi cristiani, a partire da Pietro e dallo stesso Paolo. Proprio Antiochia divenne la sede di uno dei quattro patriarcati cristiani iniziali, insieme a Roma, Alessandria e Costantinopoli. La chiesa nota come “Grotta di san Pietro” , scavata nel monte Stario a una profondità di circa 13 metri sarebbe intatta, ma l’intera area circostante appare devastata.
«Nel mezzo della morte e del trauma causato da questo terribile evento, uniamo le nostre intercessioni, pregando che il Dio della Vita conforti coloro che hanno perso i loro cari e dia forza a coloro che sono coinvolti nelle azioni di solidarietà con le vittime», [...[ «Trasmettiamo le nostre preghiere alle vittime e alle loro famiglie, così come alle chiese e alle comunità locali in Siria e in Turchia che stanno mobilitando le loro reti per aiutare le loro sorelle e i loro fratelli». (Cec) Consiglio ecumenico delle chiese.
Non solo solidarietà e gesti concreti di aiuti umanitari , ma anche preghiere, nella preghiera alle famiglie delle persone decedute e dei molti dispersi e feriti.
Di seguito il testo suggerito per l’intenzione di preghiera :
Perché il Signore accolga nel suo Regno, le vittime del terremoto in Turchia e in Siria: guarisca i feriti, conforti i cuori delle famiglie delle vittime, accompagni chi ha perso la casa, sostenga tutti coloro che sono coinvolti nei soccorsi. Grazie alla carità generosa di tanti sia asciugata ogni lacrima dagli occhi di chi soffre e possa rifiorire la speranza di risorgere.
Inoltre, si può concludere la preghiera universale con l’orazione In tempo di terremoto (Messale Romano, p. 900). Nelle ferie del tempo ordinario è possibile utilizzare questa orazione come colletta della Messa.
O Dio, che hai fondato la terra su solide basi,
abbi pietà dei fedeli che nella paura ti supplicano:
fa’ che sentiamo sempre la sollecitudine della tua bontà
e allontana per sempre i pericoli del terremoto,
perché sotto la tua protezione possiamo servirti con riconoscenza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio,
che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
F.A.
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