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In tanti si sono uniti a lui durante questa settimana di preghiera, dopo i ringraziamenti alla notevole presenza dei Vescovi Gennaro Pascarella e Salvatore Visco, dei numerosi sacerdoti, esprimendo profondo affetto anche a tutta la comunità parrocchiale di Trevico e Flumeri, don Claudio era visibilmente commosso ed emozionato, anche per le parole del vescovo Salvatore Visco, parole che nel susseguirsi del suo discorso hanno toccando con lucidità i molti punti che suscitano la difficoltà e la gioia di essere sacerdote. Don Claudio ha donato ai vescovi, intervenuti durante la settimana, un croce personalizzata, in argento, realizzata in Turchia da una famiglia Armena.
Ma riflettiamo, chi è il sacerdote? Perché tanta gioia a colui che è stato “chiamato” ? Il sacerdote è la persona scelta dal Signore e mai sarà abbandonata dalla sua protezione. Quale più grande onore un semplice uomo può avere nell'essere scelto quale “strumento” del disegno di Dio Padre? Don Claudio ha accettato senza condizioni il compito a lui affidato: annunciare la Buona Notizia. L'annuncio del Vangelo è il primo fondamentale compito di un sacerdote, ma anche di ogni cristiano, perché come ha ribadito sua Eccellenza Visco, in virtù del Battesimo siamo sacerdoti anche noi laici.
Da questa riflessione così forte tornano alla mente le parole che Papa Benedetto XVI enunciò il 5 agosto 2009: " Alla base dell'impegno pastorale il sacerdote deve porre un'intima unione personale con Cristo, da coltivare ed accrescere giorno dopo giorno. Solo se è innamorato di Cristo, il sacerdote potrà insegnare a tutti questa unione, questa amicizia intima con il divino Maestro, potrà toccare i cuori della gente ed aprirli all'amore misericordioso del Signore” .
In questi 25 anni di sacerdozio don Claudio si è caricato sulle spalle i dubbi di tante persone che gli hanno anche fatto sperimentare in modo incredibile la misericordia di Dio, capace di prendere la debolezza umana e trasformarla in forza di fede per il singolo e per il popolo tutto.
Don Claudio attraversa il mondo con la responsabilità di un compito arduo e meraviglioso come quello di essere messaggero di pace. In questo viaggio venticinquennale, ha incontrato varie comunità parrocchiali scoprendo i pregi e i difetti dell’altro, superando momenti non semplici, vivendone tanti momenti gioiosi e sorridenti, ma il viaggio è ancora lungo e dunque molte le persone che arricchirà. In questa occasione dell’ ordinazione sacerdotale è doveroso ringraziarlo, perché in un mondo investito dal vento dell’indifferenza è capace di ripropone la bellezza e la fatica di un «sì», che è adesione e affidamento totale. Quel «sì», maturato nel seno della comunità cristiana, s’incarna nella fede semplice e pura della “Chiesa Popolo di Dio” che motiva e sostiene il dare tutto per il Signore e il suo Regno, per la paternità spirituale, Pastore di una Chiesa che accorcia le distanze, è vicina alle vicende delle persone, s’incarna nella loro storia, perché manifesta la gioia e la freschezza di sentirsi chiamato ogni giorno e, con essa, ci sprona ad andare avanti con umiltà e coraggio, soprattutto, conservando una fiducia sconfinata nella misericordia di Dio. Ancora grazie al nostro parroco don Claudio per gli insegnamenti e i dolci rimproveri paterni, le parole e i gesti, grazie perché non smette di ricordarci dell’importanza di vivere «la missione come un servizio a Dio e al suo popolo», un percorso impegnativo ed entusiasmante da seguire con semplicità e umiltà.
Auguri al nostro parroco per tanti anni ancora di sacerdozio da vivere con l’Ostia Santa e il Calice benedetto fra le mani.
https://www.youtube.com/watch?v=h4MaycJ6kRQ
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