domenica 27 novembre 2022

Avvento

 

L' AVVENTO è il tempo preparatorio che precede il NATALE. Inizia l’ultima domenica del mese di novembre e dura fino alla mezzanotte della Vigilia di Natale, il 24 dicembre.

La parola "Avvento" deriva dalla parola latina "adventus", che significa "venuta". In questo senso, l'Avvento è un momento per prepararsi e riflettere su tre significati del termine stesso, in senso religioso:

  • Sulla venuta di Gesù Cristo bambino, circa 2000 anni fa, nel giorno di Natale (25 dicembre);
  • Un tempo futuro in cui Gesù tornerà di nuovo tra gli uomini;
  • Un tempo presente dove chi si vuole nutrire la fede in Gesù e lo si invita a entrare spiritualmente, nella propria vita.

Alcune persone vivono il periodo dell'Avvento come un momento per digiunare, studiare, meditare e pregare. In generale, l'Avvento è un periodo in cui le persone sono particolarmente impegnate a prepararsi all’arrivo del Natale.

Come si festeggia l'Avvento?

Le chiese e le famiglie cristiane devote celebrano l'Avvento dedicandosi al digiuno e alla preghiera.

Un tipico simbolo di questo periodo è la corona d’Avvento. La corona è composta da un cerchio di rami di piante sempreverdi (pino o abete) con quattro candele poste attorno al cerchio e una quinta candela al centro. Ogni domenica prima di Natale viene accesa una candela.

Le candele servono a ricordare la luce di Dio. Ogni candela ha un significato diverso:

  1. La prima candela è detta “del Profeta” e ricorda le profezie del Messia;
  2. La seconda candela è quella “di Betlemme” per ricordare il luogo dove è nato Gesù;
  3. La terza candela è detta “dei pastori” che furono i primi uomini a vedere il Messia;
  4. La quarta candela, è quella “degli Angeli” che furono i primi ad annunciare al mondo, l’arrivo del Messia.

La quinta candela al centro viene accesa il giorno di Natale per celebrare la nascita di Gesù.


  L'Avvento di Natale  2022 vede coinvolta  la  comunità cristiana per  vivere nella fede questo tempo bisogna  mettere al centro un segno tipico, presente in tutti i presepi, perché essenziale: la MANGIATOIA. Perché proprio questo segno? Perché nella notte unica e straordinaria di Betlemme ha accolto Gesù appena nato: sua madre Maria “diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia” (Lc 2,7). Questo segno umile e povero, ma ricco di amore, accoglie Gesù, il Figlio di Dio; “gli fa spazio”; custodisce delicatamente la sua presenza; diventa la sua culla e lo presenta a chi, come i pastori e i Magi, in quella notte unica e straordinaria si muove per incontrarlo, adorarlo e portargli doni. Anche noi desideriamo che il nostro sguardo sia attirato da Gesù, perché è Lui il solo che può dare senso alle giornate, alle relazioni, alle gioie e alle fatiche di ciascuno.

E a partire dalla mangiatoia vogliamo impegnarci a diventare, nelle nostre comunità parrocchiali, “un cuor solo e un’anima sola” (At 4,32) valorizzando l’ascolto del Vangelo; mettendoci in gioco con gesti concreti di fraternità verso il prossimo; partecipando con gioia all’Eucaristia domenicale; ritagliandoci momenti di preghiera per illuminare le nostre giornate; vivendo qualche azione di condivisione di ciò che possediamo per far felice chi è nel bisogno. 

La mangiatoia ha fatto spazio a Gesù. Noi siamo disposti a fare altrettanto?

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