Interiorizzare che l’amore vero esige la gradualità e la verità. Comprendere il valore di un fidanzamento nella castità come autentica dimostrazione di amore.
ATTIVITA’ : Iniziare
con la testimonianza di Elena : mostrare il video fino al minuto 2.10
Avviare un confronto
aperto:
1. Cosa cercava Elena?
2. Dove ha trovato l’amore che cercava?
3. Come si sentiva?
4. Riprendere il video e completare la visione
5. Cosa è cambiato nella vita di Elena?
6. Quali scelte ha fatto?
7.
Come si
sente ora?
AMORE TRA ADOLESCENTI:
desiderio e moralità di Renzo Caresi (Tredimensioni 4(2007) 174-181)
Bisogno di durata e valore dell’attesa
L’odierna letteratura psicologica
è unanime nel segnalare l’importanza del passaggio dall’innamoramento all’amore
realista. L'innamoramento è la fiammata iniziale di una relazione che dovrà
costruirsi. Sarà la quotidianità della vita a dire la verità di tale
sentimento. Si tratta di compiere il passaggio dal sogno alla realtà. È
realmente il tu dell'altro/a che desidero incontrare o l'immagine che io mi
sono fatto di lui/lei? Frasi come «io sto bene solo con te», «mi appartieni»,
«voglio solo te» rivelano che non si è ancora raggiungo il «tu» reale
dell'altro e la relazione è ancora fortemente egocentrica. Questo può dare
adito ad una relazione più immaginata che reale, che non resiste alle prove del
tempo e della realtà. L’innamorato non vuole questo esito che, però, non viene
scongiurato dal solo fatto di essere innamorato. Perché il desiderio si evolva
in amore realista occorre del tempo. L’impazienza di bruciare le tappe può
giocare brutti scherzi perché spinge a fare gesti che ancora non sono diventati
linguaggio e mette in atto il desiderio senza aver colto i significati e i
valori che lo animano. Per questo ha senso l'attesa. Saper attendere vuol dire
permettere al desiderio di far emergere ciò che esso contiene, approfondirsi in
amore o… morire. L'attesa orienta il desiderio verso un futuro condiviso,
stimola a diminuire lo sfasamento (tipico dell’età adolescenziale) fra il tempo
della maturità fisiologica e quello della maturità psicologica, porta allo
scoperto quale è il perché della relazione dato che il progettare un futuro
insieme sa attendere mentre il bisogno no. Se si accetta l’importanza
dell’attesa si potranno anche capire i suoi due corollari di gradualità e
continenza che, a se stanti, diventerebbero invece indicazioni indigeste.
Gradualità, perché i gesti di tenerezza sono linguaggio e ogni linguaggio è
fatto di differenze. A differenza di gesti corrisponde una differenza di
impegno dei corpi e delle libertà personali. Ci sono diversi modi di baciare e
diverse forme di carezze. Pazienza e rispetto permettono di coglierne il significato e
viverne la bellezza: «Ogni fretta è segno di noia». Continenza, perché non è
tanto astinenza da ma capacità di tenersi-insieme (dominarsi) in vista di uno
scopo migliore, di un’appartenenza più totale, di una gioia più profonda.
L’aggancio fra esigenza psicologica della durata e valore dell’attesa con i
suoi due corollari può essere così sintetizzato: Sii coerente con il senso dei
tuoi gesti. Ciò che l'etica disapprova è la dissociazione tra l'intenzione e il
gesto compiuto.
Il bisogno di autonomia e il
valore della castità
L’innamoramento è tensione verso
l'unità, e quindi fuga dalla solitudine. L’adolescente può, allora, passare
direttamente dall'affetto parentale all'affetto amoroso, da una forma di
tenerezza all'altra, ricercando nella seconda la dipendenza che ha lasciato
nella prima. Il prescelto in queste baby coppie gioca il ruolo del bambolotto
di peluche. Sulla falsa riga della vecchia dipendenza infantile, lo stare
insieme dipende dal feeling che si crea, dal provare le stesse emozioni, dalla
consonanza di stati d'animo. Ma saltato in questo modo il passaggio della
solitudine, nella relazione subentrano anche altri sentimenti come routine,
noia, senso di vuoto, insoddisfazione. Le relazioni diventano molto
coinvolgenti ma altrettanto light e flessibili, perché non sorrette da un io
che, in autonomia, incomincia a progettarsi. Per questo ha senso la castità.
Essa tutela il momento dell’autonomia che le relazioni di dipendenza infantile
tendono a bruciare, rimanda all’interessato il compito di attendere alla
propria crescita personale e alla cura della propria identità da costruire su
basi di convinzioni interiori e non solo di relazioni. Permette di tenersi
insieme da soli, di essere interi, capaci di decisione perché capaci di disporre
di sé. Questo suo richiamo ad avere cura, in solitudine, della propria identità
è in funzione della comunione: gli obiettivi raggiunti in solitudine sono in
grado di elevarla a una nuova dimensione. In questo senso la verginità è
condizione di possibilità per potersi donare liberamente e gratuitamente e non
sotto la dipendenza di un bisogno psichico. La sua indicazione è: Sii
effettivamente libero di donarti.
…e Dio, come entra…?
Parlando della affettività
l’educatore cristiano usa presentarla come vocazione o chiamata all'amore
rivolta da Dio. Ma l'innamoramento è prima di tutto un accadimento: capita, non
si decide. Innamorarsi di Maria piuttosto che di Monica dipende, tante volte,
da circostanze fortuite. La vocazione non è la fortuna di aver incontrato
l'anima gemella, come se ci fosse una sola persona sulla terra che è adatta per
me. La vocazione non è nemmeno la realizzazione del disegno di Dio su di me,
come se fosse già stato deciso ciò che io devo realizzare e con chi. La
vocazione è l'invito a fare della mia vita un dono, come Gesù. Il resto è tutto
affidato alla nostra libertà e creatività. L’attrazione fisica, il desiderio di
unione e la ricerca di un partner che incominciano ad emergere nel cuore e nel
fisico dell’adolescente non sono soltanto eventi ormonali, ma il sensore che la
vita può essere sviluppata fino al suo massimo livello di incontro amoroso con
un tu al quale farsi dono in modo totale. In altre parole, le tonalità
affettive del desiderio amoroso dicono che il dono della vita, già dato da Dio
alla nascita, può trovare oggi ulteriore sviluppo e compimento. La vocazione
dunque è chiamata a rispondere alle aspettative più profonde del cuore che,
come quello di Adamo, non è stato creato per la solitudine (Gen 2,18). L'insorgere
dell'amore tra due giovani è la prova di aver ricevuto in dono qualcosa di
bello - la vita - che ora va custodito e fatto crescere ulteriormente. Tutto
questo viene identificato nel volto dell'altro che ci ha colpito e che le
coincidenze della vita ci hanno fatto incontrare. Con chi stare e come starci
rimane una partita in mano ai due partecipanti: a loro il compito di capire se
stanno o meno sviluppando ulteriormente il dono della vita. Le indicazioni in
proposito date dal vangelo sono piuttosto determinanti.
Come giudica la nostra cultura la scelta di vivere il fidanzamento in
castità?
Tu cosa ne pensi?
È possibile? Come e perché?
ATTIVITA’ E DINAMICHE
Momento di testimonianze invitando giovani coppie che hanno vissuto il
fidanzamento nella castità, introducendolo con l’invito di Papa Francesco:
“L’amore è casto. Siate casti!”
In mancanza di testimonianze dal vivo, ascoltare quella di Eduardo
Verastegui
FIDANZAMENTO E AMORE NELL’A.T.
Presso i Giudei il matrimonio
legale si compiva, dopo alcun trattative preparatorie, con due procedimenti
successivi, che erano il fidanzamento e le nozze. Il fidanzamento (ebr.
qiddūshīn o ’erūsīn) non era, come presso di noi oggi, la semplice promessa di
futuro matrimonio, bensì era il perfetto contratto legale di matrimonio, ossia
il vero matrimonium ratum: quindi la donna fidanzata era già moglie,
poteva ricevere la scritta di divorzio dal suo fidanzato -marito, alla morte dì
costui diventava regolarmente vedova, e in caso d’infedeltà era punita come
vera adultera conforme alla norma del Deuteronomio, 22,23-24. Compiuto questo
fidanzamento-matrimonio, i due fidanzati-coniugi restavano nelle rispettive
famiglie ancora per qualche tempo, che di solito si protraeva fino a un anno se
la fidanzata era una vergine e fino a un mese se era una vedova: questo tempo
era impiegato nei preparativi per la nuova casa e per l’arredo familiare. Fra i
due fidanzati-coniugi non avrebbero dovuto avvenire, a rigore, relazioni
matrimoniali. Le nozze (ebr. nissū’īn) avvenivano quand’era trascorso il tempo
suddetto, e consistevano nell’introduzione solenne della sposa in casa dello
sposo: cominciava allora la coabitazione pubblica, e con ciò le formalità
legali del matrimonio erano compiute. Generalmente il fidanzamento di una
vergine avveniva quando essa era in età fra i 12 e i 13 anni, ma talvolta anche
alquanto prima: quindi le nozze, in conseguenza di quanto si è visto sopra,
cadevano di solito fra i 13 e i 14 anni. Tale era probabilmente l’età di Maria
all’apparizione dell’angelo. L’uomo si fidanzava fra i 18 e i 24, e perciò questa
doveva essere l’età di Giuseppe.
IL CANTO DELL’AMORE: IL CANTICO DEI CANTICI
L’amore forte e personale cantato
nel Cantico dei cantici ha una dimensione gioiosa, festosa e passionale. Il
mistero dell’attrazione dei sessi viene qui cantato con esuberanza e realismo.
Il Cantico non ci è pervenuto per caso o per errore, come se certe cose non
fossero degne di essere cantate nella Bibbia: l’amore umano, in tutti i suoi
aspetti, fa parte di quella creazione che Dio stesso ha dichiarato "molto
buona e molto bella" (Gen 1,31). Questo testo è un canto nuziale per
celebrare l’amore di due persone chiamate a diventare una carne sola. È stato
scritto per ricordare agli uomini di tutti i tempi cosa significhi l’amore vero,
come Dio l’ha voluto. Questo Cantico ci presenta in modo altissimo l’amore di
Dio per il suo popolo. Se un uomo e una donna arrivano a vibrare con tanta
intensità nell’amore umano, perché non dovrebbero vivere ancora più
intensamente l’esperienza del rapporto con Dio? In queste pagine abbiamo il
canto dell’amore erotico e dell’amore mistico: ambedue sono travolgenti ed
estasianti. Vi invito a leggere questo brevissimo poema dell’amore: è parola di
Dio che ci riguarda tutti! Nel Cantico dei cantici l’altro è amato, non ridotto
ad oggetto. C’è reciprocità. Entrambi esprimono un mutuo possesso e una libera
appartenenza, liberamente e amorevolmente vissuti. E, proprio perché c’è un
vero rapporto personale, l’incontro sessuale non delude. Perché è espressa
tanta gioia nell’amore sessuale? La risposta forse è semplice. Perché tutti e
due offrono amore e non lo pretendono e in questo modo si arricchiscono a
vicenda invece di defraudarsi. L’amore presentato dal Cantico è dialogo,
comunione personale, fusione di affetti, dono reciproco di tutto se stessi. È
un amore sensuale e terrestre, pieno di poesia e di dono senza possesso ed
egoismo. È un amore pieno e totale, ma vissuto in libertà, con un atteggiamento
di attesa... È già un amore purificato ed elevato.
La Parola di Dio ci parla della bellezza dell’amore in una coppia:
siamo capaci anche noi di contemplare questa bellezza, di stupirci per
la grandezza del suo significato e quindi di viverlo secondo il progetto di
Dio?
ATTIVITA’ E DINAMICHE
Si potrebbe proporre agli
adolescenti di preparare un momento di preghiera per i fidanzati o di vivere
insieme una cerimonia per la Promessa di una coppia.
Ascoltare e commentare insieme il
testo della canzone: S
ei un pensiero speciale di Eros
Ramazzotti
Lasciati andare all’idea
che niente e nessuno ci porterà
via.
Questo incredibile amore
che insegue le stelle e rinasce
col
sole.
Un incontro di sguardi
un respiro profondo
poi lasciarsi portare
dal vento.
Non è soltanto poesia
ma e la tua vita
che avvolge la mia
un’alchimia naturale
che rende perfetto
anche un giorno normale.
Ed io come uomo
ti proteggerò
dandoti il meglio che ho.
Apro le ali
a una nuova esistenza
che voglio passare con te.
Mentre mi accorgo
che nulla ha più senso
se adesso il tuo abbraccio
non c’è.
Sei un pensiero speciale,
emozione e colore.
Sei una notte orientale
la mia isola nel mare.
Lasciati cullare dall’idea
che è stato il destino
a trovare la via
di due camini diversi
che visto dall’alto
poi erano i nostri.
Un incontro di sguardi
un respiro profondo
per tuffarsi di nuovo
nel mondo.
Apro le ali
a una nuova esistenza
che voglio passare con te.
Mentre mi accorgo
che nulla ha più senso
se adesso il tuo abbraccio
non c’è.
Dietro ai tuoi occhi
c’è un’anima grande
che vibra di pura energia
e sospigne lasciandomi dentro
un calore
che adesso non va più via.
Sei un pensiero speciale,
emozione e colore.
Sei una notte orientale
la mia isola nel mare.
Lasciati andare all’idea
che niente e nessuno ci porterà
via.
Questo incredibile amore
che insegue le stelle e rinasce
col
sole,
rinasce col sole.
PREGHIERA
Nel mio cuore, o
Signore,
si è acceso l'amore
per una creatura
che anche tu conosci
ed ami.
Ti ringrazio di
questo dono
che mi inonda di una
gioia profonda,
mi rende simile a te
che sei l'Amore,
e che mi fa
comprendere il valore
della vita che mi hai
donato.
Fa' che io non sciupi
questa immensa ricchezza
che mi hai messo nel
cuore:
insegnami che l'amore
è un dono
e non può mescolarsi
con nessun egoismo,
che l'amore è puro
e non può stare con
nessuna bassezza,
che l'amore è fecondo
e deve fin da oggi
produrre una nuova vita
in me e in chi mi ha
scelto.
Ti prego per chi mi
aspetta e mi pensa,
per chi mette in me
tutto il suo avvenire;
rendici degni l'uno
dell'altro.
Preparaci al
matrimonio,
alla sua grandezza,
alle sue responsabilità,
perché le nostre
anime e i nostri cuori
siano fin d'ora uniti
nello stesso amore.
(G. Belotti, In
cammino… verso il matrimonio cristiano)
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