martedì 1 marzo 2022

Emergenza umanitaria

 

“ Il volontariato è la forma più alta di carità “ , La  Caritas italiana collabora e sostiene Caritas Ucraina nel suo difficile lavoro a favore delle vittime della guerra civile che sta dilaniando il Paese e del resto della popolazione più vulnerabile.

La Chiesa, da sempre ha avvertito il compito di educare le coscienze, sia in ambito morale, distinguendo ciò che è bene per la vita spirituale di ogni uomo da ciò che non lo è, sia in ambito sociale, promuovendo l’impegno ad abbattere le disuguaglianze, aiutare i poveri, gli orfani e le vedove. Tale impegno è molto presente nella prima comunità cristiana così come raccontata negli Atti degli Apostoli, dove si legge: «La moltitudine di coloro che eran venuti alla fede aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno diceva sua proprietà quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era fra loro comune. Con grande forza gli apostoli rendevano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti essi godevano di grande simpatia. Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano l'importo di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; e poi veniva distribuito a ciascuno secondo il bisogno» (At 4, 32-35). L’insegnamento e la divulgazione della Buona Notizia, cioè del Vangelo, era un’unica realtà insieme a questo stesso Vangelo vissuto, ovvero l’amore reciproco vissuto concretamente.

Ciascun cristiano, in forza della propria fede è dunque chiamato ad assumere compiti e impegni in ambito sociale, nell’ambiente dove vive e lavora quotidianamente.  Infatti, «La carità li muove ad agire secondo una logica di servizio, con la maggior competenza possibile, con attenzione costante alle persone, specialmente a quelle che non contano, agli ultimi. Li fa disponibili al dialogo e alla collaborazione con tutti gli uomini di buona volontà. La speranza li rende tenaci nell’azione, pazienti nella sofferenza, modesti nel successo, aperti a ogni nuova possibilità di bene». Tale impegno, assunto in modo particolare dai laici, è fondamentale nella costruzione del Regno di Dio, manifestando che Cristo è presente nella storia attraverso le braccia e le gambe di tanti che si impegnano in questa “costruzione”.

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