domenica 2 febbraio 2025


La Candelora è una festa che intreccia elementi religiosi, tradizioni popolari e credenze meteorologiche, mantenendo viva una celebrazione che affonda le sue radici nei tempi antichi. Ancora oggi, questa giornata rappresenta un momento di riflessione e speranza, illuminando il cammino di chi la celebra.

Storia, Tradizione

La Candelora, celebrata il 2 febbraio, è una festività cristiana che commemora la Presentazione di Gesù al Tempio e la Purificazione della Vergine Maria, secondo la tradizione ebraica. La festa cade esattamente 40 giorni dopo il Natale e rappresenta un ponte tra le festività invernali e l'imminente primavera. La celebrazione affonda le sue radici nella tradizione ebraica, secondo la quale ogni primogenito maschio doveva essere presentato al Tempio dopo 40 giorni dalla nascita. Nel Vangelo di Luca, si narra che Maria e Giuseppe portarono Gesù a Gerusalemme per adempiere a questo rito, dove incontrarono il vecchio Simeone, che riconobbe nel bambino la "luce per illuminare le genti". Questa simbologia della luce è centrale nella festa, tanto che in molte chiese si benedicono e distribuiscono le candele, simbolo della luce di Cristo che illumina il cammino dei fedeli.

Oltre all'aspetto religioso, la Candelora ha assunto nei secoli anche un forte carattere popolare. In Italia, molte regioni conservano usanze legate a questa festività:

Riti di purificazione: In alcune zone, le case vengono benedette con candele accese per allontanare le negatività e favorire la buona sorte.

Proverbi e previsioni meteorologiche: Esiste un detto popolare che recita: "Se per la Candelora il tempo è bello, l'inverno sarà ancora lungo; se piove o nevica, l'inverno è già finito". Questo collegamento con la meteorologia ha reso la Candelora una sorta di "giorno della marmotta" italiano.

Feste e processioni: In molte città si svolgono processioni con candele accese e celebrazioni liturgiche solenni.

mercoledì 28 agosto 2024

Attese e sfide al 42esimo Convegno della Diocesi di Ariano Lacedonia: fede, identità dell’uomo e intelligenza artificiale


Sta per iniziare il 42esimo Convegno ecclesiale della Diocesi di Ariano Lacedonia, un appuntamento molto atteso che si terrà dal 29 agosto al primo settembre. In questo contesto, i fedeli si preparano a vivere giorni di intensa riflessione e preghiera, con l’obiettivo di affrontare insieme alcune delle grandi questioni del nostro tempo. Il Vescovo Sergio Melillo ha descritto il Convegno come “segno di una Chiesa viva”, capace di interrogarsi e di camminare con le persone, soprattutto in questi territori segnati dalle difficoltà socio-economiche, mancanza di lavoro e spopolamento.


L’inizio del Convegno è carico di aspettative. Per molti, questo evento rappresenta non solo una tappa nel cammino di fede, ma anche un momento di confronto aperto sui temi che toccano la vita quotidiana. Le problematiche locali come la mancanza di lavoro e lo spopolamento rendono l’incontro ancora più significativo: la comunità cerca risposte concrete che possano infondere speranza e fornire strumenti per affrontare le sfide.

La partecipazione dei fedeli e il coinvolgimento delle realtà sociali e pastorali della diocesi sono elementi centrali del Convegno, che vuole essere un’occasione di crescita e di rinnovamento spirituale. Come sottolineato da sua Eccellenza Melillo, il Convegno si inserisce nel percorso di preparazione al Giubileo, un tempo di grazia e di riscoperta del significato più alto della speranza cristiana. Uno dei temi cardine del Convegno sarà la riflessione sull’identità dell’uomo, con la domanda fondamentale: “Chi è l’uomo?”. Questo interrogativo non è solo filosofico, ma tocca profondamente la vita di ciascuno, l’importanza di riscoprire l’uomo come “partner di Dio”, una visione che invita i fedeli a riconoscere il valore della propria esistenza e a vivere la fede come un’esperienza di collaborazione con il divino.

Il secondo tema del Convegno, dedicato alla sfida tra l’uomo e l’intelligenza artificiale, suscita particolare interesse. La rapida evoluzione della tecnologia e l’emergere di nuove forme di intelligenza non umana pongono interrogativi profondi sul futuro dell’umanità. La Chiesa si pone come guida in questa riflessione, cercando di capire cosa significhi essere umani in un mondo sempre più dominato dalle macchine.

Questo Convegno offrirà spunti per affrontare queste domande con uno sguardo cristiano, che sappia riconoscere le potenzialità della tecnologia ma anche i rischi di una visione riduttiva dell’uomo. Cosa distingue l’uomo dalle macchine? Qual è il suo ruolo in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale sembra voler replicare, se non superare, le capacità umane? Le risposte a queste domande sono attese con grande interesse, poiché possono influenzare il modo in cui la comunità vive la propria fede e affronta le sfide etiche del futuro.

Prepariamoci dunque a vivere un Convegno che, nelle intenzioni, non sarà solo un evento di discussione, ma un momento di rinnovamento spirituale e comunitario. Il desiderio è quello di uscire da questi giorni con una rinnovata consapevolezza del proprio ruolo di cristiani nel mondo, pronti a portare avanti un cammino di fede che sappia rispondere alle esigenze del presente con speranza e coraggio.

Inoltre questi giorni si inseriscono in un percorso di preparazione al Giubileo, un periodo che invita a riflettere sul significato della speranza cristiana e a cercare nuove vie per testimoniare il Vangelo nella società.

F.A.

 

giovedì 22 agosto 2024

Ringraziamento accoglienza dei piccoli ambasciatori di pace saharawi 2024

 


REPUBBLICA SAHARAWI FRONTE POLISARIO

RAPPRESENTANZA PER L’ITALIA

 

Roma 21 agosto 2024

 

A nome del Fonte Polisario, del Governo e delle famiglie saharawi ringrazio La Rete Saharawi (Solidarietà Italiana con il Popolo Saharawi), le istituzioni Algerine e Italiane e tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione per il 42° anno consecutivo del progetto "Piccoli ambasciatori di pace saharawi 2024".

 

Il Movimento italiano di solidarietà con il popolo saharawi ha accolto quest'anno 126 bambini e 25 accompagnatori, sono stati ricevuti da ben 89 rappresentanti istituzionali, i bambini saharawi sono stati custoditi bene dal punto di vista sanitario, accolti con rispetto e senso di ospitalità fraterna da tutte le comunità in cui sono stati ospitati e per tutto questo noi sentiamo profonda gratitudine.

 

“TIENIMI PER MANO”

di HERMANN HESSE

Tienimi per mano al tramonto Quando la luce del giorno si spegne

e l’oscurità fa scivolare il suo drappo di stelle... Tienila stretta

...quando non riesco a viverlo questo momento imperfetto... tienimi per mano e portami dove il tempo non esiste...

Tienila stretta nel difficile vivere

Tienimi per mano nei giorni in cui mi sento disorientato Cantami la canzone delle stelle

Dolce cantilena di voci respirate...

Tienimi la mano e stringila forte prima che l’insano fato mi porti via da te Tienimi per mano e non lasciarmi andare...

Mai...

 

Grazie!

 

Fatima Mahfud

Rappresentante del Fronte Polisario per l’Italia
















































































mercoledì 31 luglio 2024

PROGRAMMA DI ACCOGLIENZA DEI BAMBINI SAHARAWI A FLUMERI per il 5-15-e 16 agosto 2024

 Accogliamo i Piccoli Ambasciatori di Pace

PROGRAMMA

Lunedì 5 AGOSTO Dalle ore 17:00:

  • Benvenuto ai bambini saharawi: Inizio della celebrazione con un caloroso benvenuto ai nostri ospiti d'onore.
  • Celebrazione della Cultura Saharawi:
    • Degustazione di cibo saharawi: Un viaggio culinario tra i sapori autentici del Sahara, con piatti tradizionali preparati dai nostri ospiti.
    • Esibizione di balli e canti tipici: Un momento di gioia e condivisione, dove i bambini saharawi ci incanteranno con le loro danze e musiche tradizionali… ed altro ancora…..
    • Laboratorio di henné: Dimostrazione e possibilità di partecipare al laboratorio di henné

 

 Giovedì 15 AGOSTO Ore 16:30: Saluti delle autorità locali: Le autorità locali daranno il loro benvenuto ufficiale ai piccoli Ambasciatori di Pace, riconoscendo l'importanza della loro visita.

Ore 17:30: Partecipazione alla traslazione del Giglio di Grano: Un evento tradizionale di Flumeri al quale i bambini saharawi parteciperanno, condividendo con noi questa importante tradizione flumerese.

Ore 21:00: Cena : Una serata conviviale con cibi deliziosi, dove la comunità si unirà ai bambini per una cena speciale

 

Venerdì 16 AGOSTO    Ore 13:00: Pranzo: Un'occasione per assaporare insieme i piatti tipici della nostra cucina irpina.

Dalle ore 15:00: intrattenimento e dimostrazione gastronomica:

·     Preparazione della pasta fresca, della pizza-focacce e taralli: Scopriremo insieme come si preparano alcune delle specialità irpine più amate. I bambini avranno l'opportunità di impastare, preparare e gustare le nostre specialità. 

·     Altre Specialità Irpine: Degustazione e scoperta di altri piatti tipici della nostra tradizione culinaria.


UNISCITI A NOI IN QUESTI GIORNI DI FESTA E CONDIVISIONE PER ACCOGLIERE CON GIOIA I NOSTRI PICCOLI OSPITI E CELEBRARE INSIEME LA PACE E LA CULTURA!

Non perdere questa occasione unica per immergerti nelle tradizioni, nella storia e nella vita del popolo Saharawi!

Per informazione e prenotazioni puoi  telefonare la 3462860659

 

domenica 28 luglio 2024

VANGELO DEL GIORNO 28 LUGLIO 2024

 Dal Vangelo secondo Giovanni

Gv 6,1-15

In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

domenica 21 luglio 2024

ACCOGLIENZA SAHARAWI: DAL PRIMO AGOSTO L' ASSOCIAZIONE "VITA" DI ARIANO I. OSPITERA' 10 BAMBINI

 


Dai campi Saharawi algerini ai territori della nostra Irpinia: 10 bambini, 5 femmine e 5 maschi di età compresa tra i 7 e i 10 anni saranno ospiti dell'associazione "VITA" di Ariano Irpino.  Ai piccoli ambasciatori di pace sarà garantirà l’assistenza sanitaria di base e specialistica.

Si rinnova il progetto di ospitalità promosso dall’Associazione  “ VITA” grazie alla quale 10 bambine e bambini e 2 accompagnatori provenienti dai campi profughi Saharawi nel sud dell’Algeria saranno ospitati ad Ariano dall'associazione "VITA" a partire dal primo agosto.

In Italia sono oltre 300 i Comuni che dai primi anni Ottanta hanno approvato patti di amicizia con il Popolo saharawi in esilio da oltre cinquant’anni in Algeria a causa dell’invasione del Marocco, condannata anche dall’ONU. Circa 130 i piccoli sahrawi ambasciatori di pace insieme ai loro accompagnatori saranno ospitati, in Italia,  per oltre due mesi, per godere di una vacanza che li allontani dal caldo torrido del deserto algerino che in questo periodo supera i 50 gradi. Nel programma di accoglienza concordato con associazioni ed Enti Locali sono previsti incontri istituzionali.

I piccoli ospiti saranno accolti dall'associazione "VITA" ad Ariano ed affidati ai tanti volontari che collaboreranno  per garantire la necessaria assistenza necessaria  sin dall’arrivo, con esami di base e visite pediatriche, cui si aggiungeranno gli esami specialistici  riterrà necessari per ciascuno degli ospiti.

F.A.

Programma in fase di realizzazione:




VANGELO DEL GIORNO DOMENICA 21 LUGLIO 2024

 Dal Vangelo secondo Marco

Mc 6,30-34

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po'». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

domenica 14 luglio 2024

VANGELO DEL GIORNO DOMENICA 14 LUGLIO 2024

 Dal Vangelo secondo Marco

Mc 6,7-13

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

domenica 7 luglio 2024

VANGELO DEL GIORNO DOMENICA 7 LUGLIO 2024

 Dal Vangelo secondo Marco

Mc 6,1-6

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d'intorno, insegnando.

PAROLE DEL SANTO PADRE

Ci domandiamo: come mai i compaesani di Gesù passano dalla meraviglia all’incredulità? Essi fanno un confronto tra l’umile origine di Gesù e le sue capacità attuali: è un falegname, non ha fatto studi, eppure predica meglio degli scribi e opera miracoli. E invece di aprirsi alla realtà, si scandalizzano. Secondo gli abitanti di Nazaret, Dio è troppo grande per abbassarsi a parlare attraverso un uomo così semplice! È lo scandalo dell’incarnazione: l’evento sconcertante di un Dio fatto carne, che pensa con mente d’uomo, lavora e agisce con mani d’uomo, ama con cuore d’uomo, un Dio che fatica, mangia e dorme come uno di noi. Il Figlio di Dio capovolge ogni schema umano: non sono i discepoli che hanno lavato i piedi al Signore, ma è il Signore che ha lavato i piedi ai discepoli (cfr Gv 13,1-20). Questo è un motivo di scandalo e di incredulità non solo in quell’epoca, in ogni epoca, anche oggi. (…) Anche ai nostri giorni infatti può accadere di nutrire pregiudizi che impediscono di cogliere la realtà. Ma il Signore ci invita ad assumere un atteggiamento di ascolto umile e di attesa docile, perché la grazia di Dio spesso si presenta a noi in modi sorprendenti, che non corrispondono alle nostre aspettative.  (Angelus, 8 luglio 2018)

 

domenica 30 giugno 2024

VANGELO DEL GIORNO 30 GIUGNO 2023

 

VANGELO DEL GIORNO 30 giugno 2023

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 5,21-43

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!».
E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

domenica 23 giugno 2024

VANGELO DEL GIORNO 23-GIUGNO 2024

 Dal Vangelo secondo Marco

Mc 4,35-41

In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all'altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

giovedì 20 giugno 2024

Giornata Mondiale del Rifugiato

 


Ogni anno, il 20 giugno, il mondo celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato. Questa ricorrenza, istituita dalle Nazioni Unite  il 4 dicembre 2000 in occasione della ricorrenza, che si sarebbe compiuta nell’anno successivo, del 50° anniversario della Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati, adottata il 28 luglio 195, è un'occasione per onorare la forza e il coraggio di milioni di persone costrette a fuggire dalle loro case a causa di conflitti, persecuzioni o violazioni dei diritti umani. La giornata non è solo un momento di riflessione, ma anche un appello all'azione per proteggere e sostenere i rifugiati di tutto il mondo.

La Giornata Mondiale del Rifugiato è stata istituita per commemorare il 50º anniversario della Convenzione del 1951 relativa allo status dei rifugiati. Questa convenzione, adottata dopo la Seconda Guerra Mondiale, è uno dei principali trattati internazionali che definisce chi è un rifugiato e stabilisce i diritti e le protezioni legali per queste persone. Il 20 giugno è stato scelto per evidenziare la situazione critica di coloro che sono costretti a lasciare le proprie case in cerca di sicurezza.

Secondo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), alla fine del 2023, si contavano oltre 108 milioni di persone sfollate forzatamente in tutto il mondo. Questi numeri, in costante aumento, riflettono la gravità delle crisi umanitarie globali, dai conflitti armati in varie parti del mondo.

Questa giornata mira a sensibilizzare l'opinione pubblica e a promuovere azioni concrete. I temi passati hanno incluso l'importanza dell'inclusione sociale, l'educazione per i rifugiati e il diritto alla sicurezza. Quest’anno si vuole sottolineare l'importanza di un approccio congiunto che coinvolga non solo i governi e le organizzazioni internazionali, ma anche le comunità locali.

La solidarietà è il cuore della Giornata Mondiale del Rifugiato. Essa richiama l'attenzione sulla necessità di una risposta umana e collettiva alle crisi dei rifugiati. La solidarietà si manifesta in molte forme: accogliere i rifugiati nelle nostre comunità, sostenere le organizzazioni che forniscono assistenza umanitaria e promuovere politiche che proteggano i diritti dei rifugiati..

Cosa Possiamo Fare

Ognuno di noi può fare la differenza. Ecco alcune azioni concrete:

  1. Sensibilizzare: Informarsi e informare gli altri sulla situazione dei rifugiati e sulle cause delle migrazioni forzate.
  2. Volontariato: Offrire il proprio tempo e le proprie competenze a organizzazioni che supportano i rifugiati.
  3. Donazioni: Sostenere finanziariamente le organizzazioni umanitarie.
  4. Advocacy: Promuovere politiche inclusive e giuste per i rifugiati attraverso il dialogo con i rappresentanti politici e la partecipazione a campagne di sensibilizzazione.

Riflettiamo  sulla nostra comune umanità  per agire in modo da proteggere e sostenere i rifugiati. In un mondo in cui le crisi umanitarie sembrano non avere fine, è essenziale che ciascuno di noi faccia la propria parte per costruire un futuro più giusto e solidale per tutti. Celebriamo questa giornata con un rinnovato impegno per la pace, la giustizia e la dignità umana.


lunedì 17 giugno 2024

SUICIDI - UN'ALLARME SOCIALE CHE NON PUÒ ESSERE IGNORATO

In Campania, il drammatico aumento dei suicidi tra i detenuti ha destato grande preoccupazione. Sei casi in otto giorni, con l'ultimo episodio avvenuto nel penitenziario di Ariano Irpino, in provincia di Avellino, il detenuto è morto intorno alle 20 di ieri sera.

Questo episodio è solo l'ultimo di una serie di eventi tragici che segnalano un problema molto più ampio, non limitato alle sole mura delle carceri. Secondo l'Osservatorio Suicidi della Fondazione Brf - Istituto per la Ricerca in Psichiatria e Neuroscienze, in Italia si verifica un suicidio ogni dieci ore, una media di oltre due al giorno. Questi dati preoccupanti emergono alla vigilia della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio. Da gennaio ad agosto 2023, l'Osservatorio ha registrato 608 suicidi e 541 tentativi di suicidio, un aumento significativo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questi numeri non solo riflettono un incremento nei casi, ma sollevano anche domande cruciali sul benessere psicologico della popolazione in generale.

Le condizioni all'interno delle carceri italiane sono spesso difficili, con problemi come sovraffollamento, mancanza di supporto psicologico adeguato e condizioni igienico-sanitarie scarse. Tuttavia, i suicidi in carcere non sono un fenomeno isolato. Essi rappresentano la punta dell'iceberg di una crisi più ampia che coinvolge tutta la società.

Il fenomeno dei suicidi deve essere compreso nel contesto più ampio di una crescente disperazione e solitudine che affligge molte persone. La pandemia ha esacerbato problemi esistenti come l'isolamento sociale, la precarietà economica e la mancanza di supporto psicologico. I suicidi nelle carceri riflettono una crisi di salute mentale che colpisce duramente anche chi è libero.

È chiaro che l'attuale situazione richiede interventi immediati e coordinati. Le istituzioni devono lavorare insieme per migliorare le condizioni di vita nelle carceri e per fornire supporto psicologico a chi ne ha bisogno. È fondamentale che i dati siano costantemente aggiornati e accessibili, per permettere un monitoraggio efficace e lo sviluppo di strategie di prevenzione adeguate.

La prevenzione del suicidio è una responsabilità collettiva. Ogni vita persa è una tragedia che ci ricorda l'importanza di una società che non lascia indietro nessuno. La morte di un detenuto ad Ariano Irpino deve servire come un monito urgente per agire e prevenire ulteriori perdite di vite umane, dentro e fuori le carceri.

F.A.

LA LITURGIA DEL GIORNO domenica 31 luglio 2022

XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Verde Antifona d'ingresso O Dio,...