lunedì 31 luglio 2023

VADEMECUM ACCOGLIENZA DEI PICCOLI AMBASCIATORI DI PACE


LINEE PROGRAMMATICHE GRUPPI D’ACCOGLIENZA 2023

 

1     - PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA

1.1     - Introduzione

 Il mondo della accoglienza e solidarietà organizza ogni anno un Programma estivo, nei mesi di luglio e agosto, per le bambine e i bambini saharawi che vivono nei campi profughi in territorio algerino nella provincia di Tindouf: Accoglienza estiva dei Piccoli Ambasciatori di Pace 

Il rinnovo di tale Programma umanitario è tanto più significativo quanto più lontane si sono fatte le percezioni di una catastrofe avvenuta nel 1975 ma le cui conseguenze, per tantissime persone vulnerabili, durano purtroppo tuttora.

 

Il Programma si rivolge a volontari locali, alle associazioni e agli enti locali in grado di mettere a disposizione, anche sotto forma di risorse finanziarie, strutture di accoglienza e di ricreazione, mezzi di trasporto, attività di animazione, iniziative ludiche, culturali e sportive, occasioni di incontro tra i bambini ospitati e la società civile e le istituzioni italiane.

 

Questo Programma è frutto di un’esperienza ultratrentennale, chiediamo a tutti i partecipanti di contribuire a migliorarlo segnalandoci problemi, inconvenienti, suggerimenti, nuove idee. Al termine del soggiorno e in vista del programma per il prossimo anno si terrà un incontro di valutazione in cui tutti i nostri partner saranno invitati a discutere delle principali problematiche emerse durante l’esperienza ed a proporre e concordare nuove soluzioni per migliorare negli anni successivi.

 

Il presente Manuale vuole sintetizzare i diversi aspetti dell'accoglienza ed è diretto a tutti coloro che, associazioni, enti locali, volontari e famiglie promuovono e sono coinvolti nel Programma.

 

2      -    FINALITÀ E METODOLOGIE DEL PROGRAMMA

 

2.1  - Gli scopi del Programma

Gli obiettivi prioritari del Programma sono:

        offrire ai bambini saharawi la possibilità di riposo e svago dopo la fine dell’anno scolastico, quando ai campi il caldo diventa torrido;

        consentire ai bambini un’apertura sul mondo esterno e su realtà nuove e diverse, senza per questo provocare un’alienazione dalla propria cultura e dalla propria appartenenza nazionale;

        offrire attività ricreative, culturali, sportive e artistiche tali da permettere la maturazione della personalità dei bambini;

        offrire la possibilità del monitoraggio sanitario in un clima di affetto dell’intera comunità solidale che contribuisce alla iniziativa;

        favorire la conoscenza della realtà dell’infanzia saharawi, profondamente segnata da una esperienza difficile come quella di essere costretti in un campo profughi nel deserto, da parte dell’opinione pubblica, del mondo dell’informazione, della società civile e delle istituzioni italiane;

        assumere responsabilità concrete nei confronti di un fenomeno che non deve essere delimitato disinformazione come quelli attuali.

 

Il Progetto “Piccoli Ambasciatori di Pace” non è rivolto a dare risposte a casi sanitari, né per adulti per bambini, per questi casi ci sono dei progetti specifici che prevedono l’accompagno genitoriale e risorse economiche e logistiche adeguate a copertura dell’intero percorso sanitario (anche se di lungo degenza), nessun partner può utilizzare il progetto per dare soluzione a casi sanitari conclamati, per la gestione di questi casi c’è l’accordo della cooperazione internazionale necessaria da attivare per lo scopo.

 

2.2  - Le modalità del Programma

Rete Saharawi, in collaborazione con la Rappresentanza in Italia del Fronte Polisario, sulla base delle richieste e degli impegni dei gruppi e degli enti locali predispone l’arrivo dei bambini e dei loro accompagnatori in Italia per il periodo di luglio-agosto secondo le date che verranno concordate in funzione dei tempi necessari per le domande di visto, il deposito impronte per i passaporti individuali (necessari oltre i 12 anni), le condizioni logistiche riguardanti il trasferimento dai campi profughi in Italia e il relativo ritorno.

 

Rete Saharawi è il referente di tali richieste presso le istituzioni saharawi. Non sono previste partecipazioni al di fuori dei criteri di assegnazione che mirano a garantire il diritto dei bambini in base a precise priorità (sanitarie, sociali ecc.), saranno accolte solo richieste individuali o di gruppi che corrispondano ai criteri di integrità del processo di selezione previsto dal presente Programma, che prevede anche l’opportuna priorità all'accoglienza di gruppi di bambini diversamente abili o con particolari patologie.

 

Il programma di accoglienza agisce nel pieno rispetto della normativa italiana e internazionale in materia di tutela dei diritti e dell’infanzia, ed in tal senso intende porre anche un’attenzione particolare alla selezione degli accompagnatori dei minori, che sono parte integrante del Programma e responsabili verso il Fronte Polisario per i minori a loro affidati, Gli accompagnatori devono poter svolgere il proprio ruolo di facilitatori e tutori laddove ve ne siano le condizioni, potrà essere utile coinvolgere volontari di madrelingua araba presenti a diverso titolo in Italia, non già in sostituzione degli accompagnatori, ma per rendere più fruibile lo scambio delle informazioni nelle attività programmate.

 

I gruppi e le Associazioni, supportando gli Enti locali, devono programmare il soggiorno dei bambini in loco, in modo tale da prevedere tutti gli aspetti logistici, in particolare tutte le spese per il soggiorno ed i necessari esami sanitari dei bambini e degli accompagnatori, il piano delle attività ricreative e di sensibilizzazione, l'organizzazione del personale per l'accoglienza.

 

2.3  - I principi ispiratori del Programma

Il Programma mira, tra le altre cose, a garantire una esperienza di conoscenza culturale mutua preservando la personalità, il legame familiare, la cultura, la lingua, la religione dei minori saharawi. I modi di accoglienza, i programmi di attività dovranno dunque essere attenti e pronti a cogliere le esigenze particolari che derivano dalla diversa appartenenza dei bambini saharawi e dei loro accompagnatori rispetto alla società italiana che li accoglie, in questo modo il contatto con la nostra realtà non comporterà traumi culturali per la personalità dei bambini ma garantirà una esperienza ricca di arricchimento.

 

Trattandosi di bambini in età e condizioni particolari, le preoccupazioni maggiori nella realizzazione del programma devono tenere conto della cultura del popolo di origine del bambino.

 

I bambini saharawi hanno una cultura

 

L’ occupazione del territorio del Sahara Occidentale da parte del Marocco, lo stato di guerra con il Marocco, le condizioni di vita in campi profughi che si trovano in pieno deserto in territorio algerino, le conseguenti implicazioni sul piano delle attività economiche hanno reso difficile e precaria non solo l’esistenza materiale ma anche quella sociale e culturale del popolo saharawi.

 

Malgrado ciò il popolo saharawi ha compiuto enormi sforzi per conservare ed arricchire la cultura tradizionale aprendola alla conoscenza delle molteplici esperienze formative. Anche per questo il Fronte Polisario chiede alle Associazioni nazionali nei diversi paesi di promuovere i soggiorni estivi e nello stesso tempo di poter consentire a tutti i bambini di riprendere le normali attività scolastiche ed educative nella propria patria.

 

L’accoglienza deve essere attenta a rispettare la cultura nei suoi diversi aspetti, avendo attenzione e rispetto per le abitudini alimentari, comportamentali o comunque di consumo che difficilmente i bambini potranno riprodurre al ritorno ai campi.

 

Più in generale una cura particolare dovrà essere data al rischio di insorgere di bisogni indotti che possano rendere più difficile il reinserimento del bambino nella realtà dei campi dove anche i bisogni più elementari, a volte, sono soddisfatti in condizioni di grande precarietà.

 

I bambini saharawi hanno una patria


In qualunque situazione vivano, i bambini saharawi si riconoscono in una sola patria.

 

In nessun caso i soggiorni estivi, anche ripetuti, dovranno essere parti di un progetto di stabile di inserimento di minori saharawi nella società italiana.

 

Il soggiorno estivo può essere occasione per rappresentare ai volontari delle associazioni la realtà che vivono i bambini saharawi, la problematica del proprio popolo, il messaggio di pace che portano con sé.


3     - PARTNER DEL PROGRAMMA

3.1  Enti gestori del programma

 

1)  MINISTERO DELLA GIOVENTU’ E DELLO SPORT DELLA RASD.

2)  RAPPRESENTANZA IN ITALIA DEL FRONTE POLISARIO

3)  ASSOCIAZIONI ITALIANE CAPOFILA DI PROGETTO E I LORO PARTNER LOCALI

4)  MINISTERO DEL LAVORO ITALIANO ATTRAVERSO LA DIREZIONE GENERALE PER L’ IMMIGRAZIONE E LE POLITICHE DI INTEGRAZIONE

5)  AMBASCIATA ITALIANA IN ALGERIA E AMBASCIATA ALGERINA IN ITALIA

6)  RETE SAHARAWI

 

3.2  - I compiti dei gestori del programma

1)  MINISTERO DELLA GIOVENTU’ E DELLO SPORT DELLA RASD

 

Il Ministero della Gioventù della RASD che è il promotore del progetto internazionale, si occupa in primis della selezione dei bambini e degli accompagnatori e del rapporto con le famiglie; della richiesta e dell’elaborazione di tutti i documenti di viaggio (visti, passaporti, registrazione impronte digitali accompagnatori e minori), della presa in carico dei bambini dalle famiglie e del trasporto degli stessi all’ aeroporto nonché dell’assistenza aeroportuale sia alla partenza che al rientro ad Algeri e a Tindouf. Oltre alla gestione degli eventuali imprevisti come ad esempio interventi sanitari urgenti o ritardo del volo dall’Italia e perdita della coincidenza per Tindouf.

 

2)  RAPPRESENTANZA IN ITALIA DEL FRONTE POLISARIO

 

la Rappresentanza del Fronte Polisario in Italia si occupa in primis della reperibilità di realtà disponibili ad accogliere i bambini, della mediazione tra le istituzioni saharawi e le associazioni italiane e della mediazione tra le istituzioni italiane e le associazioni che ospitano. È suo compito l’accettazione e la validazione delle domande presentate dalle associazioni e garantisce il rispetto degli accordi tra le istituzioni saharawi e le associazioni italiane.

La rappresentanza del Fronte Polisario in Italia può visitare i bambini ospiti delle varie realtà anche senza preavviso e garantisce la propria presenza in occasione degli incontri istituzionali durante la permanenza dei bambini. Infine interviene per la soluzione di eventuali difficoltà e/o imprevisti durante il soggiorno dei bambini in Italia e può revocare la possibilità di accogliere i bambini ad associazioni non adempienti.

 

3)  ASSOCIAZIONI ITALIANE CAPOFILA DI PROGETTO E I LORO PARTNER LOCALI

 

È compito delle associazioni capofila e dei partner locali di progetto a loro collegati:

-  l’ospitalità (da soli o in collaborazione con i partner locali) per l’intero periodo di luglio-agosto, di gruppi composti da 10 bambini e da due accompagnatori adulti saharawi;

-  la copertura finanziaria per il pagamento delle quote individuali (per ciascun bambino ed accompagnatore) determinati centralmente dal sistema di accoglienza

-  il reperimento di strutture di accoglienza e di ricreazione e di mezzi di trasporto adeguati (in proprio o mediante convenzione);

-  organizzare attività di animazione, culturali e sportive, occasioni di incontro tra i bambini saharawi e la società civile e le istituzioni italiane;

-  organizzare i controlli medici: vedere allegato 1 alla fine del vademecum

-  assicurare il rispetto delle norme imposte dalla legislazione sui minori stranieri e di quelle relative all’ingresso e al soggiorno dei cittadini stranieri in Italia.

 

4)  MINISTERO DEL LAVORO ITALIANO ATTRAVERSO LA DIREZIONE GENERALE PER L’ IMMIGRAZIONE E LE POLITICHE DI INTEGRAZIONE



E’ compito della Direzione Generale accreditare presso il Sistema Informativo Minori Accolti tutte le associazioni capofila di progetto.

Una volta che sia stata accreditata l’associazione capofila, la Direzione Generale rilascia il Nulla Osta al progetto dopo aver ricevuto e validato tutti i vari passaggi necessari all’approvazione del progetto. Una volta rilasciato il nulla osta, durante il periodo dell’ospitalità, è compito della Direzione Generale vigilare sulla effettiva regolarità dello svolgimento dell’ospitalità sia dal punto di vista amministrativo che pratico, per cui sono possibili visite ispettive da parte dei funzionari ministeriali presso le associazioni ospitanti.

5)  AMBASCIATA ITALIANA IN ALGERIA

 

Concede i visti necessari ai minori e agli accompagnatori saharawi per l’ingresso in Italia attraverso i progetti di accoglienza autorizzati dal Ministero del Lavoro Italiano

4  - Gestione pratica del progetto

 

4       - ACCREDITAMENT

Il primo passo consiste nell’inviare alla Rappresentanza del Fronte Polisario in Italia la domanda di accreditamento presso il Ministero della Gioventù della RASD con copia dello Statuto e indicazione del legale rappresentante dell’associazione, con copia di un suo documento. Tale documentazione va inviata solo la prima volta mentre la richiesta di accoglienza va rinnovata ogni anno.

Il Ministero della RASD autorizza l’accoglienza del numero di bambini richiesto e invia l’accordo con l’associazione che ha durata di un anno. Va ricordato che sono le Autorità algerine che consentono ai bambini e agli accompagnatori la possibilità di viaggiare tramite il rilascio dei passaporti.

Il secondo passo, solo per l’associazione capofila del progetto, è l’accreditamento presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in Italia.

Tale accreditamento avviene con il deposito di una domanda e copia dello Statuto dell’associazione, dell’indicazione del legale rappresentante con copia di un suo documento di identità e, dell’accordo con il Ministero della Gioventù della RASD.

Ogni anno andranno eventualmente confermate e/o modificate le informazioni sull’associazione.

 

5        - LA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE DEL PROGETTO

 

Una volta accreditata l’associazione capofila presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il progetto accoglienza andrà depositato entro 70 giorni dall’arrivo previsto dei bambini al SIMA (Sistema Informativo Minori Accolti) e andranno seguite le istruzioni della piattaforma per l’ottenimento del nulla osta, essenziale per il rilascio del visto da parte dell’Ambasciata Italiana ad Algeri sia per i bambini che per gli accompagnatori.

L’associazione capofila dovrà produrre:

-  la certificazione di idoneità di tutte le strutture che ospiteranno i bambini,

-  la certificazione dell’iscrizione dei bambini al SSN e/o la stipula di un’assicurazione sia sanitaria che per la responsabilità civile.

-  il nulla osta, rilasciato dalle questure competenti per il territorio, per le famiglie accoglienti e per i volontari che accudiscono i bambini.

 

In questa fase è necessaria la massima disponibilità da parte delle associazioni che partecipano al progetto a fornire all'associazione capofila tutta la documentazione necessaria nei tempi indicati da quest’ultima.

La richiesta viene esaminata dal Ministero passo dopo passo, attraverso l’approvazione dei vari documenti da inviare nelle varie fasi del processo di richiesta e dura alcune settimane.

Al termine viene emesso un nulla osta all’associazione capofila per l’organizzazione del progetto, inviato in copia all’ ambasciata italiana di Algeri che potrà quindi emettere i visti necessari.

 

 

6       - LA FORMAZIONE E L’ INFORMAZIONE PER CHI ACCOGLIE

 

I responsabili del settore accoglienza delle varie associazioni, dopo aver raccolto le richieste di ospitalità, provvederanno a stilare le liste opportune secondo le direttive di legge. Questa fase organizzativa vede i vari soggetti coinvolti, impegnati su due fronti di carattere burocratico amministrativo, quello italiano e quello algerino, ma prevede anche l’inizio di una fase di informazione e di formazione verso chi ha deciso di ospitare i bimbi.

Questa fase è essenziale per garantire il miglior soggiorno possibile ai bambini.

Diventa quindi necessario che i gruppi accoglienti svolgano un ruolo attivo e di proposta, partecipando agli incontri organizzati territorialmente.

Riflettete sulla complessità e sulla vastità di questo progetto, sul gran numero di implicazioni necessarie e correlate. Vi renderete conto che, nonostante le apparenze che a volte inducono a pensare al contrario, è essenziale un’attenta analisi preliminare, una fase di riflessione operativa, una fase di attenta gestione pratica.

Tutto ciò significa un lavoro organico di gruppo, una distribuzione di compiti, l’individuazione di obiettivi attraverso i necessari strumenti, una capacità di verifica costante e continua.

Poiché il nostro progetto è rivolto a bambini comprenderete con facilità quali esigenze di serietà dobbiamo porre alla base dei nostri atteggiamenti.

 

L’ ingresso di nuovi componenti in un sistema di relazioni personali, per quanto limitato nel tempo, altera sensibilmente le regole del normale equilibrio conosciuto. Tutto il complesso delle relazioni interne ed esterne ne risentirà, al punto che sarà necessario rimodellare con elasticità e capacità di adattamento il modello di relazione.

Sarà necessario tenere presente che ospiteremo minori di cultura, lingua, tradizioni ed abitudini totalmente diverse dalle nostre, che i nostri ospiti hanno comunque un proprio habitat nel quale faranno ritorno al termine dell’esperienza e che questi legami non vanno intaccati.

Non dovrete stupirvi se vi accorgerete che i bimbi hanno ricevuto una scarsa preparazione per affrontare questa situazione, per cui alcuni atteggiamenti, soprattutto nei primi giorni, vanno compresi perché dovuti essenzialmente al brusco allontanamento dal loro normale contesto quotidiano.

Questa fase, propedeutica alla reale accoglienza, è fondamentale per costruire in modo chiaro gli scopi che motivano l’adesione al progetto.

Sarà quindi necessario partecipare ad una serie di incontri e di discussioni che verranno organizzati allo scopo di puntualizzare gli aspetti organizzativi e gestionali del progetto durante la sua preparazione, ma soprattutto mirati alla preparazione dei soggetti che potranno affrontare evenienze e situazioni prevedibili, qualora siano legate alle esperienze fatte, oppure meno preventivabili se strettamente connesse alle contingenze.

 

Questo percorso viene affrontato soprattutto attraverso le tappe seguenti:

 

-       Primi contatti con i partecipanti al progetto.

-       Periodo previsto FEBBRAIO / MARZO


 

   Presentazione del progetto

-       Informazioni di massima sulla fase del progetto

-       Dibattito e discussione libera

 

-       Ulteriori contatti con i partecipanti al progetto.

-       Periodo previsto APRILE /MAGGIO

-       Informazioni puntuali sulla fase del progetto

-       Dibattito e discussione libera

 

-       Incontri specifici organizzati con l’assistenza diretta dei responsabili dell’associazione e di altre realtà che già hanno dato vita a progetti analoghi (se giudicati necessari)

-       Periodo previsto GIUGNO

-       Discussione comune sulle esigenze che emergono

 

7       - L’ ARRIVO E LA PARTENZA

 

Sarà interamente curato dai gruppi accoglienti il trasporto dei bimbi da e per l’aeroporto di arrivo e la sede di svolgimento del progetto, dove sarà materialmente organizzato l’affido.

Il gruppo dei volontari riceverà i bimbi all’arrivo in aeroporto, assicurando l’espletamento delle necessarie pratiche burocratiche.

 

La partenza costituisce un momento delicato dovuto al clima di commozione che normalmente si accompagna alla situazione. Nondimeno è necessario essere consapevoli che i bimbi tornano alla loro vita e quindi bisogna vivere questo momento con calma e serenità. Anche in questo caso saranno i volontari dei gruppi a portare i bimbi all’aeroporto assicurando il disbrigo delle formalità necessarie e l’imbarco sull’aereo.

 

Raccomandiamo che siano RIGOROSAMENTE rispettate le indicazioni sul bagaglio dei bimbi. In ogni caso il bagaglio da stivare non potrà eccedere i 25 Kg, quello a mano 7 Kg.

E’ anche importante considerare che il sentimento di generosità per essere efficace deve corrispondere ai bisogni dei bambini.

Quando confezionate i bagagli ricordate che il suo contenuto deve essere commisurato alla situazione del paese di provenienza del bimbo facendovi guidare da criteri di utilità e praticità.

A titolo di esempio ricordate che le calzature, i capi di abbigliamento ed il materiale scolastico ai campi non va mai sprecato.


8      - GLI ACCOMPAGNATORI


Tutti i gruppi di bambini, in un rapporto di 2 a 10, sono accompagnati da due adulti per i quali i gruppi accoglienti devono garantire la possibilità di esercitare la propria funzione.

Per le particolarità proprie dell’accoglienza in gruppo, è essenziale che l’accompagnatore viva inserito nel gruppo di minori, sia perché, essendo della stessa provenienza ne ha una buona conoscenza, sia perché in qualsiasi momento i minori devono avere a disposizione una persona in cui riconoscersi e della quale riconoscono l’autorità.

Infatti gli accompagnatori sono i referenti ufficiali del gruppo e il loro trattamento non deve essere difforme da quello dei minori per vitto, alloggio, vestiti, problemi sanitari anche solo di routine.

Devono poter comunicare in ogni momento con i bambini assegnati al loro progetto e con le loro famiglie per cui ogni accompagnatore ha diritto ad una scheda telefonica italiana con ricariche e cio al fine sia di contattare le famiglie dei bambini nei campi sia di essere sempre reperibile da parte delle associazioni e dalla Rappresentanza del Fronte Polisario in Italia. Hanno diritto al rispetto dei rituali della loro cultura e della loro religione e quindi va loro fornito un fornellino per il the, un tappeto per la preghiera e vanno rispettate le festività religiose se capitano durante il periodo di accoglienza. Il loro coinvolgimento deve metterli in condizione di poter seguire costantemente l’evoluzione della situazione del gruppo.

Essi sono gli interpreti del gruppo, e questa funzione non deve essere intesa come traduttori, ma soprattutto come interpreti dei sentimenti, delle sensazioni, degli stati d’animo e del rapporto che si viene a creare tra i volontari e il bambino. Eventuali traduttori linguistici che possono essere attivati nella situazione pratica dovranno comunque tenere sempre in debito conto il ruolo di responsabilità dell’accompagnatore ufficiale.

Essi sono infatti i responsabili ufficiali del gruppo a loro affidato, ne custodiscono il documento di riconoscimento valido e rispondono del gruppo affidato nei confronti delle Autorità del loro paese. Ad essi VIENE GARANTITO un piccolo contributo di sostegno che garantisca una dignitosa autonomia basato su un equo trattamento a livello nazionale.

Tale contributo va corrisposto in forma univoca all’inizio del soggiorno in modo da poter conferire ad essi una minima capacità di spesa durante il soggiorno.

La determinazione e l’entità di tale compenso viene fissata anno per anno in accordo con la Rappresentanza tenendo in considerazione le risorse che il movimento ha per affrontare questo contributo.

Al rientro nei campi è dovere degli accompagnatori segnalare e documentare alle famiglie le condizioni e gli eventuali trattamenti sanitari da continuare a seguire ed in ultimo relazionare al Ministero della Gioventù le eventuali difficoltà incontrate. Gli accompagnatori ricevono una adeguata e continua formazione da parte della Rappresentanza del Fronte Polisario in Italia e del Gruppo di Lavoro “Telefono-Casa” che garantisce l’opportuna conoscenza della iniziativa e di quanto occorra per svolgere il proprio compito sia in termini culturali che legali/disciplinari. .

 

 

9       - IL PROGRAMMA SANITARIO


I bambini che verranno a trascorrere il soggiorno presso di noi, tranne gruppi o singoli appositamente identificati, non risultano affetti da alcuna malattia al momento della partenza. Possiamo prevedere per esperienza trascorsa e diretta che potremmo trovarci di fronte a problemi di carattere odontoiatrico o comunque a problemi legati a pregresse condizioni igienico-sanitarie.

Non sono accompagnati da una scheda sanitaria di carattere personale. E’ opportuno che chi accoglie i bambini si attivi per permettere alcuni esami di carattere sanitario necessari per la continuità del progetto e per cogliere l’occasione di poter effettuare un check up impossibile nei campi da cui provengono.

Qualora si riscontrassero anomalie particolari si prenderanno gli opportuni accordi con le autorità sanitarie saharawi e le famiglie di riferimento per decidere le strategie e le modalità di intervento.

Si invitano quindi tutti i gruppi a svolgere una visita pediatrica completa nei primi giorni di permanenza del bambino, allo scopo di verificarne lo stato generale e di prescrivere eventuali visite necessarie nel tempo a disposizione.

I gruppi accoglienti dovranno mobilitarsi per garantire una serie di visite e di screening, preferibilmente nei primi periodi dell’accoglienza, atti a verificarne le condizioni fisiche essenziali, a raccoglierne i risultati in modo ordinato per ogni minore e accompagnatore e a consegnare tale documentazione all’accompagnatore, in modo che possa tradurla in lingua araba e consegnarne copia alla famiglia di origine al ritorno ai campi.

La lista degli esami essenziali è disponibile come allegato in calce a questo documento.

Se si renderanno necessari approfondimenti o cure, i gruppi accoglienti se ne faranno carico, inserendo le informazioni nel fascicolo sanitario di ogni minore o accompagnatore.

 

10    - INCIDENTI, INFORTUNI, MALATTIE


In caso di malattie è necessario fare ricorso alla struttura sanitaria che provvederà alle cure e agli accertamenti necessari. Ricordate infatti che il bimbo o è titolare di tesserino sanitario e gode quindi delle prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale è in grado di offrire o è coperto da apposita assicurazione sanitaria. Nondimeno è necessario che in caso di malattia siano immediatamente informati sia il referente associativo sia l'accompagnatore saharawi di riferimento del minore. Per quanto riguarda incidenti ed infortuni è chiaro che la prevenzione migliore nasce dalla cura costante dei bambini e dall’attenzione ad evitare situazioni di pericolo. In particolare vi invitiamo a prestare molta attenzione a tutte le problematiche legate al traffico automobilistico in considerazione del fatto che questi bimbi provengono quasi sempre da aree a intensità di traffico praticamente nulla.

In caso di incidente o infortunio fate sempre riferimento alla struttura ospedaliera che provvederà alle terapie necessarie.

Una volta prestato il primo soccorso è necessario avvisare il referente dell’associazione e l’accompagnatore allo scopo di poter assicurare nel più breve tempo possibile tranquillità al minore e la possibilità di una maggiore comprensione e di dialogo.

Qualora necessario sarà compito del gruppo aprire la pratica assicurativa, comunicare la situazione eventualmente all’associazione capofila e alla Rappresentanza. Ricordate sempre che, salvo casi di estrema urgenza, sono solamente i genitori dei minori ad esercitare la potestà e le autorizzazioni necessarie a qualsiasi intervento. Se vengono sostenute spese in relazione all’incidente esse dovranno essere documentate al fine di poterne ottenere il rimborso da parte delle assicurazioni.

 

 

11     - INFORMAZIONI SULL’ALIMENTAZIONE

I bambini hanno abitudini alimentari diverse dalle nostre per cui tenete conto che può essere necessario un periodo di adattamento per vincere alcune riserve sulla nostra dieta. In ogni caso tenete presente che nei paesi a religione islamica è proibito il consumo di carne di maiale.

La bevanda diffusa al pasto è il thè oppure i succhi di frutta, e l’acqua.

Ricordate che i bambini hanno l’abitudine di consumare un piatto unico per cui fate attenzione che non si esageri col primo piatto, oppure presentate in tavola tutte le pietanze disponibili e preferibilmente semplici.

L’esperienza di questi anni conferma una certa golosità verso la frutta in genere, per cui in alcuni casi è necessario stare attenti ad alcuni eccessi.

Ricordate comunque che ogni bimbo è diverso ed ha gusti diversi per cui cercate di rispettare i suoi gusti personali e non preoccupatevi se nei primi giorni dimostra una certa inappetenza che è probabilmente dovuta alla diffidenza verso una cucina molto elaborata e complessa come la nostra. In generale durante il soggiorno l’alimentazione dovrà essere varia, genuina, ricca di cibi freschi e di proteine vegetali e animali evitando il più possibile i cibi conservati, in scatola e comunque additivati. Una dieta corretta ed equilibrata è una componente essenziale del progetto di accoglienza, i bimbi provengono da una situazione alimentare costituita da cibi conservati e scarsi nella maggioranza dei casi.



12    - ULTERIORI INDICAZIONI PRATICHE


Ricordate che il popolo Saharawi è di religione islamica, per cui vi chiediamo di non esercitare alcuna forzatura di carattere religioso che potrebbe mettere a disagio il bambino.

Ricordate sempre che i bambini non possono lasciare il territorio Italiano per nessun motivo e che sono titolari di un permesso di soggiorno registrato presso la questura della Provincia di residenza del gruppo ospitante. Eventuali spostamenti devono quindi essere preventivamente condivisi con il referente del progetto che deve garantire sempre la reperibilità del minore sia verso la questura che verso il Comitato Minori del Ministero del Welfare.

I gruppi dovranno essere disponibili ad accettare e comprendere eventuali contrattempi o disagi che possano insorgere a livello organizzativo. Le difficoltà e la mancanza di certezze su alcuni passaggi che possono essere messi in discussione o modificati senza alcun preavviso è tipica dei rapporti al momento esistenti a causa di un quadro geopolitico in costante evoluzione.

Si ricorda alle Associazioni, ai suoi volontari così come agli accompagnatori che è necessario mantenere estrema attenzione nella eventuale pubblicazione on-line di foto e video riguardanti i minori accolti. È giusto che le associazioni possano documentare il progetto di accoglienza anche come riscontro ai volontari e donatori che durante l’anno lavorano per raccogliere i fondi necessari alla buona riuscita del progetto, ma non occorre mai dimenticare le comuni regole della privacy, ponendo una particolare attenzione al rispetto del decoro, alla reputazione ed al rispetto dei minori

5     - LA COSTITUZIONE DEL GRUPPO DI ACCOGLIENZA

 

Si attribuisce grande importanza al lavoro e alle funzioni svolte da gruppi di accoglienza aderenti al programma “PICCOLI AMBASCIATORI DI PACE SAHARAWI”.

Attraverso di essi si svolge tutta l’accoglienza a favore dei piccoli ospiti in un clima di grande affetto e partecipazione.

Per favorire la formazione e la diffusione di questa esperienza vi invitiamo ad adottare questi criteri:

 

-       Contatto e coinvolgimento dell’Istituzione Amministrativa locale

-       Rispetto e adeguamento alle condizioni territoriali

-       Verifica delle condizioni minime essenziali relativamente ai volontari impiegati e ai locali destinati all’ accoglienza

 

 

5.1           - CONTATTO E COINVOLGIMENTO DELL’ ISTITUZIONE AMMINISTRATIVA LOCALE

 

Obiettivo del nostro progetto è quello che i nostri piccoli ospiti diventino protagonisti locali di un’operazione di solidarietà diretta che ha molte implicazioni ma un messaggio immediato e percepibile: la verifica tangibile e non mediata di una azione di solidarietà che produce subito i risultati promessi, una mutua conoscenza senza barriere e filtri.

Questo valore, immediatamente percepito, arriva a coinvolgere in forma progressiva l’intera comunità per cui l’Ente Locale DEVE esserne partecipe, nella forma e nel modo che sceglierà, a testimonianza dell’alto valore morale della scelta della comunità di partecipare al progetto.



La misura del coinvolgimento economico e organizzativo non rispetta parametri o richieste prefissate, essa deve essere valutata sul campo sulla base delle condizioni esistenti, per cui presenta variabilità enormi caso per caso, ma quand’anche essa fosse limitata al solo patrocinio e le condizioni di fattibilità fossero assicurate solamente dai volontari coinvolti, essa avrebbe un valore morale e istituzionale fondamentale.

5.2           - RISPETTO E ADEGUAMENTO ALLE CONDIZIONI TERRITORIALI


Il programma delle associazioni locali si basa sulle condizioni locali proprie e tipiche del territorio. Per questo, nell’ambito degli obiettivi elencati in questo progetto, esso viene offerto in condizioni di massima elasticità; non poniamo pregiudiziali particolari o di appartenenza o di orientamento.

L’associazione considererà quindi proposte di disponibilità di qualsiasi tipo, siano esse provenienti da singoli cittadini, da singole organizzazioni, da situazioni miste di cittadini e organizzazioni, oppure da più organizzazioni, ecc.….

Qualsiasi proposta sorga dal territorio, indotta o spontanea, capace di rispondere da un punto di vista organizzativo alle condizioni minime di sussistenza e ispirata ai principi e agli obiettivi di solidarietà attiva presenti in questo manuale verrà valutata e, una volta giudicata rispondente a quanto sopra, accettata positivamente.

 

5.3           VERIFICA DELLE CONDIZIONI MINIME ESSENZIALI RELATIVAMENTE AI VOLONTARI IMPIEGATI E AI LOCALI DESTINATI ALL’ACCOGLIENZA


Una volta esauriti i presupposti di cui sopra esistono comunque situazioni logistiche minime di cui tenere conto:

 

-       sede fisica del progetto

-       numero di volontari sufficiente

-       identificazione di un responsabile

-       programma di gestione dei pasti

-       programma di gestione lavanderia

-       capacità di trasporto

-       budget economico e piano dei ricavi

 

5.3.1      SEDE FISICA DEL PROGETTO

 

Il soggiorno dei nostri ospiti dovrà ruotare attorno ad una sede capace di rispondere a questi requisiti:

-       attestazione di idoneità rilasciata da responsabile comunale o privato

-       spazi dormitorio per i minori e per gli accompagnatori preferibilmente separati

-       spazi per la gestione della colazione del mattino

-       spazi per la gestione dei pasti (se previsti in sede)

-       spazi coperti per la gestione del tempo libero

-       spazi aperti ma recintati per la gestione di attività all’ aperto

-       servizi igienici adeguati al gruppo

-       dotazione di strumenti per la gestione del tempo libero

Per questo scopo vengono quindi utilizzate le scuole, normalmente chiuse durante il periodo estivo, oppure le palestre opportunamente attrezzate allo scopo, oppure qualsiasi altra soluzione capace di rientrare nei requisiti esposti.

 

5.3.2     NUMERO DI VOLONTARI SUFFICIENTE

Appare ovvia la necessità che il Gruppo possa appoggiarsi ad un numero di volontari sufficiente a garantire i servizi necessari. Tale numero non è quantificabile in modo preciso perché le dimensioni stesse del gruppo, del numero dei minori ospitati e quali servizi siano da erogare o quanti siano stati reperiti all’esterno rappresentano situazioni capaci di modificare in modo sensibile la valutazione numerica dei volontari.

Appare comunque necessario indicare una soglia minima di almeno 8 volontari che possano garantire standard di presenza e di disponibilità sufficiente sia attraverso turni di presenza, sia attraverso una pianificazione e ad una distribuzione dei compiti.

I nominativi dei volontari attivi saranno comunicati alla questura per l’ottenimento del nulla osta specificatamente richiesto per legge.

 

5.3.3    IDENTIFICAZIONE DI UN RESPONSABILE

Chiamiamolo presidente del Gruppo, referente, oppure responsabile, sarà indispensabile identificare una persona che sia l’interfaccia tra gruppo e associazione che accoglie e riferimento dell’intero gruppo sia per quanto riguarda l’organizzazione interna, sia per quanto riguarda le decisioni che sarà necessario prendere di volta in volta durante la vita operativa.

Tale persona deve essere definita all’interno del gruppo stesso senza interferenze esterne.

 

5.3.4         PROGRAMMA DI GESTIONE DEI PASTI

 

La gestione dei pasti può essere svolta in modi svariati e diversi tra loro a seconda delle condizioni tipiche locali.

Qualora ne esistano le possibilità, sia economiche che organizzative, essa può essere completamente o parzialmente terziarizzata.

È importante prevedere, a cura dei volontari presenti, che il momento della colazione mattutina sia consumato sul posto dove i minori vengono ospitati perché un’altra soluzione comporterebbe fin dall’inizio un forte dispendio di energie sul piano logistico.

Qualora si intenda preparare i pasti con personale volontario direttamente nella struttura di ospitalità e’ necessario che esistano spazi adeguati sia per la consumazione che per la preparazione, tenendo sempre presente che lo spazio cucina in questo caso deve possedere la certificazione delle autorità sanitarie e quindi rispettare la normativa esistente.

Naturalmente sono possibili forme di gestione mista o parziale e sempre ben accetti possono essere gli inviti che nel periodo festivo possono giungere da associazioni di volontariato o enti che promuovono spesso feste sul territorio.

E’ comunque indispensabile, fin dall’inizio, organizzare un piano gestionale delle attività dei pasti.

 

5.3.5             PROGRAMMA DI GESTIONE LAVANDERIA

 

Analogamente ai pasti è necessario prevedere fin dall’ inizio un sistema di gestione di lavanderia e ripristino dell’abbigliamento intimo e no e della biancheria necessaria.

Anche in questo caso le soluzioni possibili sono molte e variano dalla totale o parziale terziarizzazione alla completa gestione attraverso i volontari del gruppo in uno spettro di ipotesi molto vasto e soprattutto adatto alla situazione organizzativa locale.

È comunque indispensabile, fin dall’ inizio, rendersi conto del problema e quindi organizzarne l’attività.

 

5.3.6            CAPACITA’ DI TRASPORTO

Anche per questa attività valgono molte delle considerazioni precedenti, ma con una certa distinzione. Questa attività infatti non è quotidiana o comunque continua come le precedenti, tuttavia non va trascurata. Sono infatti molteplici le occasioni nelle quali il gruppo intero si deve muovere e in questi casi la soluzione del problema non è semplice.

Molto spesso gli Enti locali costituiscono un aiuto indispensabile per questo problema, oppure è necessario fare affidamento su strutture organizzative di volontariato che di per hanno disponibilità di mezzi di trasporto collettivo.

Una funzione comunque non trascurabile sarà svolta dai mezzi di trasporto propri dei volontari sia come integrazione sia come risposta alla necessità di movimento di poche o singole unità. In ogni caso anche di questa necessità è necessario fare conto nella prima fase organizzativa.

 

5.3.7      BUDGET ECONOMICO E PIANO DEI RICAVI

 

L’ Attività di accoglienza del Comitato deve essere supportata da una capacità di spesa abbastanza rilevante. E’ quindi necessario identificare fin da subito i principali centri di costo e le forme di finanziamento ottenibili allo scopo di portare a termine un’esperienza senza troppe sorprese. Molte attività e centri di spesa potranno essere azzerati o comunque ridotti a piccole entità grazie alle offerte in denaro o in prodotti che il gruppo saprà ispirare. Il centro di costo con il quale è necessario confrontarsi fin dall’ inizio è rappresentato dalla quota da versare a RETE SAHARAWI a saldo delle spese di viaggio. Nel corso del 2022 tale quota è risultata pari a circa 800.00 euro pro capite, ma tale importo andrà comunque ricalcolato in base alla situazione economica che si determinerà al momento del trasporto. Esso comprende il viaggio aereo, le spese di trasporto a mezzo bus aeroporto

– sede - aeroporto, le spese di trasporto sostenute in territorio algerino, le spese per pratiche amministrative e consolari sia italiane che algerine e l’assicurazione.

 

Nelle previsioni di spesa, oltre al vitto e alla lavanderia sopra menzionata, è indispensabile prevedere una quota per abbigliamento/scarpe e un fondo di riserva per coprire qualche piccola emergenza sanitaria.

 

ALLEGATO 1

PROGRAMMA DI CONTROLLI CLINICI E DI LABORATORIO PER I BAMBINI SAHARAWI

ESTATE 202

 

Visita Pediatrica


Visita Odontoiatrica, Visita Otorinolaringoiatrica con esame audiometrico al bisogno, Visita Oculistica

 

(Visita Dermatologica*, Visita Ortopedica *, Visita Neurologica *)

Emocromo completo Esame delle urine Glicemia, Creatinina, Na, K SGOT, SGPT, Bilirubina Protidemia totale

Fe, Ferritina

 HbsAg, anti-HBs, HCV

 Anticorpi anti-gliadina (AGA); Ab Antitransglutaminasi - IgG, IgA, IgM e IgTotali (**) Esame parassitologico delle feci

 

*   Gli esami contrassegnati sono su indicazione del Pediatra, dopo una prima visita.

** Nella popolazione Saharawi è stata riscontrata una notevole incidenza di casi di bambini allergici al glutine (celiachia) e numerosi sono stati i casi riscontrati nei bambini ospitati in Italia durante le vacanze estive, negli anni passati .E' stato avviato un progetto di ricerca ed intervento in loco sulla malattia, promosso da Associazioni di volontariato della Provincia di Livorno, con la collaborazione dell’Università di Ancona ed il sostegno dell’ Associazione Nazionale di Solidarietà con il Popolo Saharawi e del Governo Saharawi .La ragione di inserire esami così specifici nel protocollo di intervento sanitario ai bambini Saharawi è che facendo già qui questo controllo iniziale ,se si dovessero riscontrare casi di bimbi celiaci sarà cura del responsabile dell'Associazione che accoglie il minore attivare la segnalazione alle Autorità Saharawi in Italia e al Referente del progetto Celiachia . nostra cura segnalarli ai Referenti del Progetto Celiachia i quali provvederanno ad inserirli negli elenchi dei bimbi “sotto controllo”.

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