Spostata in molti Paesi dal tradizionale giovedì alla
domenica, la celebrazione del Corpus Domini
richiama la presenza reale di Cristo nell’ Eucaristia.
Per quest'anno e in conseguenza delle misure anti-Covid domenica,14 giugno 2020, non è possibile fare la consueta processione, rappresentazione visiva
di Gesù che percorre le strade dell’uomo.
Le origini nel Medio
Evo, in Belgio
La storia delle origini ci portano nel XIII secolo, in
Belgio, il vescovo assecondò la
richiesta di una religiosa che voleva celebrare il Sacramento del corpo e
sangue di Cristo al di fuori della Settimana Santa.
Papa Urbano IV e il
miracolo eucaristico di Bolsena
L’estensione della solennità a tutta la Chiesa però va fatta
risalire a papa Urbano IV, nel 1264. È dell’anno precedente invece il miracolo
eucaristico di Bolsena. Qui un sacerdote boemo, in pellegrinaggio verso Roma,
mentre celebrava Messa, allo spezzare l’Ostia consacrata, fu attraversato dal
dubbio della presenza reale di Cristo. In risposta alle sue perplessità,
dall’Ostia uscirono allora alcune gocce di sangue che macchiarono il bianco
corporale di lino (conservato nel Duomo di Orvieto) e alcune pietre dell’altare
ancora oggi custodite nella basilica di Santa Cristina. Nell’estendere la
solennità a tutta la Chiesa cattolica, Urbano IV scelse come collocazione il
giovedì successivo alla prima domenica dopo Pentecoste (60 giorni dopo Pasqua).
Papa Urbano IV incaricò i Tommaso d’Aquino di comporre
l’officio della solennità e della Messa del Corpus
et Sanguis Domini. In quel tempo, era il 1264, san Tommaso risiedeva, come
il Pontefice, sull’etrusca città rupestre di Orvieto nel convento di San
Domenico (che, tra l’altro, fu il primo ad essere dedicato al santo iberico).
Il Doctor Angelicus insegnava
teologia nello studium (l’università
dell’epoca) orvietano e ancora oggi presso San Domenico si conserva ancora la
cattedra dell’Aquinate e il Crocifisso ligneo che gli parlò. Tradizione vuole
infatti che proprio per la profondità e completezza teologica dell’officio
composto per il Corpus Domini, Gesù - attraverso quel Crocifisso - abbia detto
al suo prediletto teologo: "Bene
scripsisti de me, Thoma".
L’inno principale del Corpus Domini, cantato nella processione e nei Vespri, è
il "Pange lingua" scritto e
pensato da Tommaso d’Aquino.
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