domenica 30 giugno 2024

VANGELO DEL GIORNO 30 GIUGNO 2023

 

VANGELO DEL GIORNO 30 giugno 2023

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 5,21-43

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!».
E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

domenica 23 giugno 2024

VANGELO DEL GIORNO 23-GIUGNO 2024

 Dal Vangelo secondo Marco

Mc 4,35-41

In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all'altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

giovedì 20 giugno 2024

Giornata Mondiale del Rifugiato

 


Ogni anno, il 20 giugno, il mondo celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato. Questa ricorrenza, istituita dalle Nazioni Unite  il 4 dicembre 2000 in occasione della ricorrenza, che si sarebbe compiuta nell’anno successivo, del 50° anniversario della Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati, adottata il 28 luglio 195, è un'occasione per onorare la forza e il coraggio di milioni di persone costrette a fuggire dalle loro case a causa di conflitti, persecuzioni o violazioni dei diritti umani. La giornata non è solo un momento di riflessione, ma anche un appello all'azione per proteggere e sostenere i rifugiati di tutto il mondo.

La Giornata Mondiale del Rifugiato è stata istituita per commemorare il 50º anniversario della Convenzione del 1951 relativa allo status dei rifugiati. Questa convenzione, adottata dopo la Seconda Guerra Mondiale, è uno dei principali trattati internazionali che definisce chi è un rifugiato e stabilisce i diritti e le protezioni legali per queste persone. Il 20 giugno è stato scelto per evidenziare la situazione critica di coloro che sono costretti a lasciare le proprie case in cerca di sicurezza.

Secondo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), alla fine del 2023, si contavano oltre 108 milioni di persone sfollate forzatamente in tutto il mondo. Questi numeri, in costante aumento, riflettono la gravità delle crisi umanitarie globali, dai conflitti armati in varie parti del mondo.

Questa giornata mira a sensibilizzare l'opinione pubblica e a promuovere azioni concrete. I temi passati hanno incluso l'importanza dell'inclusione sociale, l'educazione per i rifugiati e il diritto alla sicurezza. Quest’anno si vuole sottolineare l'importanza di un approccio congiunto che coinvolga non solo i governi e le organizzazioni internazionali, ma anche le comunità locali.

La solidarietà è il cuore della Giornata Mondiale del Rifugiato. Essa richiama l'attenzione sulla necessità di una risposta umana e collettiva alle crisi dei rifugiati. La solidarietà si manifesta in molte forme: accogliere i rifugiati nelle nostre comunità, sostenere le organizzazioni che forniscono assistenza umanitaria e promuovere politiche che proteggano i diritti dei rifugiati..

Cosa Possiamo Fare

Ognuno di noi può fare la differenza. Ecco alcune azioni concrete:

  1. Sensibilizzare: Informarsi e informare gli altri sulla situazione dei rifugiati e sulle cause delle migrazioni forzate.
  2. Volontariato: Offrire il proprio tempo e le proprie competenze a organizzazioni che supportano i rifugiati.
  3. Donazioni: Sostenere finanziariamente le organizzazioni umanitarie.
  4. Advocacy: Promuovere politiche inclusive e giuste per i rifugiati attraverso il dialogo con i rappresentanti politici e la partecipazione a campagne di sensibilizzazione.

Riflettiamo  sulla nostra comune umanità  per agire in modo da proteggere e sostenere i rifugiati. In un mondo in cui le crisi umanitarie sembrano non avere fine, è essenziale che ciascuno di noi faccia la propria parte per costruire un futuro più giusto e solidale per tutti. Celebriamo questa giornata con un rinnovato impegno per la pace, la giustizia e la dignità umana.


lunedì 17 giugno 2024

SUICIDI - UN'ALLARME SOCIALE CHE NON PUÒ ESSERE IGNORATO

In Campania, il drammatico aumento dei suicidi tra i detenuti ha destato grande preoccupazione. Sei casi in otto giorni, con l'ultimo episodio avvenuto nel penitenziario di Ariano Irpino, in provincia di Avellino, il detenuto è morto intorno alle 20 di ieri sera.

Questo episodio è solo l'ultimo di una serie di eventi tragici che segnalano un problema molto più ampio, non limitato alle sole mura delle carceri. Secondo l'Osservatorio Suicidi della Fondazione Brf - Istituto per la Ricerca in Psichiatria e Neuroscienze, in Italia si verifica un suicidio ogni dieci ore, una media di oltre due al giorno. Questi dati preoccupanti emergono alla vigilia della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio. Da gennaio ad agosto 2023, l'Osservatorio ha registrato 608 suicidi e 541 tentativi di suicidio, un aumento significativo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questi numeri non solo riflettono un incremento nei casi, ma sollevano anche domande cruciali sul benessere psicologico della popolazione in generale.

Le condizioni all'interno delle carceri italiane sono spesso difficili, con problemi come sovraffollamento, mancanza di supporto psicologico adeguato e condizioni igienico-sanitarie scarse. Tuttavia, i suicidi in carcere non sono un fenomeno isolato. Essi rappresentano la punta dell'iceberg di una crisi più ampia che coinvolge tutta la società.

Il fenomeno dei suicidi deve essere compreso nel contesto più ampio di una crescente disperazione e solitudine che affligge molte persone. La pandemia ha esacerbato problemi esistenti come l'isolamento sociale, la precarietà economica e la mancanza di supporto psicologico. I suicidi nelle carceri riflettono una crisi di salute mentale che colpisce duramente anche chi è libero.

È chiaro che l'attuale situazione richiede interventi immediati e coordinati. Le istituzioni devono lavorare insieme per migliorare le condizioni di vita nelle carceri e per fornire supporto psicologico a chi ne ha bisogno. È fondamentale che i dati siano costantemente aggiornati e accessibili, per permettere un monitoraggio efficace e lo sviluppo di strategie di prevenzione adeguate.

La prevenzione del suicidio è una responsabilità collettiva. Ogni vita persa è una tragedia che ci ricorda l'importanza di una società che non lascia indietro nessuno. La morte di un detenuto ad Ariano Irpino deve servire come un monito urgente per agire e prevenire ulteriori perdite di vite umane, dentro e fuori le carceri.

F.A.

domenica 16 giugno 2024

VANGELO DEL GIORNO DOMENICA 16-GIUGNO 2024

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 4,26-34

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura».
Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo? È come un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi che sono sul terreno; ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e fa rami così grandi che gli uccelli del cielo possono fare il nido alla sua ombra».
Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa.

domenica 9 giugno 2024

VANGELO DEL GIORNO DOMENICA 9 GIUGNO 2024

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 3,22-30

In quel tempo, gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni».
Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito.
Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa.
In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna».
Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro».

PAROLE DEL SANTO PADRE

Gesù reagisce con parole forti e chiare, non tollera questo, perché quegli scribi, forse senza accorgersene, stanno cadendo nel peccato più grave: negare e bestemmiare l’Amore di Dio che è presente e opera in Gesù. E la bestemmia, il peccato contro lo Spirito Santo, è l’unico peccato imperdonabile – così dice Gesù –, perché parte da una chiusura del cuore alla misericordia di Dio che agisce in Gesù. Ma questo episodio contiene un ammonimento che serve a tutti noi. Infatti, può capitare che una forte invidia per la bontà e per le opere buone di una persona possa spingere ad accusarla falsamente. Qui c’è un vero veleno mortale: la malizia con cui in modo premeditato si vuole distruggere la buona fama dell’altro. Dio ci liberi da questa terribile tentazione! E se, esaminando la nostra coscienza, ci accorgiamo che questa erba cattiva sta germogliando dentro di noi, andiamo subito a confessarlo nel sacramento della Penitenza, prima che si sviluppi e produca i suoi effetti malvagi, che sono inguaribili. Siate attenti, perché questo atteggiamento distrugge le famiglie, le amicizie, le comunità e perfino la società. (Angelus, 10 giugno 2018)

domenica 2 giugno 2024

LA FESTA DEL CORPUS DOMINI

La festa del Corpus Domini, o Corpus Christi, è una solennità della Chiesa Cattolica dedicata alla celebrazione della presenza reale di Gesù Cristo nell'Eucaristia. Questa festa è  tra le più importanti del calendario liturgico cattolico.

Le origini della festa del Corpus Domini risalgono al XIII secolo, quando la mistica belga Santa Giuliana di Cornillon ebbe una visione che le rivelò la necessità di istituire una festa dedicata al Santissimo Sacramento.

Il Corpus Domini è un momento centrale nella vita spirituale dei cattolici, poiché celebra il mistero della transustanziazione, ovvero la trasformazione del pane e del vino nel corpo e nel sangue di Cristo durante la messa. Questa festa sottolinea la fede nella presenza reale e permanente di Cristo nell'Eucaristia, un dogma fondamentale del cattolicesimo.

In Italia, una delle processioni più famose si svolge a Orvieto, dove è conservato il corporale macchiato di sangue del miracolo eucaristico di Bolsena, che si crede abbia ispirato Papa Urbano IV a istituire la festa. Anche in Spagna, particolarmente a Toledo, la processione del Corpus Domini è un evento di grande importanza, con una partecipazione massiccia e un'attenzione particolare ai dettagli decorativi.

In America Latina, il Corpus Domini è celebrato con grande fervore, spesso accompagnato da danze tradizionali, musica e altre forme di espressione culturale. In paesi come il Brasile e il Messico, le processioni eucaristiche attirano migliaia di fedeli e diventano occasione di testimonianza pubblica della fede cattolica.

Riflessione

Il Corpus Domini non è solo una celebrazione liturgica, ma anche un'opportunità per i fedeli di riflettere sul mistero dell'Eucaristia e sulla presenza di Cristo nella loro vita quotidiana. È un momento di profonda spiritualità che rafforza il senso di comunità e di appartenenza alla Chiesa. Attraverso le processioni e le celebrazioni pubbliche, il Corpus Domini diventa una testimonianza visibile della fede cristiana nel mondo contemporaneo, richiamando i valori della devozione, della carità e dell'unità.

Quest'anno, la celebrazione del Corpus Domini a Flumeri ha avuto un significato speciale poiché è coincisa con la Festa della Repubblica Italiana, il 2 giugno. La messa solenne è stata celebrata dal parroco Don Claudio, che durante l'omelia ha ricordato l'importanza di entrambe le ricorrenze, sottolineando il legame tra fede e patria. Don Claudio ha evidenziato come la festa del Corpus Domini, che celebra la presenza reale di Cristo nell'Eucaristia, e la Festa della Repubblica, che commemora la nascita della Repubblica Italiana, rappresentano due pilastri fondamentali della comunità: la fede religiosa e l'identità civica.

Alla messa hanno partecipato numerose autorità civili e religiose, tra cui il sindaco di Flumeri, Angelo Lanza. La presenza delle autorità ha sottolineato l'importanza di mantenere vivi i valori tradizionali e spirituali della comunità, rafforzando il senso di unità e appartenenza.

Festa della Repubblica Italiana a Flumeri ha aggiunto un ulteriore strato di significato alla ricorrenza, unendo il sacro e il civile in un unico grande evento di comunità. In un'epoca in cui la spiritualità è spesso messa alla prova, la festa del Corpus Domini rappresenta un punto fermo di speranza e un invito a riscoprire il significato profondo della fede eucaristica.

F.A.

VANGELO DEL GIORNO DOMENICA 2 GIUGNO 2024

 Vangelo secondo Marco
Mc 14,12-16.22-26

Il primo giorno degli àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».
Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: "Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?". Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».
I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».
Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

sabato 1 giugno 2024

Festa di S. Antonio di Padova

CHE COS' E' LA NOVENA?

Qui trovi la novena di => S. Antonio di Padova 

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Si avvicina la festa di Sant'Antonio del 13 giugno, in questo giorno  in tanti pregheranno per il santo francescano le cui spoglie riposano nella Basilica di Padova.

In vista di questa data, anche noi,  possiamo pregare per lui recitando tutti i giorni, fino al 13 giugno, la tredicina breve e tradizionale, estratta dal Cantuale Antonianum.
Ogni giorno recitate un'invocazione diversa:

1. O glorioso sant'Antonio, che hai avuto da Dio il potere di risuscitare i morti, risveglia dall'apatia il mio spirito e ottienimi una vita fervorosa e santa. Gloria al Padre, ecc.

2. O sapiente sant'Antonio, che con la tua dottrina sei stato luce per la santa Chiesa e per il mondo, illumina la mia intelligenza aprendola alla divina verità. Gloria al Padre, ecc.

3. O pietoso Santo, che vieni in aiuto a coloro che ti invocano con fiducia, soccorri anche me e i miei cari nelle attuali necessità. Gloria al Padre, ecc.

4. O generoso Santo, che accogliendo la divina ispirazione hai consacrato la tua vita al servizio di Dio e dei fratelli, fa' che io ascolti sempre con docilità la sua parola. Gloria al Padre, ecc.

5. O sant'Antonio, vero giglio di purità, non permettere che l'anima mia resti macchiata dal peccato, ma ottienimi da Dio la purezza dei cuore. Gloria al Padre, ecc.

6. O caro Santo, che intercedi affinché tanti malati ritrovino la salute, aiutami a guarire dalla colpa e dalle cattive inclinazioni. Gloria al Padre, ecc.

7. O Santo mio patrono, che ti sei prodigato per la salvezza dei fratelli, guidami nel mare della vita perché possa giungere al porto dell'eternità beata. Gloria al Padre, ecc.

8. O compassionevole sant'Antonio, che durante la vita hai ottenuto la liberazione di tanti condannati, intercedi affinché io sia liberato dal male e possa vivere nella grazia di Dio. Gloria al Padre, ecc.

9. O santo Taumaturgo, che hai avuto il dono di ricongiungere ai corpi le membra recise, non permettere che io mi separi mai dall'amore di Dio e dall'unità della Chiesa. Gloria al Padre, ecc.

10. O carissimo Santo, che aiuti a ritrovare le cose smarrite, fa' che non perda mai l'amicizia di Dio, ma la possa custodire fedelmente per tutta la vita. Gloria al Padre, ecc.

11. O soccorritore dei poveri, che ascolti quanti ricorrono a te, accogli la mia supplica e presentala a Dio affinché egli mi doni il suo aiuto. Gloria al Padre, ecc.

12. O sant'Antonio, che sei stato apostolo instancabile della parola di Dio, fa' che io possa dare testimonianza della mia fede con la parola e con l'esempio. Gloria al Padre, ecc.

13. O amatissimo sant'Antonio, che a Padova hai la tua tomba benedetta, guarda con benevolenza alle mie necessità; parli a Dio per me la tua lingua miracolosa affinché le mie preghiere siano accolte ed esaudite. Gloria al Padre, ecc.

Al termine dell'invocazione recitate:

Prega per noi, sant'Antonio di Padova

E saremo fatti degni delle promesse di Cristo.
Preghiamo.

LA LITURGIA DEL GIORNO domenica 31 luglio 2022

XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C) Grado della Celebrazione: DOMENICA Colore liturgico: Verde Antifona d'ingresso O Dio,...